Oggi, martedì 19 luglio, il Dollaro neozelandese ha subito un altro colpo, perché la RBNZ ha spianato la strada a un taglio del tasso ad agosto.
La banca centrale neozelandese (Reserve Bank of New Zealand, RBNZ) ha proposto un adeguamento delle restrizioni sull’elevato rapporto valore dell’immobile/mutuo concesso per difendere la stabilità finanziaria del paese da una bolla del mercato immobiliare.
Ora la banca centrale chiederà agli investitori un deposito pari ad almeno il 40% del valore, la regola varrà in tutto il paese.
Queste modifiche semplificano la norma vigente, che presentava delle specificità per Auckland e il resto della Nuova Zelanda e renderà più severe le regole sugli investimenti in tutto il paese.
In breve, con la nuova norma il governatore Wheeler avrà mani libere nella sua lotta contro l’inflazione, insistentemente bassa, evitando che la bolla del mercato immobiliare venga alimentata dal tasso d’interesse più basso.
In avvio di seduta, in Asia, il kiwi ha ceduto l’1,25% contro l’USD, in calo a 0,7014. Come detto ieri, la flessione dovrebbe continuare a un ritmo sostenibile e la coppia NZD/USD dovrebbe tornare a 0,67.
Il Dollaro australiano è scivolato dell’1,04% contro il biglietto verde, toccando quota 0,7516 sulla scia dei verbali poco incoraggianti della RBA.
Come previsto, i membri hanno rilevato la volatilità generata dal voto sulla Brexit e la crescita relativamente debole del principale partner commerciale dell’Australia.
Sul fronte interno, il consiglio ha espresso preoccupazione per i persistenti livelli bassi dell’inflazione e dichiarato che continuerà a monitorare il mercato occupazionale e immobiliare.
I verbali accomodanti spalancano la porta a un taglio del tasso ad agosto.
A fine luglio, però, la RBA pubblicherà una valutazione aggiornata della situazione, prima della riunione di agosto.
L’AUD/USD continuerà a essere oggetto di forti pressioni a vendere, perché i partecipanti al mercato scontano un nuovo allentamento monetario; al ribasso, l’AUD troverà un forte supporto nell’area 0,7286-0,73 (minimo 16 giugno e svalutazione in seguito alla Brexit).
L’EUR/USD ha annaspato a Tokyo, rimanendo all’interno della fascia compresa fra 1,1063 e 1,1081; la coppia di valute si muove per lo più lateralmente dal referendum nel Regno Unito, perché gli operatori fanno fatica a scontare le conseguenze del voto sulla Brexit.
Ora l’EUR/USD si avvicina al minimo del canale rialzista, intorno a 1,1000. al rialzo, la resistenza costituita dalla media mobile a 50 giorni, pari attualmente a 1,1200, frenerà un potenziale apprezzamento.
Il Loonie (CAD) è tornato ad essere oggetto di pressioni a vendere, perché i prezzi del greggio sono scesi ulteriormente; l’USD/CAD è salito dello 0,40% a Tokyo, a quota 1,2995, mentre il greggio Brent ha ceduto lo 0,35%, in calo a 46,80 USD al barile.
Analogamente, il greggio West Texas Intermediate ha perso lo 0,30%, in calo a 45 dollari al barile sulla scia delle continue preoccupazioni per la crescita.
Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC, l’indice dei prezzi al dettaglio e l’IPP nel Regno Unito; la decisione sul tasso d’interesse in Turchia (previsto un taglio del tasso), i nuovi cantieri residenziali e i permessi di costruzione negli USA.