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Il titolo Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha faticato negli ultimi mesi, segnando una serie di nuovi minimi di 52 settimane, nei timori per gli aggressivi aumenti dei tassi della Federal Reserve che hanno innescato un brusco selloff delle azioni di molte compagnie tech.
MSFT è crollato del 28,3% sull’anno in corso fino a ieri, mentre l’S&P 500 è sceso del 21,2%.
Con una market cap di 1,79 mila miliardi di dollari, il colosso dei software con sede a Redmond, Washington, è la seconda compagnia con più valore al mondo, dopo Apple (NASDAQ:AAPL).
Malgrado la recente volatilità, resto positivo su Microsoft e mi aspetto che le azioni rimbalzino nei prossimi mesi, considerato il suo solido bilancio, gli alti flussi di cassa disponibili e il business model altamente diversificato che lo ha aiutato a superare i periodi economici difficili in passato.
Microsoft ha riportato 105 miliardi di dollari di liquidità ed investimenti a breve termine controbilanciati da debiti per 47 miliardi di dollari. Ha generato un margine dei flussi di cassa disponibili del 33% negli ultimi 12 mesi.
Il ritorno per gli azionisti
Il colosso del tech ha dimostrato nel tempo di poter sopportare un’economia in rallentamento e continuare a fornire agli investitori dei generosi payout.
Il consiglio di amministrazione di Microsoft ha annunciato un dividendo trimestrale di 0,68 dollari ad azione all’inizio del mese, in salita del 10% dal dividendo di 0,62 dollari del trimestre precedente.
Notiamo come l’aumento del 10% del dividendo sia maggiore dell’attuale tasso di inflazione IPC, pari all’8,3%.
Il nuovo dividendo, che ammonta a 2,72 dollari ad azione su base annua, sarà riscuotibile l’8 dicembre agli azionisti al 17 novembre, offrendo un rendimento annuo dell’1,14%, rispetto allo 0,95% del Technology Select Sector SPDR® Fund (NYSE:XLK).
L’ultimo aumento del dividendo segna il 20esimo anno consecutivo in cui Microsoft paga un dividendo annuo superiore a quello dell’anno precedente, evidenziando il suo impegno a restituire capitale agli azionisti.
Gli analisti restano bullish
Non sorprende che Wall Street abbia un’idea bullish a lungo termine su Microsoft, in base ad un sondaggio di Investing.com, da cui emerge che 47 analisti su 50 considerano il titolo un “buy”, con un potenziale di rialzo del 38,4% grazie alla robusta domanda per le sue offerte basate su cloud.
Il fair value medio per il titolo Microsoft su InvestingPro+ secondo vari modelli di valutazione implica un rialzo del 22,3% dall’attuale valore di mercato.
Arrivano gli utili del primo trimestre fiscale
Microsoft, che ha deluso le attese sui risultati lo scorso trimestre per la prima volta dal 2017, pubblicherà gli ultimi risultati finanziari dopo la chiusura dei mercati USA martedì 25 ottobre.
Le stime indicano utili per azione di 2,33 dollari per il primo trimestre fiscale, in miglioramento del 2,6% rispetto agli EPS di 2,27 dollari di un anno fa.
Il fatturato dovrebbe salire del 10% su base annua a 49,8 miliardi di dollari, rispecchiando la forte domanda per i suoi prodotti di cloud computing.
Di conseguenza, gli investitori si concentreranno sulla crescita del suo segmento Intelligent Cloud, che comprende Azure, GitHub, SQL Server, Windows Server ed altri servizi per le aziende.
Questo segmento chiave ha visto una crescita delle vendite del 20% nell’ultimo trimestre a 20,9 miliardi di dollari, mentre i ricavi di Azure sono aumentati del 40%.
Morale della favola
Sono dell’idea che il considerevole calo del titolo Microsoft abbia creato un’interessante opportunità di acquisto date le promettenti prospettive sulla domanda a lungo termine per la divisione cloud, gli strumenti software e i dispositivi hardware.
Il redditizio business model della compagnia e l’enorme liquidità gli consentono di concentrarsi sulla restituzione del capitale agli azionisti, migliorando ulteriormente l’appeal di investimento nell’attuale contesto di mercato bearish.
Nota: Al momento della scrittura, Jesse non ha posizioni su nessuno dei titoli menzionati. Le opinioni presentate in questo articolo sono unicamente l’idea dell’autore e non devono essere considerate un consiglio di investimento.
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