L’Oro esplode: Il Paper Gold sta per crollare?

Pubblicato 13.05.2025, 14:06

Nel giro di un anno, l’oro ha registrato un aumento del 46%, raddoppiando i guadagni del NASDAQ e del S&P 500 nello stesso periodo e se pensi che questa sia solo una questione di inflazione o di domanda, ti sbagli.

Qualcosa si sta rompendo nel sistema monetario globale e potremmo essere di fronte al più grande scossone nel mercato dell’oro dell’ultimo secolo.

E sai una cosa? La maggior parte delle persone non ha idea di cosa stia realmente accadendo sotto la superficie.
Ma tu sei diverso, tu vuoi scavare a fondo e sapere la verità. Quindi mettiti comodo e vediamo cosa succede.


Cos’è successo davvero all’oro?

Guardiamo i fatti: le banche centrali stanno accumulando oro a un ritmo senza precedenti, e questo una buona parte delle persone lo sa già.
Solo nel periodo 2022-2024, sono state aggiunte alle riserve mondiali oltre 1.000 tonnellate di oro per ciascun anno.




Come puoi vedere nella foto qui sopra, dal 2011 ci si è sempre mantenuti in una media tra le 400 e 600 tonnellate di accumulo annuale con qualche calo negli anni 2016-2017 e 2020, ma comunque generalmente sempre sopra le 200 tonnellate.

Poi nel 2021 si è praticamente raddoppiato l’accumulo e nel 2022-2023 e 2024 l’accumulo è passato a oltre le 1000 tonnellate per ciascun anno!

Due eventi catalizzatori hanno scatenato questa corsa all’oro:

  1. La massiccia emissione monetaria : Dopo gli stimoli economici sfrenati del 2020 e del 2021, le banche centrali si sono rese conto che il potere d’acquisto delle valute tradizionali stava evaporando ed era quindi necessario accumulare oro.
  2. La guerra tra Russia e Ucraina : Quando gli Stati Uniti e la NATO hanno bloccato i conti russi, hanno lanciato anche un chiaro messaggio al mondo: "Le vostre riserve finanziarie non sono sicure." Così soprattutto nei paesi orientali è partito un processo di de-dollarizzazione e corsa all’oro, un bene fisico immune dalle manipolazioni che hanno colpito la Russia attraverso il dollaro.


Questo ha innescato una corsa all’oro senza precedenti e basta vedere un grafico per rendersene conto.

TradingView chart

Dal 2022 ad oggi l’oro è cresciuto dell’82%. Certo ci sono stati alti e bassi qua è là, ma questo è il mercato, nulla sale in verticale senza mai scendere.

Il trend comunque direi che è più che chiaro.
Prima di approfondire questi punti però, analizziamo bene la situazione fin dall’inizio.

Ti anticipo che questo articolo sarà lungo, denso di informazioni importanti e colpi di scena, quindi prenditi il tempo di leggerlo con calma.

La VERA moneta

L’oro è una merce unica, che ha svolto l’incarico di moneta per millenni. Tuttavia, nel nostro mondo moderno, il suo ruolo di "denaro merce" è stato interamente sostituito da quello di "riserva di valore".
Questo perché le piccole transazioni monetarie, che dominano la vita economica quotidiana, rendono l’oro poco pratico come mezzo di scambio, e quindi è stato relegato negli anni ad essere conservato nei caveau delle banche a “supporto” della carta-moneta.

Dal 1971 l’oro ha assunto la funzione di "barometro" del discredito delle valute fiduciarie (euro, dollaro…) e delle politiche monetarie globali.

Quando la Fed e altre banche centrali iniettano liquidi in massa, l’oro sale. Quando le banche centrali comprano oro su larga scala, l’oro sale.

L’oro infatti ha sempre anticipato le ondate di QE di circa 12-18 mesi, a seconda del ciclo.
Guarda infatti il confronto dell’andamento dei prezzi dell’oro con il Fed Net Liquidity.



L’oro qui inizia il suo rally a dicembre 2018, mentre la Fed è nel mezzo di un ciclo di restringimento (linea rossa in calo).

