Per gli investitori del settore tech i cui portafogli sono stati orientati nettamente a favore dei titoli FAANG o di altri titoli tecnologici ad alta crescita, non c’è stato molto da festeggiare di recente. Il gruppo dei cosiddetti FAANG, che comprende Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN) ed Apple (NASDAQ:NASDAQ:AAPL), si trova in territorio ribassista, con un crollo di oltre il 20% rispetto ai picchi di quest’anno.
E per alcuni titoli tech ad alto profilo, oltre ai FAANG, il quadro è anche peggiore. NVIDIA (NASDAQ:NVDA), uno dei principali produttori di chip al mondo nonché ex preferito sul mercato azionario, sta trascinando le perdite del settore, dopo essere crollato di oltre il 50% dopo aver segnato il massimo di 52 settimane ad inizio ottobre.
In un contesto in cui domina la paura e gli investitori liquidano titoli fondamentalmente forti per motivi irrazionali, ci sono ancora alcuni valorosi del settore tech che vale la pena prendere in considerazione. E in effetti Microsoft (NASDAQ:MSFT), che ha chiuso a 103,07 dollari nell’ultimo giorno di scambi della scorsa settimana, è diventato persino più allettante durante il tonfo degli ultimi due mesi.
Investire sul colosso dei software adesso permette di trarre vantaggio dall’attuale debolezza. E al contrario delle sue controparti, Microsoft si trova in una posizione persino migliore per sopportare il peggioramento delle previsioni sui principali titoli tech.
Focalizzazione sulla divisione aziendale
Uno dei principali punti di forza di Microsoft è il fatto che non è del tutto esposto ai consumatori. Diversamente dagli altri giganti social, Microsoft è orientata a soddisfare soprattutto i bisogni delle grandi compagnie che spendono massicciamente per il cloud computing e i software.
Mentre Facebook e Google (NASDAQ:GOOGL) si ritrovano ad affrontare la minaccia di regolamentazioni governative dopo aver subìto importanti violazioni di dati ed essere stati usati a scopo di manipolazione politica prima e durante il 2018, Microsoft rimane immune agli attacchi e ai controlli degli enti regolatori. E al contrario di Apple, che ha costruito il suo impero sugli iPhone, Microsoft non dipende da un unico prodotto per la crescita delle entrate.
Di conseguenza, diversamente da Apple che si trova ora sotto pressione in seguito alle previsioni degli analisti che indicano un rallentamento della domanda del suo prodotto di punta nel 2019, la maggior parte delle attività di Microsoft riguarda servizi cloud ad abbonamento o software aziendali, forniti alle imprese tramite contratti pluriennali. Altro punto a favore di Microsoft: la spesa per i software aziendali dovrebbe schizzare dell’8,3% nel 2019, diventando il segmento con la crescita più rapida all’interno del settore IT, in base alle proiezioni di Gartner Inc.
Nel report sugli utili del primo trimestre 2019, pubblicato a fine ottobre, le vendite di Microsoft sono schizzate del 19% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso a 29,08 miliardi di dollari. Le entrate nette sono rimbalzate del 34% a 8,82 miliardi di dollari, o 1,14 dollari ad azione.
Il segmento di Intelligent Cloud della compagnia, che comprende Azure e i prodotti server, è schizzato del 24% a 8,57 miliardi di dollari, circa 300 milioni di dollari in più rispetto alle aspettative degli analisti. Inoltre, molti analisti ritengono che Microsoft rafforzerà ulteriormente la sua posizione nel cloud nel 2019. Complessivamente, non c’è motivo di nutrire un sentimento ribassista sulla compagnia in un momento in cui la sua strategia di inversione di rotta ha chiaramente cominciato a dare i suoi frutti.
Affidabile pagatore di dividendi
In un sondaggio di KeyBanc sui responsabili delle informazioni, condotto a settembre e citato da Bloomberg, il 44% degli intervistati ha affermato che intende aumentare le spese per il cloud con Microsoft nei prossimi sei mesi, rispetto al 7% di Google. Va ad aggiungersi a tutto questo ottimismo per il futuro, rendendo Microsoft ancor più allettante in questo periodo di difficoltà sui mercati, il fatto che paghi un dividendo solido come una roccia.
Nei periodi di ribasso sui mercati, le compagnie che pagano dividendi regolari si trovano in una posizione molto migliore per sopportare la pressione alla vendita rispetto a quelle che non lo fanno. I titoli da pagamento di dividendi sono inoltre meno volatili sui mercati ribassisti in quanto gli investitori sono meno inclini ad allontanarsi dalle entrate ricorrenti che offrono.
Microsoft ha una storia eccellente da questo punto di vista. Dal 2004, quando ha cominciato a pagare dividendi, il pagamento è schizzato del 425%. La crescita dei dividendi è stata supportata da un basso payout ratio di 40,61 e dalla forza delle attività alla base. Al momento il dividendo annuo di Microsoft rende l’1,79%, traducendosi in un dividendo trimestrale di 0,42 dollari ad azione.
Morale della favola
Le azioni di Microsoft sono crollate dell’11% dal massimo di 52 settimane, riducendo i guadagni sul 2018 al 20%. Questo crollo, sebbene inferiore a quello degli altri colossi del tech, ha reso la quotazione di Microsoft piuttosto interessante per gli investitori a lungo termine.
Non avrebbe senso supporre che una compagnia della portata di Microsoft continui a vedere una crescita al tasso registrato nel 2018. Tuttavia, secondo noi, si tratta ancora di una scommessa relativamente più sicura rispetto ad altri titoli tech focalizzati sui consumatori.
In un momento in cui i macro-rischi stanno aumentando e gli investitori cercano un rifugio, il motore di crescita di Microsoft e il suo solido dividendo lo rendono una scelta logica per un portafoglio buy-and-hold.