- Pubblicazione degli utili domani, 25 ottobre, dopo la chiusura dei mercati
- Previsioni sulle entrate: 34,04 miliardi di dollari
- Utili per azione: 10,4 dollari
Su un mercato in cui niente sembra allettante dopo un mese di estrema volatilità, specialmente nel settore tech, è difficile concentrarsi sui singoli titoli. Ma se investite a lungo termine ci sono ancora delle opportunità interessanti, soprattutto dopo il recente selloff.
Alphabet (NASDAQ:GOOGL), la compagnia madre di Google, è sicuramente tra esse. Tra il macro-ambiente negativo, i timori per la privacy dei dati e il controllo politico, il titolo di Google ha perso lo slancio in seguito alla pubblicazione del report sugli utili del secondo trimestre. Scambiato a quasi 1.115 dollari alla chiusura di ieri, il titolo di Google è crollato di circa il 14% dal massimo storico di 1.291,44 dollari di luglio.
Senza dubbio, Alphabet rientra tra i nostri principali consigli “buy”, in particolare nei periodi di mercato in discesa. In effetti, crediamo che gli investitori stiano vendendo questo colosso del tech per dei motivi sbagliati.
Si può contare su una mano il numero delle compagnie che riportano oltre 100 miliardi di dollari di vendite annuali e producono una crescita degli utili a doppia cifra ogni anno. Alphabet lo fa da almeno due anni.
Nel secondo trimestre, Alphabet ha riportato un’impennata del 25% dei ricavi netti rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Si tratta del tasso di crescita degli utili più rapido per il gigante dei servizi pubblicitari su Internet in quattro anni. Riteniamo che Google sia in una posizione forte per registrare una performance simile in questo trimestre e per segnare una crescita superiore al 20% quando pubblicherà i dati sul terzo trimestre domani.
Gli analisti, in media, prevedono una crescita dei ricavi pari al 22%, a 27,3 miliardi di dollari, spinta soprattutto dalla divisione di annunci pubblicitari della compagnia, ed utili per azione rivisti di 10,4 dollari.
Andare oltre l’attività di pubblicità
Se sono i timori per il fatto che Alphabet fa affidamento sulla sua attività pubblicitaria tradizionale a tenervi nelle retrovie, allora date un’occhiata a quanto rapidamente sta crescendo il segmento “altre entrate” della compagnia. Nel secondo trimestre, questa categoria è schizzata del 37%, diventando l’elemento con la crescita più veloce.
Google Cloud, l’hardware e Google Play, insieme alla divisione di veicoli a guida autonoma, Waymo, rappresentano i motori di crescita futura della compagnia. Ciascuno di essi apporterà la tanto necessaria diversificazione alle vendite di Google. Sebbene Waymo sia solo all’inizio, è uno dei principali leader nel segmento dei veicoli a guida autonoma. Morgan Stanley di recente ha assegnato a Waymo una valutazione di 175 miliardi di dollari.
Alphabet ci piace inoltre per via del suo forte “fossato economico”. Non troviamo nessun rivale che rappresenti una sfida seria al dominio di Google nell’arena della pubblicità digitale.
Quest’anno, Google è andato sotto pressione, nei timori che le nuove norme sulla privacy introdotte dall’Unione Europea a maggio possano pesare sulla sua attività pubblicitaria. Finora, tuttavia, questi cambiamenti non hanno avuto alcun impatto sulla riga dei risultati della compagnia e riteniamo che la minaccia sia ormai svanita. Il report sugli utili del terzo trimestre ci darà un’idea più chiara degli sviluppi in tal senso.
Da un punto di vista della valutazione, Alphabet sembra più economico dei suoi rivali. È scambiato a 47 volte gli utili, meno rispetto alle 51 di Microsoft (NASDAQ:MSFT) ed alle 140 di Amazon (NASDAQ:AMZN).
Morale della favola
In vista del report sugli utili del terzo trimestre, il titolo di Alphabet potrebbe sembrare vulnerabile alla volatilità del mercato ed al macro-contesto negativo. Tuttavia, fondamentalmente, non c’è niente di male negli attuali fattori di crescita della compagnia e nel suo potenziale futuro. Per gli investitori a lungo termine, qualsiasi debolezza del prezzo del titolo dovrebbe essere considerata un’opportunità di acquisto.