Alla vigilia di Natale del 2018, il Dow Jones Industrial Average ha avuto il suo giorno peggiore dalla Grande Depressione e sia il NASDAQ che lo S&P 500 erano in calo di circa il 20%.
Per tutto quel mese però, l’oro continuò a salire come visibile qui sopra.

Per tutta la primavera del 2019, l’oro continuò a salire costantemente nonostante non ci fosse alcuna grande crisi finanziaria o nuovo programma QE (iniezione di liquidità).

Quindi nessun motivo apparente da giustificare questo rally.

Circa un anno dopo, il COVID-19 colpisce il mercato. A metà marzo la liquidità scende poiché i partecipanti ai repo iniziano a ritirarsi dai prestiti e dagli indebitamenti.

I repo (che sta per Repurchase Agreement ) sono strumenti finanziari utilizzati per il prestito di liquidità a breve termine. In questi accordi, un istituto finanziario (come una banca o un’agenzia governativa) presta denaro a un’altra entità, generalmente una banca centrale, scambiando titoli di stato o altri asset di qualità elevata. In cambio, l’entità che riceve il prestito promette di restituire il denaro più tardi, insieme a un interesse, e di restituire i titoli.
Quindi i repo sono essenzialmente l’olio che lubrifica la macchina bancaria nazionale e un crollo nei mercati dei repo è un precursore di una crisi finanziaria più generalizzata.
La Fed a questo punto interviene e lancia un programma di salvataggio molto più ampio di quanto non abbia mai fatto prima e un’ondata di QE colpisce i mercati.


Nei mesi successivi, l’oro ha continuato a salire fino a raggiungere il massimo storico di $2.070 l’oncia. Da dicembre 2018 a marzo 2020 sono esattamente 15 mesi, il che è in linea con l’intervallo di tempo che abbiamo detto poco fa, cioè 12-18 mesi.

E il recente pump? Bene è possibile che nel prossimo periodo ci sarà un ulteriore stimolo e quindi QE, e probabilmente da parte della Cina, l’altro grande player sul mercato dell’oro, ma non è solo questo il punto (magari fosse così semplice).

I due “imperatori” del mercato dell’oro

Devi sapere che il mercato dell’oro è parecchio centralizzato (contrariamente a quanto si pensi), e due sono i colossi a capo di tutto: LBMA di Londra e il COMEX negli Stati Uniti.
Questi sono da sempre i centri nevralgici degli scambi di oro fisico e di conseguenza cartaceo, almeno lo sono stati fino ad ora. Oggi infatti il mercato Cinese si è insediato con prepotenza e sta radicalmente cambiando le carte in tavola, ma di questo ne parliamo tra poco.


L’Oro inizia il 2025 con un Bang

L’oro ha iniziato il 2025 in modo assolutamente spettacolare.
Dopo essere rimasto un po’ nell’intervallo $2600-$2700 e dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico a fine ottobre 2024, ha iniziato una costante e inarrestabile ascesa per l’intero mese di gennaio e sta ancora andando forte ora.

L’11 febbraio 2025, l’oro ha raggiunto un massimo storico a $2,942,59 l’oncia. Questa impennata è stata attribuita alle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno portato gli investitori a cercare beni rifugio; tuttavia, come spesso accade e come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, questa storia dei media tradizionali non è del tutto veritiera.


La LBMA si è rotta e l’Oro di “carta” brucia!

Abbiamo già introdotto uno dei player di questa vicenda, la LBMA (London Bullion Market Association) cioè l’associazione che regola il mercato dell’oro fisico e cartaceo praticamente di tutto il mondo.

Ecco che le cose si fanno veramente interessanti.

Molti credono che il mercato dell’oro sia per lo più fisico, ma in realtà non è così.

Una buona parte dell’oro comunemente negoziato è in realtà "oro cartaceo", cioè banalissimi contratti che rappresentano oro e che teoricamente dovrebbero averne un corrispondente fisico.

