Negli ultimi giorni c'è stato un notevole cambiamento nella propensione al rischio. Per ora sembra prevelere l’ottimismo e lo si evince dal fatto che gli operatori stanno spostando un po’ di liquidità verso asset più rischiosi. L’allentamento monetario messo in atto da importanti banche centrali (PBoC, forse la Fed, probabilmente la BCE) e i buoni propositi Cina/USA stanno garantendo un periodo di relativa calma e bassa volatilità.
Abbiamo varie indiscrezioni inerenti un nuovo pacchetto di stimoli da parte della BCE, mentre il Parlamento del Regno Unito sta cercando in ogni modo di garantire una nuova estensione dell’articolo 50 qualora non si dovesse trovare un accordo prima della scadenza del 31 ottobre. Il rendimento del decennale USA riflette il miglioramento del sentiment, visto che in questo momento ha guadagnato circa 20 punti base dal minimo dell'1,42%. Lo yen giapponese si sta indebolendo, mentre l'oro ha perso circa 70 dollari dal massimo pluriennale di $ 1557. Anche la sterlina è in ripresa e oggi potremmo assistere a un consolidamento dei movimenti considerando che sulle materie prime abbiamo un petrolio che sale e perdite sull'oro.
I mercati asiatici, dopo una lieve contrazione dei futures USA, hanno chiuso in prossimità della neutralità con il Nikkei + 0,2% e lo Shanghai Composite -0,2%.
Oggi il calendario economico era nuovamente incentrato quasi esclusivamente sul Regno Unito, ovvero sui dati del mercato del lavoro che hanno visto un generale miglioramento della situazione: meno alte del previsto le richieste di disoccupazione, scende il tasso di disoccupazione di un decimo di punto percentuale mentre i salari inclusi bonus sono balzati al 4% contro il 3,7% precedente e previsto. I dati statunitensi si limiteranno alle aperture di posti di lavoro US JOLTS (ore 16) che dovrebbero scendere leggermente a 7,31 milioni nel mese di luglio (da 7,35 milioni a giugno).