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Milena Gabanelli e le polemiche sul servizio sui consulenti finanziari

Pubblicato 11.06.2020, 15:20
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Non si placano le polemiche dopo il servizio sul corriere della sera di Milena Gabanelli sul ruolo dei consulenti finanziari indipendenti e sugli investimenti da loro consigliati.
 
Il servizio pone l’accento su come viene svolta la consulenza finanziaria in Italia. Fino a oggi banche e assicurazioni hanno esclusivamente venduto prodotti finanziari nei quali all’interno viene remunerata la consulenza per mezzo di provvigioni o margine per sostenere gli emolumenti del dipendente bancario.
 
Tutto ciò è in chiaro conflitto di interessi, perché risulta ovvio che il cliente paga indirettamente una consulenza per ricevere un consiglio che non è detto sia nel suo esclusivo interesse, anzi nella maggioranza dei casi paga per fare gli interessi della banca o dell’assicurazione.
 
Le nuove norme europee MIFID e MIFID 2 hanno messo le basi per aumentare le tutele dei risparmiatori rendendo obbligatoria la profilatura di rischio che ogni cliente è disposto ad assumersi. Tuttavia molto c’è ancora da fare nella direzione della trasparenza. Un esempio ne è stato ancora una volta il rendiconto annuale dove devono essere esplicitati tutti i costi dell’investimento e che è stato inviato dalle banche con notevole ritardo e con un modello che non è stato standardizzato tra gli istituti rendendo particolarmente difficile l’individuazione e la comparazione del dato.
 
Milena Gabanelli si sofferma sulla consulenza in conflitto di interessi offerta dai 33.700 consulenti che operano con il mandato di una banca (ex promotori finanziari) ma nella realtà la dimensione è molto più ampia anche perché oltre l’80% dei clienti si serve della filiale tradizionale, della posta o di un assicuratore. E allora la platea di coloro che vendono un prodotto si allarga circa 300.000 persone (200.000 bancari + 60.000 postali + 20.000 agenti assicurativi e 4.000 broker oltre ai 33.700 promotori finanziari)
 
In un sistema banco centrico finalmente con undici anni di ritardo è stata istituzionalizzata la figura del consulente puro. Una figura professionale al pari di avvocati e commercialisti che si fa remunerare esclusivamente a parcella dal cliente. Il consulente finanziario indipendente deve avere precisi requisiti di onorabilità, patrimonialità e indipendenza ovvero non avere nessun legame con le banche o gli intermediari e quindi non percepire nessun vantaggio nel consigliare un investimento piuttosto che un altro. Una figura professionale che negli Stati Uniti esiste fin dagli anni 70 e che ad oggi rappresenta per gli americani il punto di riferimento per la tutela dei propri risparmi.
 
Ad oggi in italia i consulenti finanziari indipendenti sono meno di 300 ma rappresentano un avamposto nella direzione di aumentare la trasparenza e la tutela del patrimonio degli italiani, nella speranza di costringere le banche a rendere più efficiente l’attività stessa dei consulenti tradizionali e di filiale che dovranno in ogni caso spingere le loro mandanti a migliorare le loro condizioni dal punto di vista della remunerazione in proporzione a ciò che paga il cliente, Il tutto finalizzato ad abbassare gli oneri complessivi per la clientela.
 
Ritengo che il servizio sul Corriere sia stato particolarmente benevolo, in quanto si fa riferimento ad una commissione sui prodotti di investimento dell’1,5%, ma le commissioni medie sui fondi sono del 2% e non è raro trovare prodotti finanziari con oneri annuali ricorrenti del 3, 4 anche 5% che generano un esclusivo vantaggio per chi li colloca e un basso o nessun rendimento per il cliente.
 
Quando a parlarne è qualcuno autorevole come la Gabanelli sul Corriere della Sera vi è stata una vera e propria levata di scudi da parte degli operatori del settore. Maurizio Bufi dell’Anasf, una delle associazioni di categoria della consulenza tradizionale ha dichiarato che la sezione più importante dell’organismo dove sono iscritti anche gli indipendenti è quella dei consulenti delle banche, si auspica che intendesse dire numericamente parlando e non per rilevanza o qualità di consulenza nei confronti dell’investitore.
 
