- L’oro brilla un po’ di meno a causa delle vendite forzate che hanno colpito i mercati.
- La tenuta sopra i 3.000 dollari è fondamentale, ma la pressione sta aumentando.
- Con la volatilità in aumento, la prossima mossa dell’oro potrebbe definire la settimana.
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L’oro è sceso bruscamente all’apertura asiatica durante la notte, insieme a tutto il resto, prima di rimbalzare rapidamente e diventare momentaneamente positivo, per poi scendere di nuovo in rosso, dove si trova al momento della scrittura. Resta da vedere se il metallo riprenderà a salire o verrà trascinato in basso insieme agli asset di rischio, che hanno subito una pesante battuta d’arresto la scorsa settimana dopo che Trump ha introdotto i suoi dazi reciproci.
La scorsa settimana è stata una settimana molto negativa per gli asset di rischio per iniziare il secondo trimestre, e la volatilità è destinata a rimanere elevata tra le preoccupazioni per l’impatto economico dei dazi. L’oro è entrato nel secondo trimestre con il botto, segnando nuovi massimi storici, dopo un primo trimestre straordinario in cui ha registrato un’impressionante crescita del 19%. Ma altrettanto rapidamente il rally si è arrestato. La scorsa settimana l’oro ha subito una brusca flessione, insieme a un ampio calo degli asset di rischio. Tuttavia, il calo settimanale dell’1,5% del metallo giallo è stato relativamente lieve rispetto al crollo del 13% dell’argento o del 10% del Nasdaq 100, ma ha segnato un cambiamento nel sentiment. A breve termine, la direzione dell’oro è diventata più cauta, poiché il metallo ha finalmente recuperato terreno.
L’oro potrebbe tornare sotto i 3.000 dollari?
Con l’inizio della nuova settimana, il sentimento rimane fragile. Con la guerra commerciale che si sta nuovamente scaldando, molti trader sono rimasti in disparte, riluttanti a impegnare il capitale fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza. L’oro, bene rifugio, ha ancora sovraperformato, ma quando le azioni scendono così bruscamente, i trader sono costretti a liquidare tutto per liberare margine. Ed è proprio per questo che l’oro è sceso anche negli ultimi due giorni della scorsa settimana, prima di prolungare la discesa oggi.
Ora si tratta di capire cosa farà l’oro intorno alla soglia dei 3.000 dollari. Dopo un calo a 2971 dollari durante la notte, l’oro è risalito rapidamente al di sopra dei 3.000 dollari, raggiungendo un massimo di sessione di 3055 dollari. Ma il metallo non è stato in grado di risalire al di sopra della resistenza a 3055-3058 dollari, suggerendo che il rally di ritorno è svanito.
Well, plenty of traders had set their sights on the $3,000 level — but gold blew past it last week, touching nearly $3,170. With such a powerful move, some profit-taking was always on the cards.
Ma l’oro tornerà con decisione sotto i 3.000 dollari nel corso della giornata o della settimana?
Molti trader avevano messo gli occhi sul livello dei 3.000 dollari, ma la scorsa settimana l’oro l’ha superato, toccando quasi i 3.170 dollari. Con una mossa così potente, era prevedibile che si verificassero delle prese di profitto.
Come ho già detto, non sono stati i fondamentali dell’oro a trascinarlo al ribasso, ma il crollo del mercato azionario. Se i titoli azionari rimarranno sotto pressione questa settimana, potremmo assistere a ulteriori vendite di oro, in quanto gli investitori raccoglieranno liquidità per coprire le perdite altrove. Questo tipo di liquidazione forzata è già iniziata ed è un tema da monitorare.
I fondamentali sono ancora favorevoli nel quadro generale, ma ci sono dei rischi. Qualsiasi disgelo nelle tensioni geopolitiche, come le promesse di Trump di risolvere le crisi in Ucraina o a Gaza - potrebbe ridurre l’appeal dell’oro come bene rifugio. A questo punto, però, le prove di una svolta sono scarse.
C’è anche la questione dell’offerta. I prezzi elevati potrebbero incentivare le società minerarie a incrementare la produzione, anche se la crescita dell’offerta tende a ritardare. Anche gli acquisti delle banche centrali potrebbero rallentare a questi livelli elevati.
Analisi tecnica e idee di trading sull’oro
Da un punto di vista tecnico, l’oro ha mostrato segnali di ipercomprato su diversi intervalli, soprattutto sui grafici a lungo termine. Questo apre la porta a una continua pressione di vendita a breve termine, mantenendo il trend dell’oro a breve termine sul lato ribassista.
Il calo della scorsa settimana non ha ancora interrotto il trend rialzista più ampio, stiamo ancora vedendo massimi e minimi più alti. Ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente se i livelli di supporto chiave non dovessero reggere.
Ecco le principali zone da tenere d’occhio al ribasso:
- 3.000 dollari - Un livello psicologico e un supporto chiave. Una rottura decisiva al di sotto di questo livello (base di chiusura giornaliera) potrebbe innescare una correzione più profonda.
- 2.930-2.956 dollari - La precedente zona di breakout. Un’area di supporto forte che potrebbe attirare qualche acquisto o presa di profitto sul lato corto.
- 2.790 dollari - Il massimo di ottobre e il punto di intersezione della linea di tendenza rialzista a lungo termine. Un livello cruciale per i tori.
- 2.680 dollari - segna la media mobile a 200 giorni a lungo termine.
La resistenza rimane nell’area di 3.055-3.060 dollari, con una rottura al di sopra che potrebbe aprire la porta a 3.100 dollari e oltre.
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Disclaimer: Questo articolo è scritto solo a scopo informativo; non costituisce una sollecitazione, un’offerta, un consiglio, una consulenza o una raccomandazione a investire e non intende incentivare in alcun modo l’acquisto di asset. Vorrei ricordarvi che qualsiasi tipo di attività viene valutata da molteplici prospettive ed è altamente rischiosa; pertanto, ogni decisione di investimento e il rischio associato restano a carico dell’investitore.