Ora i dati della LBMA mostrano che a dicembre 2024 c’erano 279 milioni di once immagazzinate nei caveau di Londra ma di questi solo 36 milioni di once (il "float") sarebbero realmente disponibili per un uso immediato sul mercato, rivelando quindi una carenza critica di liquidità rispetto alla richiesta attuale che ammonta a circa 380 milioni di once di contratti spot/cash in sospeso (e lo stesso vale per l’argento).


Facendo due calcoli quindi c’è una richiesta di 380 milioni di once che dovrebbero avere un sottostante reale, ma la disponibilità è di 36, praticamente neanche un 10%, come una riserva frazionaria.

La maggior parte delle transazioni di oro avviene dunque proprio in mercati di carta, come il COMEX e la LBMA stessa.

Questo significa che in realtà solo una piccola quantità di oro fisico sostiene una grande quantità di contratti di carta e che quindi la maggior parte di essi non è realmente supportata ma sono semplici re-ipotecazioni (su questo ci torniamo tra poco).

E sappiamo tutti cosa succede quando tanti vogliono contemporaneamente qualcosa, ma che non c’è n’è abbastanza, giusto? Una bank run vecchio stile.

Ecco perché la LBMA è così vulnerabile ed è sotto stress in questi giorni: se troppi utenti chiedono di convertire i propri contratti nell’equivalente in oro fisico, il sistema crolla.

E questa volta non c’è bisogno di una “cospirazione per spiegarlo”, è tutto lì, nero su bianco e l’unica cosa da fare è limitare il più possibile le uscite e lasciar negoziare la carta, ma come farlo?
Beh non è così difficile in realtà, infatti le linee guide del COMEX per prendere l’oro sottostante ai vari contratti chiedono di:

  • Mantenere una posizione lunga su un contratto futures fino alla sua scadenza.
  • Emettere un avviso di consegna a COMEX.
  • Ricevere una ricevuta di magazzino, che rappresenta la proprietà dell’oro in un deposito approvato.
  • Se lo si desidera, è possibile organizzare il ritiro fisico (che comporta costi aggiuntivi e logistica).
  • Se ci si fa inviare l’oro verso un magazzino “sempre approvato” per il ritiro, beh potrebbe perdere lo stato di “buona salute” di cui gode quando è sotto COMEX e quindi perdere di valore ed essere scambiato a meno là fuori


Quindi direi che è lampante che vogliono che continui a negoziare carta senza curarti dell’asset fisico, quello che vogliono tenere loro.
Ma con le tensioni in crescita, l’inflazione che spinge, la corsa all’oro dei paesi orientali e in particolare della Cina, e le persone che iniziano a capire come va veramente il mondo là fuori, ecco che si preferisce avere il fisico piuttosto che la carta.

In parole povere, il grande castello di carte del paper gold sta vacillando. Gli investitori e i governi stanno chiedendo sempre più oro fisico, ma l’oro fisico non c’è.
Il vaso di Pandora di sta per aprire.

Il Punto Critico

Negli ultimi mesi, il mercato dell’oro è stato messo alla prova come mai prima d’ora.

Gennaio 2025 ha visto un aumento impressionante delle richieste di consegna fisica.

Solo fino al 28 gennaio sono stati consegnati 19.001 contratti (equivalenti a circa 5,2 miliardi di dollari) e questo è un volume di traffico che solitamente si verifica solo nei mesi più importanti, e no, gennaio non è in genere tra questi.

Quindi qualcosa di grosso sta succedendo.



In che modo COMEX ha risposto a una richiesta di consegna per 1,9 milioni di once d’oro? Ripopolando enormemente il proprio inventario.

Dal 1 ° dicembre, le riserve auree COMEX sono aumentate di 11,5 milioni, cioè 10 volte l’importo richiesto per la consegna, strano vero?

Perché riempirsi così tanto se la richiesta e stata molto più bassa?
A rendere tutto ancora più nebuloso è che al 1° dicembre COMEX ha segnalato circa 18 milioni di once d’oro nei propri caveau, più che sufficienti a coprire le richieste di consegna di 1,9 milioni di once.

