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ORO ALLA RISCOSSA: E’ IL MOMENTO DI COMPRARE?

Pubblicato 25.07.2022, 06:20
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

In questo 2022, dalla quotazione di 2080 dollari l'oncia registratasi lo scorso marzo, abbiamo riscontrato un ampio swing ribassista di 400 dollari per il metallo prezioso. Proprio nella giornata di giovedì è stato toccato un livello importante 1680, che rappresenta l’estremo dell’ampia area di supporto, che da due anni a questa parte tiene le quotazioni in una duratura fase laterale.

ORO

Potete osservare quanto descritto, dal grafico settimanale sottostante. Perdere il livello chiave dei 1680 in chiusura anche soltanto giornaliera, potrebbe rappresentare l’incipit di una pesante debolezza che porterebbe le quotazioni ancora più in basso verso i 1.500 dollari.
Affermare con certezza ora, che siamo in fase d' inversione, sarebbe al momento un azzardo, e molto probabilmente la prossima settimana, avremo maggiori elementi chiarificatori a nostro vantaggio. E’ bene però cominciare ad attenzionare i pattern di prezzo, già a partire da lunedì, per poter valutare un eventuale posizionamento e cavalcare il prossimo swing con il giusto timing.

ORO: GRAFICO SETTIMANALE

Quella appena descritta è una panoramica puramente tecnica, ma sarebbe bene approfondire alcuni aspetti di analisi fondamentale e di correlazione con altre asset class, per avere qualche riferimento in più sui probabili scenari futuri. Il gold è legato a molte variabili e rispecchia la natura fondamentale dei mercati:
• Il metallo prezioso permette l’individuazione delle fasi "RISK ON" e "RISK OFF" dell'economia. In queste due fasi ben distinte, le quotazioni azionarie rispecchiano un andamento rispettivamente ascendente o discendente. Il mercato azionario può essere sostenuto fondamentalmente da un ciclo economico di crescita reale ed effettiva e/o da un sentimento generalizzato di euforia-liquidità e aspettative ottimistiche sui futuri risultati. Quest'ultimo scenario può essere più o meno fondato, e nel caso non lo fosse, sarebbe l'inizio dello scoppio di una bolla speculativa.
• L’oro inoltre individua la fase di un ciclo economico: crescita, stagnazione o recessione. Molti "advisor finanziari" consigliano un portafoglio in cui non può mancare il gold, da sempre considerato bene rifugio contro le fasi recessive più acute e bene notoriamente acquistato per difendersi dall'inflazione. Comprarlo sulla debolezza e liquidarlo in fasi recessivo-inflazionistiche, consente infatti di ottenere oltre al rendimento, derivante dal suo apprezzamento, una strategica fonte di liquidità, strumentale all'acquisto degli strumenti deprezzati dal pessimismo diffuso.
• L’andamento del dollaro americano ha una correlazione inversa con il metallo prezioso, e così in generale anche con le altre materie prime (perché quotate in dollari). In genere l'apprezzamento del dollaro sfavorisce le quotazioni delle commodities.


ORO: BENE RIFUGIO

Gli ultimi due aspetti (fortemente legati tra di loro), sono notevolmente influenti sulle quotazioni e riguardano nello specifico:
• La politica monetaria della FEDERAL RESERVE. L'oro è fortemente condizionato dall' aumento o dalla diminuzione dei tassi d’interesse statunitensi. I tassi a loro volta, sono fondati sulla massa monetaria immessa nel sistema, strettamente correlata ai titoli del debito pubblico emessi dalla banca centrale. Tassi bassi comportano generalmente apprezzamento delle obbligazioni e soprattutto dell'equity. Tassi alti al contrario sfavorirebbero l'intero comparto azionario e l'oro: sostituito in portafoglio con l'acquisto di obbligazioni statali con rendimenti più remunerativi.
• Da ultimo, ma non per importanza, il gold è fortemente correlato alle fasi inflazionistiche e deflazionistiche del ciclo economico. E' quindi in qualche modo legato all'andamento dei prezzi delle materie prime nel loro complesso. Trovare la quadra tra tutte queste variabili è un esercizio intellettuale molto arduo. Ancora più difficile è individuare il giusto timing d' inversione di tutti gli asset coinvolti, strettamente correlati al metallo prezioso, per avere conferma dell'inversione del trend. Un indizio particolarmente importante su quanto sta avvenendo nei mercati finanziari, deriva dal comportamento di alcuni asset, durante le ultime settimane di contrattazioni.

