Il dramma, la confusione e l'assoluta incertezza sulla Brexit hanno avuto il loro apice ieri sera, dopo che i parlamentari britannici hanno respinto tutte e otto le opzioni intavolate per cercare di porre un freno allo stallo attuale.
Se nessuno dei voti indicativi ha raggiunto la maggioranza, le opzioni per andare avanti sono sempre più limitate e si inizia a fiutare la speculazione politica che andrebbe a precedere eventuali elezioni. Mentre i parlamentari stanno pianificando di tagliare il ventaglio delle opzioni e di votare di nuovo lunedì, il tempo sta giungendo agli sgoccioli e l’Unione Europea sembra perdere la pazienza. Sebbene Theresa May si sia impegnata a dimettersi entro il 22 maggio qualora i parlamentari dovessero appoggiare il suo accordo, non si è ancora capito se il presidente della Camera dei comuni John Bercow consentirà una terza votazione nella giornata di venerdì. Se l'accordo venisse respinto ancora una volta e il Parlamento non dovesse accordarsi su nulla, il Regno Unito potrebbe scivolare in una Brexit dura che avrebbe gravi conseguenze sulla sterlina britannica.
La sterlina, non a caso, ieri sera è scivolata pesantemente ma osservando le quotazioni dell’ultimo periodo sembra che gli operatori stiano ancora sottovalutando l’opzione “no-deal”. La tendenza al rialzo da inizio anno del Cable è ancora intatta, nonostante la correzione.
Volando oltre Atlantico, anche se i mercati hanno seguito il tono accomodante della Fed e hanno prezzato le aspettative di un taglio dei tassi USA non prima di settembre, l'indice del dollaro ha ripetutamente cercato di superare il livello chiave di 97.0.
Sebbene il dollaro sia stato resiliente negli ultimi mesi, potrebbe essere giunto il momento per i tori di gettare la spugna. Con la curva dei rendimenti dei treasury invertita (3 mesi/10 anni), le spie di avvertimento stanno lampeggiando sulla più grande economia del mondo. È probabile che queste paure smorzino l'appetito per il dollaro e si vada a cercare qualche altro asset più appetibile.
Se dovesse esserci ulteriore conferma di una decelerazione dell’economia USA o la Fed restasse fermamente accomodante, il dollaro potrebbe scivolare pesantemente.
Sul fronte macro economico, dopo i dati europei sul sentiment dei consumatori e delle imprese nel pomeriggio spazio a qualche dato USA sul mercato immobiliare ma soprattutto ad alcune dichiarazioni di membri della FED in particolare del vice president FED Clarida.