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Obbligazionario USA sostiene il Dollaro: il sentiment sta davvero cambiando?

Pubblicato 26.04.2018, 09:48
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Il recente apprezzamento del dollaro è stato sicuramente legato all'aumento dei rendimenti delle obbligazioni USA, anche perché il differenziale di rendimento si è improvvisamente riacceso riversandosi nei principali cambi del Forex. Il rendimento a 10 anni oltre il 3,00% e siamo ai massimi dal mese di gennaio 2014 (3,04%).

Dovesse rompere anche questo livello si andrebbe sui massimi dal luglio 2011.

Con il Treasury a 10 anni prossimo a un livello così importante (attualmente quota attorno al 3,02%) il Dollaro sta consolidando i recenti guadagni.

Consolidamento in attesa dell’importantissimo appuntamento odierno, quello con la BCE, e del PIL USA del primo trimestre in pubblicazione venerdì. Il meeting della BCE non dovrebbe smuovere più di tanto il mercato, gli analisi si aspettano difatti il solito Draghi predicare “pazienza, prudenza e persistenza".

Quasi certamente non dovrebbe prospettare una brusca interruzione del QE, anche se i giornalisti potrebbero incalzarlo proprio su questo argomento. Probabile che faccia riferimento ai rischio geopolitici e al recentissimo apprezzamento delle materie prime (con impatto sull’andamento dell’inflazione).

Qualcuno ipotizza che possa seguire le orme di Carney nella recentissima intervista alla BBC (estremamente colomba).

Wall Street ha terminato la sessione di ieri, assai altalenante, con l’indice di riferimento SP 500 + 0,2% a 2639 punti, mentre i futures hanno perso qualcosina nel corso della sessione asiatica.

Mercati asiatici che però sono rimasti stabili con il Nikkei + 0,5%, mentre gli europei dopo una partenza a rilento stanno puntando in territorio positivo. Nelle materie prime abbiamo un oro sostenuto dal rallentamento del Dollaro, mentre il petrolio continua il saliscendi subentrato nel corso delle ultime sessioni.

La politica monetaria della Banca centrale europea sarà al centro dell'attenzione, con l'annuncio dei tassi alle 13:45. Non è previsto alcun cambiamento: il tasso sui depositi -0,4%, il tasso di rifinanziamento principale 0,0%, il programma di acquisto asset 30 miliardi di euro al mese.

La conferenza stampa di Mario Draghi delle 14:30 sarà sicuramente fonte di volatilità.

Per quanto riguarda gli USA, i dati da tenere sotto controllo riguarderanno gli ordinativi di beni durevoli delle 14:30, che dovrebbero mostrare un buon andamento a + 0,5% su base mensile (comunque inferiore al + 1,0% del mese scorso). Le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione dovrebbero rimanere sui livelli attuali con 230.000 (232.000 la scorsa settimana).

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