Siamo entrati da pochi giorni all’interno del decimo mese di questo Bear Market, sembra una vita fa che gli investitori festeggiavano ed erano convinti di essere invincibili, con i rialzi del mercato che non facevano più notizia, con le valutazioni a livelli assurdi, con le meme stocks, e con i tech sulla bocca di tutti.
Quasi un anno dopo, l’umore degli investitori è praticamente sotto terra (vedi sotto), le valutazioni sono a livelli decisamente più accettabili (non siamo ancora a prezzi “regalati” ma indubbiamente comprare ora è più vantaggioso) il futuro ci sembra più cupo, e tutti quei titoli tanto amati oggi perdono dal 50 al 90%.
Insomma, il bello e il brutto del mercato azionario è proprio questo, basta poco per cambiare l’umore delle persone, ma è una cosa naturale, noi investitori siamo fatti così.
Come sempre tuttavia, prendersi del tempo per riflettere ed analizzare il mercato, la storia, ed il proprio portafoglio, è sempre utile, per contestualizzare e capire che in passato è già successo (e succederà ancora in futuro).
La prossima parola tanto temuta è recessione, allora qui ho inserito una tabella riassuntiva dell’andamento degli utili aziendali proprio in periodi recessivi.
Poiché a breve inizieranno le trimestrali americane (si parte venerdì con le banche) penso sia un ottimo confronto da tenere a portata di mano fino a novembre inoltrato, per andare (cosa che faremo) ad analizzare in dettaglio la prossima stagione degli utili e confrontarla con altri periodi storici e dare un’idea di come siamo messi oggi.
Vediamo infatti che in periodi recessivi, gli utili calano mediamente del 29.5% (18.7% escludendo la bolla dotcom e la crisi subprime). A mio giudizio, queste trimestrali saranno inferiori rispetto alle precedenti, non tanto per un tema recessivo, quanto per il fatto che il Dollaro resta ancora molto forte, di conseguenza le maggiori Big Tech, avendo oltre metà dei fatturati fuori dagli Stati Uniti, potrebbero subire gli impatti maggiori.
Tuttavia come sempre, si tratta di fattori temporanei, perciò ecco che semmai dovessimo assistere ad ulteriori cali, sarebbero a mio giudizio tutte occasioni di acquisto sulle principali FAANG, andando magari ad essere più selettivi, ma comunque approfittando dei valori decisamente più convenienti e di un orizzonte di qualche anno.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"