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Piazza Affari e trimestrali, ecco 6 blue-chip interessanti per questa settimana

Pubblicato 26.10.2021, 09:23
Aggiornato 02.09.2020, 08:05


Le tensioni sulle trattative per Monte dei Paschi, i prezzi delle case in Europa che sembrano non fermarsi, la crisi energetica e l'imminente pericolo dell'inasprimento della politica monetaria, annessa ai timori inflazionistici e dei tassi d'interesse non devono farci distogliere l'attenzione verso le trimestrali.


Tra i titoli più interessanti c'è sicuramente Unicredit (MI:CRDI), al centro del risiko bancario e con la riunione del cda prevista per mercoledì 27 ottobre. Gae Aulenti ha fermato le trattative con il Tesoro italiano per l'acquisizione di Mps (MI:BMPS), nonostante questa operazione rafforzerebbe la posizione competitiva in Italia della banca milanese aumentando la sua presenza nel Centro-Nord. Infatti Mps ha 4 milioni di clienti con 87 miliardi di euro depositati, 62 miliardi di masse in gestione e 42 miliardi di masse in amministrazione.

Nell'articolo "UniCredit e Mef troppo distanti, salta trattativa per Mps" Alessandro Albano specifica che l'interruzione è stata causata dal gap tra le richieste delle banca milanese e le possibilità del Mef. L'editor ha proseguito sottolineando che l'AD Orcel ha richiesto un aumento di capitale a 7 miliardi di euro (soglia ritenuta necessaria per garantire la neutralità dell'operazione) nonostante il governo abbia già messo sul piatto circa 2 miliardi di Dta e non ha voluto superare la soglia massima di 3,5 miliardi per sistemare il Cet1 del Monte e coprire le 7.000 uscite. Un'altra soluzione accreditata resta il piano "stand-alone", richiedere una proroga all'UE e continuare con la nazionalizzazione nel medio periodo. In questo scenario, il Tesoro potrebbe accelerare nella ristrutturazione della banca (crediti deteriorati, rischi legali, esuberi, cambio del management), per poi trovare nuovi investitori nell'arco del 2022.

Unicredit sembra voler "tutelare" il proprio patrimonio di base (Tier 1) che costituisce la componente di "base" del capitale di rischio della banca stessa, fatta da capitale azionario, di riserve e di utili non distribuiti mentre sono escluse le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali, le perdite e anche le rettifiche di valore cioè il portafoglio di negoziazione.

Rispetto al secondo trimestre in cui ha registrato ricavi pari a 4,4 miliardi di euro, in calo del 6,1% rispetto al primo e in rialzo del 5,5% sullo stesso periodo dell'anno scorso e con un utile netto sottostante di 1,1 miliardi di euro in rialzo del 24,7% rispetto al precedente, nel terzo le stime vedono un utile netto a 838 milioni di euro dopo cessione del portafoglio di Npl attraverso Bank d.d. Mostar di 17,5 milioni di euro in vista dei conti trimestrali (692 milioni di euro l'anno precedente) con ricavi totali a 4,25 miliardi (2,2 da margine di interesse e 1,6 da commissioni). Per il 2021, si attendono ricavi in linea con la guidance precedente di circa 17,1 miliardi e costi di 9,9 miliardi.
utili

Malgrado possa risultare un'occasione persa quella con Mps (visto un possibile aumento del valore dell'azione del 13%), il nuovo piano industriale potrebbe dare slancio al titolo. consentendo alla banca di continuare il payout del 50% attraverso buyback e dividendi in contanti. Difatti Exane ha rivisto il traget price al rialzo fino a 12,7 euro attendendosi un aumento della redditività di Unicredit al 7,5% a fine 2023, grazie agli effetti positivi che riguardano il settore. Mentre Equita, mantiene il suo giudizio in "buy" con target price in aumento a 13,2 euro rispetto ai 13 euro di Agosto. 

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(grafico del 25 ottobre, a mercato chiuso)
Unicredit

Nei mesi estivi abbiamo assistito ad un "calo di interesse" da parte degli investitori e di conseguenza ad un gap-down che ha ampliato la fase correttiva del prezzo trovando poi "supporto" sulla media mobile (50), che corrisponde anche al livello 0.382% di Fibonacci, ed avere a fine settembre un rialzo del 17% circa in area 12 euro. La fase costruttiva rimane rialzista ma penso che non sia da escludere un possibile test "al ribasso" in area 11 euro (supporto) oppure più profondo fino a 10,6 euro. Nel lungo termine il target price reale, dopo aver recuperato l'ultimo massimo a 12,25 euro, potrebbe esseren a 12,5 euro - 13 euro.


