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Per i listini europei l’ottava si chiude in parità.

Pubblicato 08.11.2015, 19:44
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Quadro macro economico:

Chiusura di ottava in sostanziale parità per i listini europei nel gran giorno dei dati relativi all’andamento del mercato del lavoro statunitense ad ottobre.

Londra ha chiuso l’ultima seduta della settimana a 0,17% in meno rispetto al dato precedente, il Cac40 si è fermato a +0,08% e l’Ibex è salito dello 0,21%.

La performance migliore è stata registrata dal Dax, in aumento dello 0,92%. Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,37% trascinata dalla brillante performance dei titoli del comparto finanziario.

VolaUnipolSai Assicurazioni SpA (MI:US) (+7,33%) che ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con un utile netto pari a 594 milioni di euro, in crescita rispetto ai 431 milioni dell’analogo periodo del 2014 (+37,8%). Il risultato ante imposte del comparto assicurativo si è attestato a 1,04 miliardi, in crescita del 7% rispetto ai primi nove mesi del 2014.

Acquisti sostenuti anche sugli altri titoli del settore finanziario: Azimut Holding SpA (MI:AZMT) ha guadagnato il 3,55%, Banco Popolare (MI:BAPO) il 3,38%, Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) il 2,90%, Intesa Sanpaolo (MI:ISP) il 2,71%, UBI Banca (MI:UBI) il 2,58%.

Debole il comparto del lusso in scia ai conti inferiori alle attese di Richemont (VX:CFR). Il colosso svizzero ha chiuso il primo semestre del'esercizio fiscale 2015-2015 con un utile netto in aumento del 21% a 1,1 miliardi di euro, ma peggio delle attese degli analisti che indicavano 1,23 miliardi.

Tra i peggiori da segnalare Salvatore Ferragamo Italia SpA (MI:SFER) che ha ceduto l’1,36%, male Saipem (MI:SPMI) (-0,82%) in scia alla discesa del petrolio con il Wti che è scivolato a 44,40 dollari al barile, vendite su Telecom Italia (MI:TLIT) (-2,42%) dopo che il Cda ha deliberato di sottoporre all'assemblea dei soci il progetto di conversione a pagamento delle azioni di risparmio in ordinarie.

La proposta consentirà ai possessori delle azioni risparmio di ottenere un titolo ordinario, con un rapporto 1:1, pagando un conguaglio di 9,5 centesimi per azione.

A questa prima fase facoltativa, ne seguirà un’altra in cui la conversione dei titoli diventerà obbligatoria sulla base di un rapporto di conversione di 0,87 ordinarie per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di conguaglio e senza riduzione del capitale sociale. La prima ottava del mese di novembre si chiude con la pubblicazione di diversi dati macro economici.

La giornata di venerdì scorso è iniziata di buon mattino con la pubblicazione della produzione industriale tedesca, che nel mese di settembre ha segnato una contrazione mensile pari all’1,1%, dal -0,6% di agosto e contro il +0,5% atteso dagli analisti.

Male anche la lettura annua che scende ad uno striminzito +0,2% contro il +2,7% precedente. Il consensus degli analisti in questo caso era pari al +1,3%.

Il dato conferma il momento negativo che sta attraversando la Germania, il quale si aggiunge alle ultime news macroeconomiche deludenti.

Lo stesso dato è stato pubblicato anche in Gran Bretagna, dove subisce la stessa sorte del dato tedesco, con una flessione nel mese di settembre dello 0,2% rispetto al mese precedente, quando aveva segnato un +0,9%. Su base annuale la variazione è stata di un +1,1%, contro il +1,8% di agosto. Il dato è sotto le attese degli analisti che avevano previsto un calo mensile dello 0,1% e un aumento annuale dell'1,3%.

Sempre dalla Gran Bretagna, la bilancia commerciale ha evidenziato a settembre un deficit commerciale di 1,35 miliardi di sterline, in miglioramento rispetto ai -2,9 miliardi del mese precedente. Gli analisti si aspettavano un disavanzo commerciale di 3 miliardi di sterline.

Nel corso della seduta americana, è arrivato l’attesissimo dato sul numero degli occupati nel settore non agricolo, meglio conosciuto con il nome “Non Farm Payrolls”. Nel mese di ottobre il dato ha subito un aumento di 271.000 unità. Gli economisti avevano atteso un aumento di 181.000 unità. I dati di settembre e di agosto sono stati rivisti, rispettivamente da +142.000 a +137.000 e da +136.000 a +153.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione (Unemployment Rate) è sceso ad ottobre al 5%. Si tratta del più basso livello da sette anni. Gli esperti avevano previsto un tasso di disoccupazione invariato al 5,1%.

Infine la giornata macro chiude con il tasso di disoccupazione del Canada che si è attestato al 7%, gli analisti avevano stimato una conferma del 7,1% precedente.

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