Perché crolla Wall Street

Pubblicato 14.03.2025, 08:46
Negli ultimi tempi, il mercato azionario ha subito un forte crollo, con il Nasdaq in calo del 10,4%, l'S&P 500 del 6% e il Dow Jones del 4% da inizio anno. Tuttavia, in Europa la situazione è diversa, con il FTSE MIB in crescita dell'11%, il DAX del 13,35% e l'Euro Stoxx 50 dell'8,8% da inizio anno. Il settore obbligazionario ha visto un'impennata nei rendimenti, con il Bund decennale al 2,8% e il BTP italiano al 4%. L'aumento dei tassi in Germania è stato influenzato dal piano di spesa pubblica da 500 miliardi approvato dal governo.

Negli Stati Uniti, i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono rimasti stabili al 4,28%, ma i mercati sono stati scossi da dichiarazioni di Trump su un possibile periodo di transizione economica. Questo ha segnato una rottura tra Trump e il mercato, poiché ha indicato di non preoccuparsi delle fluttuazioni di breve termine, suscitando timori di recessione, anche in relazione ai dazi e ai tagli della spesa pubblica.

Un'analisi del Wall Street Journal ha evidenziato che il 10% più ricco degli americani genera il 49,7% della spesa totale del Paese. Se i mercati calano, questa fascia della popolazione potrebbe ridurre i consumi, aggravando il rallentamento economico. Nel frattempo, la parte meno abbiente della popolazione americana è colpita dall’aumento dei prezzi dei beni di consumo, tra cui le uova, che erano arrivate a costare 8 dollari alla dozzina prima di un intervento governativo.

Un segnale positivo è arrivato dall’inflazione, che è scesa al 2,9%, portando le aspettative sui tagli dei tassi della Fed a tre nel corso dell'anno. Tuttavia, le incertezze sulle politiche di Trump continuano a pesare sui mercati.
In Europa, le politiche statunitensi stanno spingendo i Paesi a investire nella difesa, con Germania e altri Stati che accelerano il riarmo a causa di un possibile minore supporto della NATO da parte degli USA. Questo ha favorito la crescita delle aziende del settore militare e, più in generale, ha sostenuto i mercati europei. Tuttavia, l’aumento dei tassi potrebbe rallentare l’economia nel lungo periodo, aumentando il costo del debito pubblico.

Tesla (NASDAQ:TSLA) ha perso il 50% del valore dai massimi, con un calo delle vendite del 49% in Cina e del 79% in Germania. Alcuni analisti ritengono che vi sia un boicottaggio nei suoi confronti per via delle posizioni politiche di Elon Musk. Anche altri giganti tecnologici come Apple, Meta e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) hanno subito forti perdite.

Infine, i super ricchi americani, tra cui Musk, Bezos e Zuckerberg, hanno visto una riduzione significativa della loro ricchezza a causa della crisi di mercato. In Europa, invece, le banche stanno beneficiando dei tassi più alti, ma l’aumento dei costi di finanziamento per gli Stati potrebbe mettere pressione sui conti pubblici.

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