Il presidente dell’ANASF sottolinea che anche le banche potrebbero optare per l’offerta di consulenza finanziaria indipendente. Peccato che nessuna abbia scelto questa strada continuando ad offrire la più tradizionale vendita di prodotti finanziari. La motivazione è chiara e non vale la pena di essere ulteriormente ribadita. Maurizio Bufi probailmente dimentica che lo stesso Paolo Savona presidente della CONSOB (la commissione di vigilanza per le società e la borsa) ha dichiarato di servirsi per i propri risparmi di un consulente indipendente; e se ne sente il bisogno un noto economista ed ex ministro dell’industria come Savona, probabilmente è una attività professionale che deve essere promnossa sempre di più e non combattuta come è stato fatto in questi anni fino a chiamarli consulenti finanziari autonomi anziché indipendenti per confondere ulteriormente il risparmiatore.
 
Non è un segreto che i fondi venduti dalle reti di vendita hanno in molti casi un profilo commissionale più elevato al fine di remunerare una filiera di livelli manageriali e creare utili per la rete che nella maggior parte dei casi è sempre di prorpietà di una banca o di una assicurazione. Non sono da meno i prodotti venduti allo sportello dai bancari che ricevono forti pressing dai loro superiori al fine di macinare commissioni, come denunciato dallo stesso sindacato (FABI federazione autonoma bancari italiani) di categoria.
 
Ben venga Milena Gabanelli che grazie al suo servizio ha acceso un faro su questo settore che ha proliferato anche grazie alla scarsa cultura finanziaria degli italiani che tra i paesi del G20 ci pone al 19 posto come ha rilevato l’Osservatorio Monetario dell’Università Cattolica.
 
Pare scontato ma non lo è affatto: se il consulente è pagato dalla banca farà gli interessi della banca. Ovvio!
 
P.S. Per trovare il servizio della Gabanelli digitare su Google (NASDAQ:GOOGL) “milena gabanelli consulenti indipendenti corriere”

