Powell, economia forte ma aumenta l'incertezza

Pubblicato 20.03.2025, 09:11
I mercati hanno reagito positivamente dopo il discorso di Jerome Powell, con Wall Street che ha registrato un recupero, con il Dow Jones in crescita dello 0,9%, l'S&P 500 dell'1% e il Nasdaq dell'1,4%. Tuttavia, nonostante il recupero, l'Europa continua a performare meglio, con l'Eurostoxx 50 che guadagna il 12% dall'inizio dell’anno, rispetto al -8% del Nasdaq. Nel frattempo, la Germania ha approvato un piano di investimenti da 500 miliardi di euro per la difesa e altrettanti per le infrastrutture, mentre i tassi d'interesse rimangono alti.

La Fed ha mantenuto i tassi invariati tra il 4,25% e il 4,5%, con una decisione unanime, sebbene ci sia stata una discussione interna riguardo al rallentamento dei rimborsi sui Treasury, con un voto contrario di uno dei membri. Powell ha poi fatto sapere che le previsioni sui tassi vedono una possibile riduzione entro la fine dell'anno, con un’attesa di due tagli. Per il futuro, la Fed prevede una discesa dei tassi nei prossimi anni, anche se le aspettative del mercato sono più ottimistiche.

Powell ha parlato anche delle difficoltà legate alla valutazione dell'inflazione derivante dai dazi, spiegando che questi effetti potrebbero esaurirsi da soli senza necessità di aumentare i tassi d'interesse. Infatti, sebbene l'inflazione possa aumentare in seguito all’introduzione di dazi, questo effetto tende a ridursi da solo, rallentando l’economia e aumentando la disoccupazione, senza necessità di politiche monetarie restrittive.

Il rischio di stagflazione, una combinazione di inflazione crescente e disoccupazione, resta una preoccupazione per la Fed. Gli esperti sottolineano che l'inflazione potrebbe rimanere sopra i target, ma non abbastanza da giustificare un cambiamento nelle politiche monetarie. In Europa, l’inflazione è rivista al ribasso, avvicinandosi al target del 2%, e le attese sono per una riduzione dei tassi da parte della BCE, con due tagli previsti per aprile e giugno. Tuttavia, alcuni economisti ritengono che la zona nordica dell'Europa abbia già raggiunto il tasso neutrale.

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