Un altro titolo da valutare e visionare è Eni (MI:ENI), la multinazionale italiana che approverà i conti trimestrali questa settimana e che solo nel 2020 ha conseguito 43,9 miliardi di euro di ricavi, con il recupero del mercato petrolifero e l'aumentare della domanda. Infatti ha un'esposizione importante sui contratti Ttf (un mercato di scambio del gas naturale) e ogni variazione di prezzo aumenta il flusso di cassa (3% in un anno). Per il terzo trimestre è atteso un utile operativo adjusted di 2,44 miliardi e un utile netto adjusted pari a 1,08 miliardi. Infine ad accrescere l'appeal è il dividendo, 0,86 € per azione, più del doppio del dividendo 2020 ritornando a livelli pre-COVID e mentre il 50% del dividendo pagato come acconto a settembre, il restante 50% come saldo a maggio 2022.

Utili

La produzione dovrebbe aggirarsi intorno all'1,68 milioni di barili al giorno, rispetto all'1,6 milioni del secondo trimestre. (grafico 25 ottobre, a mercato chiuso)

Eni


Il titolo (di maggior peso del listino milanese) da novembre 2020 ha visto crescere il suo valore del 100% circa. Dal minimo storico a fine ottobre (con volumi altissimi) i prezzi sono partiti al rialzo andando a consolidarsi in area 12,1 euro - 12,3 euro. Attualmente si trova in una situazione di ipercomprato, doppo il breakout fatto il 27 settembre e il superamento del supporto in area 11,66 euro, potrebbe avere un periodo di lateralizzazione "ribassista" con una visione del prezzo tra gli 11,6 euro - 11,4 euro per poi ripartire al rialzo verso il gap di febbraio 2020. Goldman Sachs (NYSE:GS) ha riconfermato la raccomandazione "buy" portando il target price a 15 euro ma un visione più realistica, guardando la sezione tecnica, è quota 13 euro nel medio - lungo termine (anche dopo l'avvio del parco fotovoltaico da 87,5 MWp in Francia).


Proseguendo parliamo di Italgas (MI:IG), anch'essa attesa alla prova dei conti, che dopo il mese di giungo e l'inzio di luglio tra alti e bassi, ha recuperato il prezzo di febbraio 2020 per poi ritornare (andando al ribasso) sulla resistenza del 2019 e perdendo il 6% circa. All'Italian Energy Summit, Paolo Gallo, ceo di Italgas e Presidente dell'Associazione UE Gas Distributors for Sustainability, ha confermato la prossima acquisizione di "Depa Infrastructure" e l'impegno per supportare la decarbonizzazione verso l'utilizzo delle rinnovabili attraverso le reti del gas e la loro duplice funzione di vettore e stoccaggio.

utili

Aspettando gli utili, si stimano ricavi al +2% anno su anno e un Ebitda con un rialzo del 4% anno su anno, la cui crescita è dovuta soprattutto dal calo del 2% delle spese operative.

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(grafico del 25 ottobre, a mercato chiuso)

Italgas


Il prezzo dopo aver continuato il trend rialzista, in prossimità dei 5,4 euro, ha rotto al rialzo la struttura ribassista formatasi con il massimo di agosto e quello di settembre. La visione attuale rimane rialzista con un primo target in area 5,7 euro e successivamente a 5,9 euro con la possibilità di formare un doppio massimo.


Il 16 gennaio 2021 la grande fusione nel mondo dell’auto ha dato vita a Stellantis (MI:STLA) che ha come principali azionisti Exor (MI:EXOR) con il 14,4%, la Famiglia Peugeot con il 7,2% , lo Stato Francese che detiene il 6,2% attraverso "Bpifrance" , i cinesi di DongFeng che possiedono il 5,6% , Tiger Global il 2,4% , UBS Securities l'1,6% e The Vanguard Group lo 0,96%.

I dati della produzione nei primi due trimestri del 2021 segnano una crescita del +14% rispetto all’anno precedente (sono state prodotte 528.277 unità contro le 462.404 del 2020). Se invece i dati di produzione si rapportano al 2019 la situazione diventa negativa con il -16% e la causa è ci riconduce allo stop nelle produzioni per la mancanza dei semiconduttori che si è aggravata nell’ultimo trimestre causando disagi per la produzione (ciò continuerà ad avere un impatto sull'intero settore auto fino al 2022).

utili


Investirà oltre 30 miliardi di euro (entro il 2025) insieme a Samsung SDI, con cui ha siglato un "memorandum of understanding" per formare una "joint-venture" per la produzione di celle e moduli batteria, per il Nord America (Stati Uniti, in Canada) e il Messico, avviando la produzione nel 2025 con una capacità annua che andrà dai 23 Gwh fino ad un massimo di 40 Gwh per la realizzazione del 40% delle sue vendite con veicoli elettrici (ibridi plug-in e veicoli full electric a batteria).