Ultimi commenti

Ritengo da tempo che uno scontro tra consulenti indipendenti e consulenti finanziari con mandato sia una goccia nell'Oceano. Sappiamo benissimo che le due categorie coprono il 10% del mercato messi insieme mentre il 90% è in mano a Banche e Poste. La diatriba aperta tra chi sia il migliore tra i primi due è ormai sterile, perchè se il mercato del 90%, nonostante gli sforzi, non viene minimamente intaccato ci sarà un motivo e sicuramente non risiede nella differenza di guadagno tra indipendenti e non. E allora quando potremmo battagliare ad armi pari con almeno il 50% del mercato la discussione la possiamo aprire.
mi chiedo....quanti risparmiatori sono disposti a pagare una parcella per gestire i risparmi ? suvvia non siamo ridicoli... è pura utopia ... piuttosto mettiamo dei limiti massimi e chiudiamo una questione volutamente fine a sé stessa...da 30 anni è sempre lo stesso discorso
Guarda che la parcella il 90% dei clienti la paga gia'... Si chiama " parcella occulta" ed e' facilmente individuabile nell' INFORMATIVA EX POST COSTI ED ONERI, che banche ed assicurazioni sono obbligati ad inviare con periodicita' annua....E' arrivata proprio in questi giorni... Magari nei meandri dei documenti on line dell' home banking..Giusto' per non farli notare...😇
Mi sembrano polemiche inutili perchè ognuno resta della propria opinione.il meglio in assoluto non esiste.caro non vuol dire sempre di valore ma se costa poco probabilmente non è di valore.il vero ptoblema che la parola valore puo essere declinata in cento modi e non solo la mera performance dell’investimento. Il rendimento non puo essere lunico parametro di valutazione altrimenti bastano i robot advisors.
non ci sono più le mezze stagioni
Ci vogliono più Milena Gabanelli in Italia, saremmo un paese più serio, e i furbi dovrebbero lavorare davvero per campare.
Caro Travagli i suoi articoli sono sempre un po' cosi....ne carne ne *****ma se c'è da spargere terrore da buon "giornalista" non si tira indietro. Ma vogliamo parlare degli Organismi di controllo Istituzionali che esistono sull attività dei cosiddetti promotori finanziari ? Oppure della corresponsabilità della mandante a tutela dei casi di risparmio tradito, meglio di qualunque assicurazione professionale privata ? E da ultimo ma non ultimo il continuo aggiornamento professionale OBBLIGATORIO di 30 ore annue per la Mifid e l albo più altre 30 per mantenere iscrizione IVASS ? Mi dica Lei e la Gabanelli cosa fate in merito per i vs profili professionali? I giornalisti appena li sfiorano si incatenano davanti al Colosseso.... E non sono mai responsabili di quello che scrivono......Mediti un po' Cordiali saluti
Trovo l'articolo di Gabanelli e il post di travagli tendenziosi e poco onesti. Con lo stesso principio potrei scrivere che l'unica informazione valida e affidabile è quella fatta da editori indipendenti come Byoblu o altri perché ogni giornalista dovrà assecondare i dictat del direttore di turno. Conosco il pensiero di Gabanelli e C. e non è la prima volta che si scaglia contro banche e consulenti con argomenti approssimativi e trattati superficialmente. Purtroppo questo funziona perché in Italia la cultura finanziaria è a zero e il settore è un bersaglio facile. Peccato che l'informazione in Italia non sia al livello della consulenza finanziaria... ne gioveremmo tutti.
sono un consulente finanziario e lei è totalmente in errore. è x colpa dei disonesti che prendono in giro i clienti che ci sono persone che perdono gran parte dei propri soldi. questi colleghi disonesti dovrebbero essere controllati e radiati xké l'unica cosa che fanno è arricchirsi a spese dei clienti e chi critica chi porta alla luce certe manfrine è totalmente in errore. parli a favore della legalità e dei buoni comportamenti piuttosto che criticare chi fa luce sulle irregolarità
il problema di fondo è che la maggioranza dei consulenti “offerti dalla banca” sono ancora promoter e ragionano da promoter.Hanno un guadagno tramite commissioni per cui il loro interesse è consigliarti continuamente di vendere/comprare prodotti orbitanti attorno alla banca per percepire ogni volta la commissione di acquisto.Dovremmo orientarci alla commissione unicamente sulla performance degli investimenti proposti. Con tanto di registro storico della performance degli investimenti consigliati dal consulente a tutti i clienti.
Credo che abbia raccontato una buona parte di verità ma non tutta. Ci sono ottimi consulenti nel libro paga delle banche e assicurazione e ci sono anche finti consulenti indipendenti che prendono doppia commissione. Una grande verità è che la profilatura del cliente è una gran c..... za, prima gli fanno il prodotto e poi gli fanno il profilo. Solo i clienti con un discreto patrimonio hanno un servizio accettabile, per chi ha pochi soldi il servizio in banca o assicurazione è scadente.
