Ieri è stata una giornata buona per i titoli azionari USA. Le borse continuano a salire sebbene i rischi geopolitici non si siano placati, tra gli attacchi di sabato contro la Siria, l’imminente possibilità che la Russia possa peggiorare il conflitto e la guerra commerciale in corso con la Cina, mentre sullo sfondo persiste la possibile corsa all’armamento nucleare tra Arabia Saudita ed Iran.
Nonostante tutto questo, l’indice S&P 500 è rimbalzato al di sopra di un Breakaway Gap, un segnale rialzista.
Allo stesso tempo, ha completato un piccolo fondo testa-spalle dal 22 marzo, aprendosi un varco nella dma a 50 e chiudendo sopra la dma a 100.
Quindi, perché i titoli azionari stanno salendo se i rischi sono ancora incombenti?
Gli investitori, che sembrano averci fatto il callo dopo il voto sulla Brexit della metà del 2016, hanno trovato qualcosa a cui appigliarsi che consente loro di lasciarsi alle spalle la miriade di complessi pericoli geopolitici … vale a dire gli utili.
Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) è schizzato dopo aver riportato che la crescita degli abbonamenti ha superato le previsioni, contribuendo a trainare i rialzi dei titoli tech; in salita anche UnitedHealth Group (NYSE:UNH), dopo aver pubblicato ottimi risultati.
Di recente abbiamo visto che il completamento di piccoli fondi testa-spalle fa entrare in gioco un doppio-fondo molto più grande, dal minimo di febbraio, la cui neckline si trova al livello di prezzo di 2.800 (linea rossa).
Sebbene tutto ciò possa sembrare molto promettente, c’è chi pensa che il pattern a partire dal record del 26 gennaio sia a forma di Triangolo Discendente.
E questo apre un quadro completamente diverso.
Un triangolo discendente emerge quando le vendite aumentano stabilmente rispetto agli acquisti.
E questo si può vedere sul grafico, con i venditori che prima hanno considerato in sovrapprezzo il livello di 2.857 e poi hanno pensato lo stesso anche del livello di 2.800 di fine febbraio e metà marzo.
I compratori, invece, pensavano che l’indice fosse in sottoprezzo solo al livello di 2.575, sia a inizio febbraio che a inizio aprile. Se questa prospettiva divergente dovesse persistere, il prezzo troverebbe una forte resistenza al vertice del triangolo, una linea ribassista, seguito da una rottura al ribasso, in quanto i venditori continuano a pensare che il prezzo sia troppo alto.
Una rottura al ribasso comporterebbe degli stop per i tori.
Una volta esaurita la domanda, gli orsi non avrebbero ostacoli sulla loro strada per continuare a far scendere i prezzi.
Ben presto, gli ex tori diventerebbero orsi, alimentando la pressione ribassista e comportando una correzione molto più significativa dell’indice di riferimento, un qualcosa che non si vede da un decennio, dai tempi del crash finanziario del 2008.
Tuttavia, se il livello di 2.750 dovesse essere superato, la dinamica ribassista del triangolo ascendente verrebbe invertita, dal momento che gli orsi sarebbero costretti a coprire le short, aumentando la domanda.
Una volta assorbita la disponibilità a questi livelli, i tori avrebbero campo libero per continuare a far salire i prezzi, verso il doppio fondo del livello di 2.800, la neckline (rossa).