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(grafico del 25 ottobre, a mercato chiuso)
Stellantis


Da maggio si è riportato a quota 17,5 euro e successivamente a 18,5 euro ad agosto. Da lì in poi ha avuto un ribasso del 7% circa ritornando in area 17,5 euro e nonostante ciò è rimasto all'interno del canale rialzista (formatosi a gennaio 2021). Il prezzo è "congestionato" tra i 17,5 euro e i 16,1 euro, si trova al confine della resistenza (17,5) che in caso di rottura proietterebbe il prezzo in area 18 euro - 18,6 euro mentre in caso di ribasso il prezzo andrebbe in area 16 euro fino ai 15 euro. Il target price nel medio - lungo periodo è sicuramente in area 20 euro mentre Equita SIM ha confermato la raccomandazione "buy" con un target a 22,6 euro.


Altra situazione tecnica interessante è quella di TIM (MI:TLIT). Il titolo viene da 6 anni di progressione ribassista e i ricavi sono attesi con un lieve aumento (4,17 miliardi secondo investing) del 4,5% rispetto al secondo trimestre mentre mentre gli utili sono in calo rispetto al 2020, 287 milioni rispetto ai 500 milioni nel 2020 dello stesso periodo (la concorrenza in Italia con Illiad sia su mobile che su banda larga rimane intensa).

utili


Da inizio anno Telecom Italia (MI:TLIT) ha perso circa il 35% del suo valore ed ha sottoperformato rispetto allo "Stoxx Europe 600 Telecommunications" in un anno (+10%). I prossimi risultati dovrebbero evidenziare un ribasso dell'1% sui ricavi a 3,9 miliardi, dell'ebitda del 6% e dell'1% sull'intero 2021 a 15,677 miliardi con un impatto dell`8% sull`utile netto adjusted. Malgrado tutto Bloomberg ha giudizio "buy" con target a 0,53 euro (circo 50% in più dell'attuale).

Tim

In caso di rottura del trend ribassista, il prezzo andrebbe a testare area 0,4 euro e successivamente dovrebbe superare la resistenza formata dai dei due massimi al ribasso per proiettarsi verso i 0,45 euro.


Infine Saipem (MI:SPMI), il quale sembrerebbe in procinto di superare un importante livello di resistenza. Dopo un periodo di lateralizzazione il titolo ha recuperato anche a seguito dell'assoluzione per l'accusa di aggiotaggio (il fatto non sussiste) e dell'accordo con Honeywell per lo sviluppo e la commercializzazione di un "Digital Twin" (gemello digitale per migliorare la loro offerta) nell'ambito della tecnologia per la produzione di fertilizzanti e ottimizzare la produzione vegetale di urea.

utili

Il livello attuale è rappresentato dalla media mobile a 200 giorni che, per la prima dopo aprile 2021, potrebbe tornare a sostenere l’andamento rialzista del prezzo visto anche l'andamento dell'RSI e dei volumi. Un eventuale rialzo porterebbe il prezzo verso i 2,4 euro e successivamente ai massimi di febbraio 2021 (e il recupero del gap formatosi a marzo 2020), lì bisognerà valutare la formazione un possibile doppio massimo. Il target price è statp alzato da Jp Morgan (NYSE:JPM) da 2,4 euro a 2,6 euro. (grafico del 25 ottobre, a mercato chiuso)

Saipem


Non ci resta che sfruttare le occasioni che si presenteranno. Siate bravi ad approfittare di eventuali ritracciamenti e pull-back.






"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento
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Ultimi commenti

Rottura al rialzo di Telecom imminente della resistenza a 0,34
per ora sta andando ancora al ribasso, che sola Telecom! nel lungo romperà?
non so
Stelantis visione ribassista?!
con time frame basso si trova in un canale rialzista
UCG romperà il muro dei 12,25?????
la vedo a 13 euro...
buona analisi! condivido
bel momento per il mercato
ci sono buone occasioni
Eni nel lungo periodo recupera il GAP del 2020? vedo che ha una buona prospettiva
Eni a livello tecnico penso che possa salire
da giugno sta facendo bene
Italgas darà delle gioie
perchè no?
per i problemi che ha avuto non saprei, ma a livello tecnico è favorevole
Telecom Italia e Saipem si trovano al cambio trend
Saipem ha rotto resistenza, ma ne ha un'altra davanti... vedremo! se la supera, sarà un bel pump
 le trimestrali possono essere un input, io aspetto che passino la resistenza e vado long
sono rialzista su Telecom
Blue-Chip interessanti, bel analisi
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