Il dollaro statunitense tiene sui massimi da sei settimane sul paniere delle principali divise internazionali, il “dollar index” si è portato fino a 96,12, il livello più alto dal 20 agosto (e prossimo al picco 2018 di 96,99), salvo frenare successivamente sotto quota 96. Gli ultimi dati e le stime su quelli in arrivo confermano la forte congiuntura americana e cementano la prospettiva di un nuovo rialzo dei tassi Fed a dicembre e di ulteriori interventi nei mesi successivi: tali aspettative hanno spinto stamane il rendimento sul titolo di Stato decennale USA al 3,23%, massimo da metà 2011. Ieri sera il governatore Jerome Powell ha affermato che la Fed potrebbe alzare i tassi di interesse oltre il livello "neutrale" a fronte di un'economia USA che continua a muoversi su un percorso di crescita considerevolmente positivo.
Negli Stati Uniti, secondo quanto reso noto dal Dipartimento del Commercio, gli ordini alle fabbriche sono aumentati ad agosto del 2,3% rispetto a luglio, a 510,47 miliardi di dollari; le attese erano per un rialzo del 2,2 per cento. L'aumento è stato sostenuto soprattutto dai trasporti che, con un +13,1% mensile, hanno messo a segno il risultato migliore da oltre un anno. Al netto di questa voce, ad agosto c'è stato un incremento dello 0,1% sul mese precedente. Esclusa la difesa, un'altra categoria volatile, c'è stato un rialzo dell'1,3 per cento. I nuovi ordini per beni non durevoli sono aumentati del 4,4 per cento.
Indici; Stoxx600 -0,8% a 380,9, FTSE -0,9% 7441, DAX -0,3% a 12248, CAC-40 -1,0% a 5436, IBEX35 + 0,0% a 9363, FTSE MIB -0,4% a 20645, SMI - 0,5% a 9129, S&P 500 Futures -0,5%
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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