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Quando, come e perché conviene ribilanciare un portafoglio?

Pubblicato 13.01.2022, 09:09
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Quando, come e perché conviene ribilanciare un portafoglio?

Avevo già in parte accennato al ribilanciamento del portafoglio nel mio recente articolo sul PERMANENT.

Oggi approfondiremo questo discorso.

Iniziamo con il ripetere cosa si intende per ribilanciamento, molto semplice: riportare il peso % delle varie asset class (azionario, materie prime, obbligazionario ecc) al loro peso inizialmente stabilito. Questo si traduce ovviamente nel vendere le asset class che dopo un certo periodo sono salite
maggiormente, e dalla parte opposta comprare quelle asset class che invece nello stesso periodo hanno perso.

Perché ribilanciare è importante
Anche qui faccio un esempio pratico. Solitamente, quando iniziamo ad investire e costruiamo il nostro portafoglio sulla base della nostra propensione al rischio e dei nostri obiettivi finanziari. Questo si traduce lato portafoglio in una “torta” dove, nel caso più semplice, abbiamo un certo equilibrio tra azionario ed obbligazionario. Immaginiamo quindi di partire con il classico 50/50 (metà azionario e metà bond quindi).

Fonte: Fida
Fonte: Fida

Vediamo come al termine dei 10 anni, non avendo mai ribilanciato, ci si possa trovare nella situazione (dopo una decade positiva soprattutto per le azioni) con un peso azionario in portafoglio del 65% contro un 35% bond.

Ora, questa nuova composizione % dopo 10 anni potrebbe anche andarci bene, ma nell’ipotesi più frequente di voler mantenere un profilo di rischio nel portafoglio costante nel tempo, allora avremmo un problema di equilibrio importante, con un portafoglio più aggressivo e sbilanciato sulla parte azionaria.

Nelle immagini sotto invece notiamo come, effettuando un ribilanciamento annuale, si riesca nel tempo a mantenere un equilibrio maggiore, da un lato rinunciando a qualche punto percentuale di rendimento (perché l’azionario è andato bene sia chiaro), ma allo stesso tempo con una % di drawdown e volatilità leggermente inferiori.

Fonte: Fida
Fonte: Fida


Quando ribilanciare

Se il ribilanciamento consiste (come abbiamo detto sopra) nel vendere ciò che sale e comprare ciò che scende (con frequenza prestabilita per riportare il portafoglio alle % di equilibrio), dobbiamo anche valutare il quando ribilanciare.

Su questo, ho notato nel tempo che l’ideale è almeno una volta l’anno, in alternativa una volta ogni 6 mesi.

Questo dipende molto anche dall’orizzonte temporale a disposizione, in particolare se creo un portafoglio su logiche di 4-5 anni, allora ribilancerò semestralmente, se invece ho orizzonti maggiori magari preferirò optare per la soluzione annuale. Da considerare dall’altro lato il tema dei costi, perché ribilanciare troppo frequentemente risulta inefficiente in quanto si pagano solitamente le vendite e gli acquisti, quindi alla lunga impatterebbe nelle performance.

Cosa ribilanciare

Posso ribilanciare per asset class a livello macro (azionario, obbligazionario, materie prime, liquidità) ma anche per asset class più tattiche (ad esempio azionario globale, obbligazionario corporate, a seconda di ciò che ho in portafoglio e dei pesi che voglio mantenere).

Perché ribilanciare

Stabilire (prima, all’inizio) un ribilanciamento in portafoglio, con i pesi inziali che vogliamo mantenere nel corso del tempo, è di fatto UNA STRATEGIA. Ce ne saranno di migliori forse, o di peggiori, ma risponde all’esigenza di cosa fare e quando farlo. E’ matematicamente provato infatti che la maggior parte degli investitori non guadagna sui mercati perché NON HA una strategia, perché fa tutto completamente a caso!

Qui (come diceva il maestro Hoogway in Kung fu Panda) “il caso non esiste”. Sai esattamente cosa fare e quando, dove sta il problema? Che la natura umana ci porterà molte volte a deviare da questa strategia, niente di più sbagliato! Devi continuare, come una macchina, a fare sempre le stesse (noiose ma utili) cose.

Se poi non vuoi spendere nemmeno un minuto sui tuoi portafogli, oggi le innovazioni finanziarie hanno portato alla ribalta diversi strumenti utili, tra cui ad esempio Vanguard che ha creato degli ETF che in realtà sono veri e propri portafogli, con una percentuale iniziale di azionario ed obbligazionario (80-20, 70-30 ecc) che si ribilancia da sola ogni giorno (mantenendo comunque i costi contenuti).

Il tempo ci dirà se questi prodotti saranno la “soluzione definitiva” per molti investitori di base, nel frattempo, ribilanciate!


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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"

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Il portafoglio va sitemato in base ai cicli, non ogni 6 mesi così per dire
Quelli di investing fanno buone analisi sempre, questa è una di quelle
Con la rotazione settoriale
Molto teorico, come sempre
Mi sembra che l’aveva già fatta un’analisi simile…
Sarà che sei un ex collega. Ma veramente complimenti. Finalmente su investing dei contenuti di qualità.
ottimi contenuti tra l'altro esposti in maniera chiara e semplice
Bell articolo.. Spunti interessanti
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