la Gabbanelli è una giornalista in malafede, che scrive ciò che conviene a lei ed a chi la fa scrivere. I consulenti finanziari indipendenti sono un salto senza paracadute, fanno paura, come si può difendere una "categoria" di soli 300 in Italia? Le banche se ne approfittano dei clienti, gli unici in Italia a fare informazione e cultura finanziaria sono i consulenti, che con una SIM alle spalle garantiscono solidità e controlli a favore della clientela, esiste la possibilità di un parziale conflitto di interesse, ma molto meno che nella banca tradizionale. Il consulente indipendente rischia di essere al soldo di qualche grande gruppo in maniera del tutto celata e non alla luce del sole come i colleghi "non indipendenti"... mai sentito parlare di un medico che scrive farmaci consigliati sempre dalla stessa casa farmaceutica... meditate...
Nel 2011, avendo una discreta somma da parte e fui preso dal terrore di perdere tutto, ma non sapevo cosa fare ed ero praticamente paralizzato. L'unica cosa che mi era venuta in mente era quella di investire in oro, però non sapevo assolutamente come farlo in modo corretto e senza rischio di truffe. Mi rivolsi allora alla mia banca e, la persona che all'interno di quella filiale svolgeva la funzione di promotore finanziario, non era un grande professionista e lo si poteva capire al volo, semplicemente arrotondava il suo stipendio con quell'attività. Gli parlai dell'idea di investire in oro e lui rispose che in Italia non si poteva acquistare oro in lingotti da investimento (punto e basta!).  Cominciò quindi a propormi tutta una serie di alternative e la cosa durò per qualche settimana, anche perchè nessuna mi convinceva. Mai, nelle varie volte in cui ci incontrammo, accennò mai alla possibilità di investire in oro utilizzando degli strumenti finanziari del tutto leciti anche in Italia.
Il risultato fu che per un anno o due lasciai ancora i miei risparmi fermi nel conto corrente. Fino a che, sempre col timore che anche la mia banca potesse fallire o che comunque avrei potuto perdere tutti i miei risparmi, cercando cercando non venni a sapere che esistevano anche dei consulenti finanziari indipendenti. Ne scelsi uno cercando notizie su internet, era iscritto in un albo (?) e mi parlò degli ETF … Oggi sono ancora suo cliente
semplicemente gli etf fanno guadagnare poco-niente alla banca che li offre.È il sistema della “gestione passiva”
Perché il sistema finanziario dovrebbe vivere del volontariato dei suoi lavoratori, non deve seguire logiche di libero mercato e deve basarsi solo su pochi player internazionali che creano strumenti a basso costo che possono essere scelto da dotti discriminanti consulenti indipendenti a parcella. Good Luck.
Mario Caro, siamo in presenza di un Trim One!
Che dire ... analisi impeccabile , come tutte quelle di coloro che, parlando a posteriori, puntano il dito verso le ingiustizie del nostro paese, erigendosi a giudici nonché ad arguti commentatori di un sistema che non merita nulla... è una prassi molto di moda in questi tempi di giustizialismo da social media: complimenti anche a lei, di cui apprezzo il garbatissimo eloquio, ma che vedo comunque come un interprete di questo modello. Per la mia modesta esperienza in questo settore vorrei, invece, guardare le cose da un altro punto di vista: quello di decine di milioni di italiani . Questa platea oggi può rivolgersi a ben 300 professionisti che prestano i loro preziosi servizi spesso usufruendo di analisi e proposte preconfezionate da network ( ma sempre indipendenti) che privilegiano, nelle loro dotte discriminazioni, esclusivamente l’aspetto macroscopico dei costi. Invece tutti gli altri 300.000 operatori del settore sono solo le sanguisughe del sistema finanziario.
Articolo inutile. Solo una becera provocazione. Se come investitore o risparmiatore voglio pagare un servizio, i soldi sono i miei e faccio quello che voglio. Tanto o poco non conta. L’importante è il risultato finale. Il denaro è solo un mezzo per raggiungere obiettivi di vita.
Non hai capito nulla dell’articolo. Con i soldi tuoi è ovvio che fai quello che vuoi, qui spiega semplicemente che quelli che una volta venivano chiamati “promotori finanziari” cercano di proporti solo prodotti legati alla proprio banca. Forse oggi con i consulenti finanziari liberi le cose cambieranno e speriamolo per una miglior qualità del servizio.
Indipendenti con amici i direttori delle filiali..
Ma mi faccia il piacere!
Fa molto piacere sapere da che pulpito viene la predica.Un pentito vero come tutti gli altri " indipendenti" che " folgorati sulla via di Damasco" hanno cambiato lato.Dato che siete stati "unti dal Signore" e siete oramai " custodi dell'assoluta verità" sarebbe molto bello dimostrare con i fatti e con le parole ciò che affermate. La cosa bella e che,secondo il vostro mantra esistono 300 " puri e duri" e 34000 " ladri cerificati" Sintetizzando continuerete con il metodo " Marchese del Grillo" o inizierete un sano confronto?  Volete affermare il vostro credo? Liberissimi, ma non fate come i Templari che spada in mano e " morte agli infedeli" hanno fattp una brutta fine.A colpi d'ascia si abbattono gli alberi, non le persone! Noi siamo qui e siamo pronti al confronto.FACTA NON VERBA!
