Il certificate emesso da Citigroup con Isin XS1273324951 stacca una Maxicedola del 12% se il 13 dicembre 2019 nessuno dei tre sottostanti UniCredit, Axa e Generali perde più del 50%. Effetto memoria per Maxicedola e cedole trimestrali. Barriera sul capitale al 65% valida solo a scadenza.
«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Agatha Christie non avrebbe dubbi, dietro la scalata di Leonardo Del Vecchio alla coppia Mediobanca-Generali si nasconde molto di più di un semplice investimento finanziario.
Il primo indizio è l’ascesa di Del Vecchio, insieme all’amico Caltagirone, su Generali, entrambi saliti a febbraio al 5% (insieme il 10%), non poco per un colosso da 30 miliardi di euro. Il secondo, la scalata del patron di EssilorLuxottica al 10% di Mediobanca che controlla un altro 12,9% di Generali. Il terzo, per ora sono solo rumors ma molto plausibili, raccontano che, sempre Del Vecchio, avrebbe già chiesto alla Bce il permesso di superare la soglia del 10% in Mediobanca.
I giornali hanno già sporcato pagine di inchiostro sui retroscena di un riassetto europeo del settore assicurativo, con Generali e Axa, papabili spose dietro la regia di Del Vecchio. Ma a volte il ragionamento in Borsa è molto più semplice: se l’uomo più ricco d’Italia, che ha ampiamente mostrato un certo fiuto negli affari, mette sul piatto qualcosa come 2,5 miliardi di euro per “fare acquisti” a Piazza Affari, qualcosa bolla in pentola. Senza descrivere tutti i retroscena la via più semplice per approfittarne è seguirlo.
Da pochi giorni Citigroup ha lanciato sul mercato un certificate che stacca una Maxicedola del 12% se già il 13 dicembre 2019 nessun dei tre sottostanti tra Unicredit, Axa e Generali perde più del 50% rispetto a livello iniziale.
La maxicedola del 12% è interessante per due motivi, il primo è fiscale, permette di compensare eventuali minusvalenze in portafoglio. La seconda forza di questa cedola risiede in una barriera profonda. Per non distribuire la cedola di 120 euro, i tre titoli sottostanti, dovrebbero dimezzarsi in meno di un mese.
La maxicedola gode dell'effetto memoria. Se il 13 dicembre 2019 uno dei tre titoli sottostanti dovesse trovarsi sotto del 50% rispetto al livello iniziale, la cedola non verrebbe staccata. La possibilità che la cedola venga comunque incassata si ripeterà in tutte le date di osservazione trimestrali successive.
• Per UniCredit SpA il livello iniziale è stato fissato a €12,5 e la barriera per la Maxicedola a €6,25.
• Per AXA il livello iniziale è stato fissato a €25,2750 e la barriera per la Maxicedola a €12,6375.
• Per Generali il livello iniziale è stato fissato a €19,1900 e la barriera per la Maxicedola a €9,595.
Dal 14 settembre 2020 e così ogni trimestre successivo, se tutti e 3 i sottostanti, Unicredit, Axa e Generali non avranno perso più del 30% dal livello iniziale, allora il certificate staccherà cedole trimestrali dell'1,5% (6% annuale).
Per UniCredit la barriera per le cedole trimestrali a €8,75, per AXA a €17,6925, Generali a €13,433.Le cedole trimestrali e la maxicedola godono dell’effetto memoria, ovvero se ad una data di valutazione trimestrale, una cedola non dovesse essere stata distribuita perché i sottostanti non si trovavano sopra la barriera allora l’investitore non avrà perso il suo premio che verrà recuperato se alle date di valutazione successive i tre sottostanti saranno sopra la barriera.
Il certificate gode della possibilità di essere rimborsato in anticipo a 1.000 euro tra un anno e per ogni trimestre successivo (dal 13 marzo 2020 e per ogni data di valutazione trimestrale successiva) se tutti e tre i titoli sottostanti saranno al livello iniziale o superiore nelle date di osservazione trimestrali.
Alla scadenza, se il 13 settembre 2024 il certificate non dovesse essere ancora stato ritirato occorrerà guardare al valore di Unicredit, Axa e Generali.
Con tutti e tre i sottostanti ad un livello maggiore o uguale al 70% rispetto al valore iniziale scatta il rimborso a 1000 euro più tutte le cedole non distribuite (ultima compresa).
Se il peggiore dei tre sottostante si troverà tra 65% e 70% del livello iniziale, rimborso a 1000 euro, senza cedole.
Lo scenario negativo lo avremo se anche solo un sottostante si troverà, alla data di valutazione finale, sotto la barriera del 65%, per l’investitore sarebbe come aver puntato sul titolo peggiore.
Se ad esempio Unicredit a scadenza avrà la performance peggiore dei tre, e si troverà sotto del 40% rispetto al livello iniziale il certificate verrebbe ritirato a 600 euro, se dovesse trovarsi sotto del 50% il certificate verrebbe ritirato a 500 Euro e così via.
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