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Mercati azionari ancora al rialzo

Pubblicato 18.10.2017, 15:55
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Commento a cura di Mati Greenspan, market analyst di eToro

Ogni 5 anni il governo cinese tiene un grande evento politico per riorganizzare la distribuzione di potere del paese più popolato del mondo. Nel 19° Congresso Nazionale, in calendario oggi, l'uomo più potente al mondo è appena diventato ancora più potente.

Il Presidente Xi ha tenuto un eloquente discorso di circa tre ore, sottolineando l'importanza della globalizzazione e del ruolo della leadership cinese nel prossimo futuro.

La reazione dei mercati finanziari asiatici è stata piuttosto attenuata, considerata anche la recente crescita dei mercati a livello globale.

Il Dow Jones Industrial Average ha raggiunto un nuovo record, chiudendo a 23.000 punti.

L'indice è adesso al rialzo di circa il 25% dall'elezione di Trump, lo scorso novembre; tuttavia non possiamo affermare che il rally sia da attribuire alla sua amministrazione. Le correlazioni, infatti, non sempre indicano dei rapporti di causa.

Di certo l'elezione di Trump ha avuto l'effetto di svegliare i mercati da un profondo sonno, risultato nei movimenti quasi impercettibili registrati tra il 2014 e il 2016; e comunque, se guardiamo con maggiore attenzione, osserveremo che dai minimi raggiunti durante il crollo del 2008 i mercati hanno riguadagnato il 228%.

Molti analisti concordano nell'affermare che i guadagni sono ai massimi, e il sentiment degli investitori rimane rialzista nei confronti dell'azionario.

Ma perché le azioni sono al rialzo?

Le ragioni sono molto semplici. In primo luogo, vi è un'alta quantità di liquidità pronta a essere investita, che deriva dal denaro che le banche centrali hanno immesso nel mercato negli ultimi dieci anni.

I tassi sono ancora molto bassi, e ciò consente alle società di investimento di prendere in prestito denaro più facilmente e immetterlo nel mercato azionario.

Il rally rappresenta inoltre una ghiotta opportunità di investimento per i gestori di portafoglio. E ciò potrebbe andare avanti ancora per un po'.

Dopo gli incredibili picchi registrati nell'ultimo weekend, è ragionevole osservare una lieve marcia indietro del mercato delle criptovalute. In particolare, con riguardo al Bitcoin (BitfinexUSD), è da capire da dove provenga la spinta all'acquisto: oltre alle motivazioni ideologiche e una possibile "rivoluzione" dei mercati finanziari, un fattore che ha influenzato il trend rialzista è sicuramente la legalizzazione della moneta virtuale da parte del Giappone, lo scorso aprile.

Secondo alcune stime, il 60% dei Bitcoin proviene da lì, il 25% dagli Stati Uniti e il 9% dalla Corea del Sud. L'attenzione è ora puntata su altri Paesi che potrebbero convergere presto verso l'adozione del Bitcoin, tra cui Russia e Australia.

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