Sembrerebbe quasi che si stia toccando una casta e qualcuno ne stia risentendo. Non capisco quale sia il problema se finalmente una persona abbia facoltà di scegliere un consulente libero, anzichè affidarsi ad uno che lavori per una banca. Ho avuto modo di parlare con consulenti di Mediolanum come del gruppo Mediobanca e indovini un pò che prodotti mi proposero? Spero, anzi sono certo che non tutti i consulenti bancari siano truffatori, ma il libero mercato è sempre un’opportunità e mai un problema.
ci dimentichiamo di dire che i consulenti indipendenti si avvalgono delle piattaforme deglii istituti bancari ,a meno che nn si facciano esclusivamente sottoscrivere solo titoli in borsa. Quindi cerchiamo di essere corretti , in quanto i c.f.anche se con mandato di agenzia possono fare sottoscrivere qualsiasi strumento finanziario e nn solo quello proposto dalla mandante. piuttosto è da evidenziare che ci sono consulenti..e consulenti.Chi presta la giusta attenzione al cliente e ha un po' di onorabilità sa che deve essere equilibrato nei confronti del cliente e nn guardare solo al proprio tornaconto.Nn condivido qs visione miope del settore.Ci possono essere consulenti o dipendenti bancari onesti e con etica. Cosi come ci sono commercialisti,avvocati e consulenti di vario tipo..anche se pagati a parcella. L educazione finanziaria seria..dovrebbe partire da qua.Il resto solo chiacchiere.
E se il consulente "indipendente" prendesse direttamente accordi con gli istituti bancari o società di gestione per promuovere i loro prodotti e servizi ottenendo incentivi? La soluzione è solo la selezione attenta del consulente. I costi congrui dipendono dell'onestà del consulente e di sicuro non dalla forma di consulenza.
i consulenti finanziari dovrebbero essere sempre e solo indipendenti pagati a pura consulenza. Deve finire la moda dello spennare l'uomo della strada propo fondi che costano oro e non rendono niente. Prima o poi ci si arriverà.
E già: perche il rendimento dei fondi dipende da chi te li ha venduti? Non sapete nemmeno di cosa parlate...
St sta per ******
  il rendimento di uno strumento o di un prodotto  deriva ed è influenzato dai costi e dall'efficienza e quindi  anche e sopratutto da chi te li ha venduti ...venduti (hai capito bene), non offerti e consigliati.    o k
Quindi stiamo dicendo che tutti i consulenti, "indipendenti" o dipendenti che siano, fanno solo l'interesse loro o della banca. E se l'interesse fosse avere clienti soddisfatti che guadagnano? Il consulente eroga un servizio e che venga remunerato per mezzo parcella o tramite commissioni a me poco cambia. Il "consulente" che "vende" qualcosa solo per fare l'interesse dell'istituto di turno non dura molto...
Ma dove avresti letto che il consulente indipendente fa gli interessi suoi e quello dipendete invece della banca? A me sembra che l’articolo dica altro...
Secondo Voi è fare gli interessi della banca ed i propri di agente con propria partita iva vendere "ciofeche" con costi elevati vedendo così il patrimonio diminuire ogni anno? Per Voi non possono esistere anche veri professionisti che vendono i prodotti migliori a livello internazionale con rating oltre le 3 stelle, senza imposizioni della mandante, semplicemente scegliendo i più adeguati per le esigenze di chi si ha di fronte? Guardate bene che tanti Consulenti preferiscono avere costanza di portafoglio con provvigioni crescenti piuttosto che vendere prodotti che sono un fuoco di paglia, ti danno commissioni ma poi ti fanno perdere i clienti.
ti sei descritto.   o k
I conflitti di interesse esistono da sempre e sempre esisterenno. Non ci sono pasti gratis. Anche il caffe potrebbe costare 50 centesimi anziche 1 euro ma c’è il costo del servizio e il giusto guadagno del bar.Se vuoi evitare di fare danni catstrofici devi pagare l’assicurazione. Se vuoi dormire sonni tranquilli devi rivolgerti ad un esperto. Costa? Certo che costa ma ne puoi fare a meno cosi come puoi berti il caffe a casa anzichè. al bar cosi risparmi
Non è così... è come dire che le donne sono tutte poco di buono di che i pasticceri siano legati alle lobby dell'insulina. Prima si conosce poi si parla.
i consulenti finanziari a mandato , sono in chiaro conflitto di interessi.
eh bhe per forza si arrabbiano se per caso si svegliano le mummie a cui "gestiscono" (volutamente virgolettato) i soldi so ucceli per diabetici in banca.....
Un’idiozia dietro l’altra...basti dire che i consulenti senza mandato dalle banche non sono INDIPENDENTI, sono piu semplicemente AUTONOMI.
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