Lo scorso venerdì il dollaro USA ha subito una pressione di vendita rinnovata in mezzo al rapporto di un debole CPI.L'indice CPI generale ha raggiunto l'1,7% a/a, mentre il mercato si aspettava una lettura dell'1,8%.La misura core, che esclude i componenti più volatili, ha mantenuto un costante 1,7%, corrispondente alle aspettative.Il rapporto non è sicuramente un game changer poiché l'indebolimento delle pressioni d'inflazione non è un segreto.Tuttavia, questa è un'altra campana di avvertimento che sta chiamando la Fed a prenderla con calma per quanto riguarda la restrizione.
I verbali della riunione del FOMC di luglio sono previsti per questo mercoledì e probabilmente mostreranno che la pressione dell'inflazione anemica ha costretto i membri della Fed a stare sull'attenti.Non ci aspettiamo che l'istituzione monetaria possa elevare i tassi di prestito a settembre, invece dovrebbe aspettare il mese di dicembre.Tuttavia, Yellen certamente darà ulteriori dettagli a causa della diminuzione del bilancio.Questo potrebbe essere il momento migliore per stabilire una data certa per l’avvio.
L'EUR/USD ha rimbalzato fino a un massimo di 1.1847 il venerdì pomeriggio e da allora si è stabilizzato a circa 1.1820.Il rilascio delle vendite al dettaglio di luglio è previsto in giornata.Si prevede che la misura generale sia aumentata dello 0,4% m/m rispetto a una contrazione dello 0,2% del mese precedente, mentre le vendite, escluse auto e benzina, dovrebbero aumentare dello 0,4% m/m rispetto a una diminuzione dello 0,1% a giugno.Una cifra solida di quegli indicatori potrebbe accendere una ripresa del dollaro poiché sarebbe un buon presagio per il consumo statunitense e, in certa misura, per l'inflazione.