Le banche hanno sicuramente accusato le perdite maggiori dal voto sulla Brexit.
A differenza di quelle britanniche, le banche europee sono ancora nell’occhio del ciclone.
Dal voto, alcune banche tedesche e molte istituti italiani hanno registrato bruschi ribassi dei loro titoli.
Venerdì Deutsche Bank AG (MI:DBK) e Commerzbank AG (DE:CBKG) sono state penalizzate, ma non quanto UniCredit (MI:CRDI), che finora ha perso intorno al 30%. Alcune banche hanno ceduto terreno a causa del loro forte coinvolgimento e della loro presenza nel Regno Unito, per altre si tratta della conseguenza diretta delle crescenti incertezze sul futuro dell’UE.
Sebbene al momento sembri un’opzione inverosimile, crediamo che il mercato abbia già iniziato a scontare una potenziale dislocazione dell’UE. Ciò vale soprattutto per l’Italia, dove le attuali difficoltà sottostanti del settore bancario non sarebbero sostenibili senza il sostegno dell’UE.
Viene così alla luce la vera natura del sistema bancario italiano, rivelando che potrebbe essere fallito. Al momento sembra indispensabile un salvataggio da parte dell’UE.
Le banche italiane non sono le uniche a soffrire, anche le banche tedesche devono far fronte a grosse difficoltà.
Negli ultimi giorni, George Soros ha fatto, come alcuni fondi speculativi, un’enorme scommessa contro la Deutsche Bank.
Le attuali incertezze sul mercato si riflettono quindi sui corsi dei titoli bancari e crediamo che la BCE aggiungerà nuovi stimoli nel tentativo di mitigare queste incertezze.
Nel prossimo futuro infurierà la guerra valutaria, che genererà pressioni al rialzo per il franco svizzero.