Obbligazioni, dollaro e materie prime, sono strumenti particolarmente influenti sul trend del metallo prezioso; vediamo di seguito perché:

I TITOLI DI STATO rappresentano un asset alternativo all’investimento in oro. E in questo ultimo periodo abbiamo assistito ad un crollo senza precedenti del mercato obbligazionario. Questa evidenza ha fatto si che gli operatori, potessero acquistarle titoli di stato beneficiando di un tasso particolarmente vantaggioso, soprattutto a lunga scadenza. L’acquisto di bond ha sfavorito fino ad ora il metallo prezioso, ma ogni swing ha una durata limitata nel tempo. L'attuale raggiungimento del bottom delle obbligazioni, potrebbe favorire l’acquisto del bene rifugio. Nel grafico lineare che segue, potete osservare la comparazione degli swing di oro e obbligazioni a 30 anni USA. Osservate i trend (non tanto i picchi, che in occasione dello scoppio della guerra ha causato un’impennata subito riassorbita del gold) e potete riscontrare come a fasi direzionali (ascendenti o discendenti) o laterali di un asset, corrisponda un andamento equivalente dell’asset comparato.

ORO E OBBLIGAZIONI STATALI A LUNGA SCADENZA

Dalla rappresentazione grafica possiamo constatare come l’obbligazione a lungo termine statunitense abbia posto un freno all’ultimo swing ribassista. Sarà solo un rimbalzo? Il gold da parte sua ha appena raggiunto un minimo importante dal quale ha prontamente reagito. Sarà inversione?

Particolarmente sfavorevole alle quotazioni dell’oro, si è dimostrato negli ultimi mesi, l’apprezzamento del DOLLARO. Come già accennato, per la maggior parte delle materie prime, un dollaro pesante rappresenta un elemento sfavorevole. Dal grafico comparato che segue, se il massimo dell’indice euro dollaro, fosse stato raggiunto, l'apprezzamento dell’oro sarebbe servito.


ORO DOLLARO


La variabile fondamentale che determinerà il trend di medio termine lungo del gold, è legata fortemente all’aumento dei prezzi e quindi all’andamento delle MATERIE PRIME. Il fattore principale che spinge l’inflazione delle economie occidentali è rappresentato dall’apprezzamento delle commodities.

L’inflazione è  legata alle politiche della Banca Centrale Americana, e l’aumento dei tassi è un fattore sfavorevole all’apprezzamento dell’oro. Se le materie prime avessero raggiunto il tanto auspicato “PICCO INFLAZIONISTICO” saremmo giunti ad un punto di svolta.
La crescita dei prezzi sarebbe in procinto di rallentare, visto che le materie prime iniziano a invertire il trend.
L’avvio di una fase recessiva, (molto probabile) potrebbe indurre di nuovo la FED a diminuire i tassi, e questa politica favorirebbe nuovamente il metallo prezioso.
L'inizio di una fase recessiva consentirebbe all’oro di fungere da BENE RIFUGIO, e in mancanza di SAFE ASSET su cui puntare (obbligazioni - azioni - materie prime - in pressione ribassista), potrebbe rappresentare una opzione di investimento interessante e remunerativa.

MATERIE PRIME

Nel grafico sopra riportato, c’è un paniere di materie prime rappresentative di diversi settori: petrolio, per il settore energetico, rame per i metalli industriali e frumento per il settore alimentare. Osservate come nel secondo trimestre di quest’anno sia stato raggiunto contemporaneamente per tutti gli asset, un massimo importante. Da quel massimo si è generato uno swing ribassista tutt’ora in corso. Nel caso di continuazione dell’attuale fase di debolezza sulle commodities, allora ci potremmo aspettare il PICCO DELL’INFLAZIONE, con tutte le conseguenze sopra accennate e una politica monetaria della FED più morbida a favore della ripresa e della crescita economica.

E’ bene tenere presente che i mercati anticipano spesso i futuri scenari; dopo un periodo di STAGFLAZIONE come quello che stiamo vivendo, potrebbe essere molto probabile uno SCENARIO RECESSIVO. La mancanza di ASSET CLASS rifugio, o come si dice in termini anglosassoni “THERE IS NO PLACE TO HYDE” potrebbe costituire in futuro, terreno fertile per l’ascesa del gold. Questo e altri articoli puoi trovarli nel mio blog ORSI CONTRO TORI.

DISCLAIMER: Questo articolo ha il solo ed esclusivo scopo didattico e formativo pertanto non deve essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento, né come sollecitazione di pubblico risparmio. Le attività di investimento in borsa e di trading speculativo comportano notevoli rischi economici e chiunque le svolga, lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità. Chi scrive non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di speculazione o d’ investimento prese dal lettore.

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Ultimi commenti

Ho letto attentamente l'articolo che parla di una analisi visto dal punto di vista di un americano il ragionamento espresso può essere corretto, mi spiego meglio... se i tassi americani salgono più velocemente dei tassi europei gli investimenti sui bond e titoli di stato si spostano dall'euro al dollaro determinando di conseguenza una variazione del cambio euro/dollaro a vantaggio del dollaro... siccome l'oro è quotato in dollari sui mercati finanziari e se il valore dell'oro resta immutato nel resto del mondo necessariamente il suo prezzo in dollari scenderà, ma per noi che lo acquistiamo in euro cambia poco...
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