Forse tutto quell’oro non era effettivamente disponibile per la consegna? O forse un importante acquirente ha segnalato grossi piani di acquisto?

Probabilmente la risposta la scopriremo presto, intanto ci rimane solo che osservare l’inventario aumentare.




Ma da dove arriva questo oro? Buona parte proprio dall’Inghilterra, infatti LBMA e BOE si stanno svuotando e COMEX, JP Morgan (NYSE:JPM) e così via, riempiendo.

Alcuni dicono che sia per la storia dei dazi, ma se fosse solo perché ci si sta accorgendo che l’oro fisico a Londra a monte di tutta la carta in circolazione, semplicemente non c’è?

La Banca d’Inghilterra detiene oltre 400.000 lingotti d’oro, per un valore di oltre $450 miliardi ai prezzi correnti e questa è solo una frazione delle oltre 8.000 tonnellate di oro immagazzinate a Londra, secondo la LBMA.

Ma una parte significativa di quell’oro è di proprietà di fondi negoziati in borsa (ETF), altre banche centrali e investitori a lungo termine che potrebbero non essere disposti a vendere.
Ciò significa che il mercato realmente disponibile come abbiamo visto, è parecchio stretto.

Le banche centrali non sembrano intenzionate a vendere e anzi, accumulano senza sosta, al punto che a fine 2024, le riserve auree totali delle banche centrali mondiali avevano raggiunto circa 36.699 tonnellate, pari a un enorme 17% di tutto l’oro mai estratto. In testa a questi accumuli ci sono paesi come l’India e la Turchia, tralasciando la Cina di cui parleremo tra poco.

Cina: Il Giocatore Segreto

E poi dulcis in fundo, c’è la Cina, il player segreto che sta giocando d’astuzia.

Che la Cina stia ormai accumulando oro a ritmi serrati, si sapeva già, pensa infatti che la Banca Popolare della Cina (PBOC) ha acquistato 224 tonnellate di oro solo nel 2024, rispetto alle sole 62 tonnellate nel 2022, ma la realtà è che non ci possiamo fidare di questi numeri, probabilmente l’accumulo è stato molto maggiore, potenzialmente 3-5 o addirittura 10 volte più alto.

Nel solo 2023, le banche centrali guidate dalla Cina hanno acquistato 1.037 tonnellate di oro, con la Popular Bank of China (PBoC) che ha acquistato più oro di tutte le altre banche centrali messe insieme, secondo il World Gold Council (WGC).

La corsa all’oro della Cina

Come puoi vedere qui sopra infatti la Cina si sta sbarazzando degli US Treasuries e solo ad ottobre, ha venduto 22,7 miliardi di titoli del Tesoro degli Stati Uniti e ha comprato oro, una mossa che la dice lunga sul processo di de-dollarizzazione in atto.

Vendo i Treasuries perché possono essere confiscati come per la Russia e mi tengo l’oro che se vuoi venire a prendere a casa mia, lo devi fare con un esercito.

Ma aspetta, c’è di più: la Cina ha infatti creato il proprio scambio d’oro, lo Shanghai Gold Exchange, che offre qualcosa che nessun altro può garantire: lo scambio fisico .

Questo significa che chi compra oro di carta sullo Shanghai Gold Exchange può effettivamente ritirarlo 1:1.
Non si acquista quindi semplicemente un pezzo di carta che dice "hai dell’oro".

Quindi cosa succederà: Due Possibili Esiti

Quando un sistema come questo è così sotto pressione, ci sono due scenari possibili:

Scenario 1: Tappare le Falle
Le banche centrali potrebbero tentare di salvare il sistema attuale, prestandosi oro tra loro e cercando di mantenere l’illusione di liquidità e contemporaneamente inondare il mercato di carta e dissuadendo le conversioni con la scusa dei costi alti di gestione o di stoccaggio.

Ma il mercato vuole il fisico, non vuole più i pezzi di carta e la storia lo insegna.

