L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sembra aver fornito una tregua alle paure del mercato riguardo la vicenda del coronavirus. Nella giornata di ieri è stato rilasciato un comunicato ufficiale nel quale si evidenzia come non ci siano ancora abbastanza informazioni per dichiarare una "emergenza globale" circa la diffusione del virus che al momento ha già ucciso 26 persone. Mrecati che per il momento stanno tirando un sospiro di sollievo e ciò si traduce in uno spostamento di liquidità verso asset più rischiosi.
I rendimenti obbligazionari si stanno riprendendo, il che sta provocando un ritracciamento dello yen giapponese e dell'oro. Lo yuan cinese, che ha subito un forte impatto, è stabile appena al di sotto di 6,93 contro USD. Il prezzo del petrolio, dopo le discese degli ultimi giorni, ha trovato un certo supporto mentre le azioni sembrano tornate in mano ai tori. Sul forex notiamo un po' più di cautela, tuttavia l'euro,è sottoposto a pressioni di vendita crescenti dopo l'appuntamento BCE di ieri. Christine Lagarde è apparsa molto cauta, i rischi economici sono ancora "inclinati al ribasso" e non si è voluta sbilanciare sugli obbiettivi inflazione.
Oggi è un giorno importante per le prospettive di crescita globale in quanto il calendario economico è ricco di PMI flash per gennaio. Sia l'Eurozona che la Gran Bretagna hanno evidenziato un miglioramento nei settori cruciali, ovvero il manifatturiero per il vecchio continente e servizi per quanto riguarda UK. Nel pomeriggio, il PMI manifatturiero flash statunitense dovrebbe migliorare leggermente a 52,5 (dai 52,4 di dicembre), mentre il PMI dei servizi dovrebbe arrivare a 52,9 (dai 52,8 di dicembre).