Nuova espansione in Russia, Germania e Stati Uniti, crescita organica al 4-5%. Sono questi gli obiettivi dell'azienda veneta.
Masi Agricola (MI:MASIA), azienda vitinvinicola veneta produttrice di amarone e vini di alta gamma, ha chiuso il 2018 con ricavi netti pari a 65,3 milioni di euro (64,4 milioni nel 2017, +1,5% a cambi correnti, +3,4% a cambi costanti). Positivo anche l'utile netto, che è arrivato a 7,2 milioni di euro (6,7 milioni nel 2017). Questi risultati sono il frutto di un modello di business che, come riferisce l’a.d. Federico Girotto a Websim, include tre diverse strategie.
La prima è la crescita organica: "puntiamo sempre ad un incremento dal 4% al 5% su base annua, nonostante la non facile congiuntura economica e il fatto che, soprattutto all’estero, i vini fermi premium stanno vivendo una fase di indubbia maturità", afferma l’a.d.
L’espansione territoriale è quindi importante, e infatti la maggior parte del fatturato del Gruppo è generato all’estero (il 21,9% in Italia, il 40,9% nel resto d’Europa, il 34,5% nelle Americhe): "yra gli oltre 130 Paesi in cui operiamo, probabilmente Russia, Germania e Stati Uniti presentano il più elevato potenziale di sviluppo nel medio termine, senza trascurare mercati che hanno grandi possibilità, come la Cina, ma dovendo incrementare l’awareness di tutto il vino italiano. Peraltro proprio in Cina abbiamo di recente aperto il nostro profilo ufficiale su We Chat, l’App più utilizzata in Asia", continua l’a.d.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna, uno dei mercati storici di Masi, la società non vede criticità macroscopiche nel medio-lungo periodo in relazione alla Brexit: "Inizialmente, potranno esserci degli impatti, anche a livello burocratico-amministrativo, ma crediamo che tali effetti scemeranno nel corso del tempo", conclude l’a.d.
Il secondo "pilastro" strategico di Masi è la crescita per linee esterne, ovvero tramite acquisizioni, attuata attraverso un’attenta selezione delle società target: "Siamo interessati ad acquistare quote in aziende che esprimano un brand, che rappresentino la cultura vinicola del Veneto, quindi fortemente radicate nel territorio, e che producano vini di qualità premium con una complementarietà rispetto alla nostra gamma-prodotto", afferma Girotto.
Un’azienda con queste caratteristiche è Canevel, la società trevigiana che fattura circa 4,2 milioni di euro e produce circa 800mila bottiglie l’anno, di cui Masi ha acquistato il 60% del capitale.
Di recente, proprio Canevel ha ideato un nuovo metodo di spumantizzazione, denominato Setàge, concetto che nasce dalla fusione delle parole "seta" e "perlage", “in grado di generare un vino dal gusto più vellutato ed intenso", continua Girotto. Questo nuovo metodo sarà presentato durante il Vinitaly a Verona, dal 7 al 10 aprile prossimi.
Inoltre, il terzo pilastro della strategia di Masi è la cosiddetta “Masi Wine Experience”, progetto che ha la finalità di stabilire un contatto sempre più diretto con il consumatore finale, per consentire a quest’ultimo da un lato di conoscere e degustare tutti i prodotti del Gruppo, dall’altro di vivere e sperimentare i valori retrostanti alla marca: i valori cioè di una famiglia e di un territorio.
Oggi Masi Wine Experience annovera sette locations nel mondo: alcune presso le tenute e altre al di fuori, come il Masi Wine Bar di Zurigo o il recente Masi Wine Bar di Cortina. I principali servizi della Masi Wine Experience consistono in visite guidate, degustazioni, vendita di prodotti, wine bar/ristorante, eventi, banqueting anche al di fuori delle locations, ospitalità alberghiera.
L’apertura di una location della Masi Wine Experience richiede un solido lavoro preparatorio, volto alla ricerca non solo del posizionamento ottimale, ma anche di un partner affidabile e con esperienza: per questo motivo, afferma l’a.d., è intenzione della società focalizzarsi non sulla quantità, ma sulla qualità, puntando a un’apertura ogni anno.
Finora i risultati sono molto incoraggianti, "anche a livello economico, rendendo Masi Wine Experience non più solo un progetto comunicazionale, ma un vero e proprio a profit centre".