Nel 1944 abbiamo avuto l’accordo di Bretton Woods e l’intero mondo è andato su uno standard aureo.
Il dollaro americano sarebbe diventato la valuta di riserva del mondo, fissando il prezzo dell’oro a 35 dollari per oncia e tutto il resto delle valute si sarebbero fissate al dollaro.

Ma il problema è che fissare i prezzi non ha mai funzionato, un po’ perché c’è chi vuole giocare sui prezzi e un po’ perché i governi hanno l’abitudine di stampare più di quello che hanno.

Negli anni ‘60 le riserve delle 8 banche centrali più forti di allora, sono affluite ad unica grande “vasca”, con l’obbiettivo di mantenere il prezzo fissato a $35 per oncia sul mercato Londinese.
Per sei anni le banche hanno lavorato insieme per trattenere il prezzo dell’oro fisso, vendendo e comprando in modo coordinato.

Quando i prezzi salivano, scaricavano più oro sul mercato e quando scendevano, ri-accumulavano.
Questo gioco durò fino al 1968, quando fallì clamorosamente.

Nel 1971, quando il sistema di Bretton Woods collassò, il prezzo dell’oro schizzò in appena dieci anni da $35 all’oncia a $850 e il resto è storia.


Scenario 2: Un Nuovo Ordine Mondiale
In alternativa, potremmo assistere alla nascita di un nuovo sistema monetario globale. Alcuni suggeriscono che l’oro potrebbe tornare al centro della scena (come del resto sta cercando di fare la Cina), magari integrato con tecnologie digitali come Bitcoin.

Infatti, anche Bitcoin sta vivendo un momento storico significativo, con un aumento dell’attenzione delle banche e dei governi.
La narrazione è ora spostata sull’oro a riserva nuovamente della moneta, quindi di fatto si parla di tornare al gold standard (o al Bitcoin standard).



Cosa Fare Adesso

Non aspettare che il sistema collassi prima di agire. Ecco alcune mosse strategiche:

  1. Acquistare Oro Fisico : Se hai oro cartaceo (ETF o futures), considera di convertirlo in oro fisico perché potrebbe essere molto difficile farlo in futuro.
  2. Investire nelle società minerarie : Le azioni delle società minerarie d’oro sono state sottovalutate negli ultimi anni, ma con l’aumento della domanda fisica, potrebbero decollare.
  3. Esplorare Bitcoin : Come "oro digitale" non possiamo che guardare a Bitcoin che sta diventando sempre più popolare anche tra istituzioni e governi, perciò non sottovalutarne il potenziale.


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Conclusione

Stiamo assistendo a una trasformazione epocale del sistema monetario globale e tra Bitcoin e l’oro, qualcosa sta mutando.

La fine della manipolazione dell’oro cartaceo della LBMA e una vera rivalutazione del metallo giallo potrebbero essere dietro l’angolo.

Le rivendicazioni cartacee sono rappresentazioni senza valore di denaro reale e potrebbero crollare di valore man mano che il capitale si riversa nell’oro reale, cioè quello fisico, facendone schizzare potenzialmente il prezzo alle stelle di centinaia di punti percentuali.

La Banca d’Inghilterra e le banche centrali globali in generale aiutavano e favorivano la truffa dell’oro di carta, portando la domanda verso i derivati e tenendo a bada il prezzo dell’oro in modo che gli attori principali (loro) potessero ottenere lingotti a basso costo.

Ricordiamoci che il “gold standard” è finito ufficialmente per noi comuni mortali, ma non per le banche centrali e i governi che con il giochino del denaro fiat, continuano ad accumulare il vero denaro, cioè appunto l’oro, rifilandoci pezzi di carta privi di valore reale.

Quindi abbiamo due super potenze una di fronte all’altra, la Cina e gli USA e una corsa al predomino sull’oro.

In questo scenario e come ho detto anche in questo articolo, la domanda non è se l’oro continuerà la sua scalata verso i 5-10 o anche 20k, ma piuttosto, quando ci arriverà.

Un abbraccio,
Stefano

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