Il mercato azionario si indebolisce con l’emergere di incertezze sulla conversione in legge del nuovo piano di stimolo negli Stati Uniti nei tempi previsti.
L’MSCI Asia Pacific si assesta e cede lo 0.8%.
Tokyo chiude a -0.9%, dopo che la BOJ si è detta pronta ad introdurre ulteriori misure di allentamento monetario. Fra i membri cominciano ad emergere atteggiamenti da falco.
Il CSI dei listini di Shanghai e Shenzen perde l’1.6%. Stanotte la Banca centrale cinese ha drenato nel mercato 12 miliardi di dollari, dopo l’avvio sui media di un dibattito circa la formazione di bolle finanziarie nei mercati azionario e residenziale.
Il governatore della banca cinese si è espresso a favore di un maggior bilanciamento dei rischi, con la priorità che andrebbe data ad occupazione e controllo dell’inflazione, piuttosto che all’espansione.
Si assestano i futures di Wall Street, dove ieri il Nasdaq ha toccato nuovi massimi storici. A mercati chiusi si sono apprezzati i titoli dei produttori di macchine elettriche dopo che la Casa Bianca ha annunciato la conversione green di tutte le auto dello staff presidenziale.
In Europa, i principali indici azionari hanno aperto in leggero guadagno, poiché dai media tedeschi sono emerse discussioni sulla necessità di nuovi blocchi. La Merkel sembra abbia chiesto un divieto di viaggio.
Nel frattempo, nel Regno Unito il tasso di disoccupazione si è attestato al 5% nei tre mesi a novembre, con un aumento di 0.6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di occupazione è stato stimato al livello record del 75.2%, in calo dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il petrolio Brent perde lo 0.6% durante la seduta asiatica, trattando a $55.4 il barile. Insieme al petrolio arretrano tutte le materie prime, in previsione di un rallentamento della domanda cinese.
L’agenda prevede la pubblicazione del dato sulla fiducia dei consumatori statunitensi.