Oggi l'indice del dollaro contro un paniere di altre sei principali valute cede lo 0,12% a 96,579, ritracciando da un massimo di 13 mesi di 96,984, toccato alla vigilia quando le tensioni sulla valuta turca e i timori sullo stato di salute dell'economia cinese hanno sostenuto gli acquisti di asset rifugio pesando invece sulle divise dei paesi emergenti.
La lira turca, che a inizio settimana ha toccato un minimo storico sull'accendersi delle tensioni tra Ankara e Washington e sulla preoccupazione per le politiche economiche del presidente Tayyip Erdogan, si è parzialmente ripresa e quota a 5,83 contro 7,24 di lunedì.
Nelle ultime 24 ore, il petrolio greggio è sceso del 2,84% chiudendo a 64,89 dollari al barile, dopo che l'Energy Information Administration statunitense ha riportato che le scorte di petrolio greggio sono aumentate inaspettatamente di 6,8 milioni di barili, risultando a 414,2 milioni nella settimana terminato il 10 agosto 2018.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 65.05 $, in aumento dello 0,25% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 64.02 $ seguito da 62.99 $, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 66,49 $, seguita da 67,93 $.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dell'1,56%, chiudendo a 1182,50 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1179,70 $, in diminuzione dello 0,24% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di down, la quotazione potrebbe trovare un supporto a 1164,70 $ seguito da 1149,70 $, mentre nel caso di up, una prima resistenza si trova ora a 1197,10 $, seguita da 1214,50 $.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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