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Quattro lezioni per gli investitori dal portafoglio di Warren Buffet

Pubblicato 03.03.2017, 14:41
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Di Clement Thibault

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 27.02.2017

Sabato, Warren E. Buffett, Amministratore Delegato di Berkshire Hathaway B (NYSE:BRKb) e Berkshire Hathaway Inc (NYSE:BRKa), nonché uno dei più lodati e apprezzati investitori del XX secolo, ha pubblicato l’attesissima lettera annuale agli azionisti. Nato in Nebraska nel 1930, Buffett si è interessato agli affari ed agli investimenti già da bambino.

Oggi, a 87 anni, è ancora a capo della compagnia che ha iniziato a costruire nel 1961 e della quale ha preso il controllo nel 1965. Al momento, Berkshire Hathaway, l’ex compagnia tessile che ora opera come holding nel settore finanziario e dell’assicurazione danni, ha una capitalizzazione azionaria di 416 miliardi di dollari. Buffet possiede un patrimonio personale netto valutato più di 75 miliardi di dollari, che fa di lui una delle persone più ricche del mondo.

La lettera annuale agli azionisti di Buffet viene pubblicata l’ultimo sabato di febbraio o il primo sabato di marzo ed è diventata un appuntamento per i mercati. Le lettere, sempre scritte con lo stile distintivo e genuino di Buffet, sono una lettura imprescindibile per chi è interessato ai mercati azionari, agli investimenti o agli affari in generale.

Di solito Buffet fornisce una panoramica delle varie imprese di proprietà della Berkshire, offre una visione dettagliata degli investimenti della holding ed usa la piattaforma come un modo per comunicare la sua opinione su tutto ciò che ha a che fare con la finanza. Nella lettera di quest’anno, scritta con un linguaggio semplice ed una buona dose di umorismo, Buffet ci confida la sua opinione sui riacquisti delle azioni, gli utili “rivisti” dei principi contabili (GAAP) e gli hedge fund. E, ancora una volta, ribadisce la sua fiducia nell’America, nonostante i recenti disordini politici. Come l’anno scorso, è una lettura piacevole.

La holding di Berkshire Hathaway comprende 64 sussidiarie interamente di proprietà come la ferrovia Burlington Northern Santa Fe, le batterie Duracell e la See's Candies, nonché quote di minoranza in 43 compagnie a partecipazione pubblica, come General Motors (NYSE:GM), Davita Healthcare e Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS).

Mensile BRKa 2006-2017

Le azioni Berkshire sono divise in due classi: azioni di Classe A, vendute per 255.000 Dollari ad azione, e di classe B, vendute ad un 1.500esimo del prezzo (170,22 Dollari alla chiusura di Venerdì) e detiene un 1.500esimo dei diritti delle azioni e 1/10.000 del potere per azione. Buffet ha spiegato che l’alto prezzo per azione dei titoli di Classe A tiene lontani i trader e gli investitori a breve termine, il che spiega perché queste azioni non saranno mai divise.

Mensile BRKb 2006-2017

Le azioni di Classe B sono state introdotte nel 1996 per consentire agli investitori della classe media di possedere azioni di Berkshire Hathaway, dal momento che quelle di Classe A erano già scambiate a più di 30.000 dollari ad azione. Il 21 gennaio del 2010 le azioni di Classe B sono state divise 50-1, offrendo agli investitori medi un punto di accesso ancora più facile a circa 126 dollari ad azione.

Tra le sussudiarie possedute interamente da Berkshire ci sono varie compagnie assicurative come GEICO, Gen Re e Berkshire Hathaway. Il debole di Buffet per le compagnie assicurative non deve sorprendere, visto che una volta ha definito il gioco d’azzardo “un modo perfetto per fare soldi”. Mentre i casinò si basano sul desiderio delle persone di vincere soldi, le compagnie assicurative contano sulla paura e l’avversione al rischio. Il Professor Daniel Kanheman, vincitore del Premio Nobel nel campo dell’economia comportamentale, spiega nella sua teoria del prospetto che la nostra avversione alla perdita sta ad un rapporto di 2 a 3, cioè non ci piace perdere 2 su 3 volte di più di quanto ci piace vincere. Quindi, possedere una compagnia assicurativa è meglio che possedere un casinò e consente inoltre di mantenere una superiorità morale.

Oltre alle compagnie private, le 43 holding di minoranza nel portafoglio di Berkshire Hathaway hanno un valore totale di 147 miliardi di dollari. Dal momento che Berkshire è obbligata a pubblicare report trimestrali sullo stato dei suoi possedimenti, possiamo esaminare dettagliatamente quello che può essere considerato il portafoglio di Buffet - anche se Berkshire ha a disposizione vari money manager per gestire l’attività quotidiana del portafoglio.

Ecco 4 lezioni dalle proprietà di Berkshire:

1. Diversificare senza esagerare

La diversificazione viene sempre promossa come una delle più importanti componenti di una strategia di investimento intelligente, al fine di minimizzare i rischi generali del portafoglio. Tuttavia, un’eccessiva diversificazione spesso può pesare sul portafoglio, danneggiando eventuali ritorni. Sebbene Berkshire Hathaway abbia una partecipazione in 43 compagnie a partecipazione pubblica in vari settori, è molto meno diversificata di quanto la cifra faccia pensare.

Le tre principali holding di BRK - Kraft Heinz Co (NASDAQ:KHC), Wells Fargo e Coca Cola (NYSE:KO) - rappresentano il 48% del valore totale delle compagnie pubbliche possedute, per 71 miliardi di dollari. Le 10 principali costituiscono l’81% del valore del portafoglio. Se si considerano le prime 20, si ha il 93% del portafoglio, o 147 miliardi di dollari.

Anche i settori in cui investe Berkshire Hathaway sono limitati. Poco più di un terzo del portafoglio, il 34%, è nel settore finanziario, mentre il 31% sono beni di prima necessità. In questi due settori sono investiti quasi due terzi del portafoglio. Altri settori significativi sono quello tecnologico (sono state acquisite di recente azioni Apple, per il 6% del portafoglio, e quello industriale, per il 5%.

Ovviamente, diversificare gli asset resta il modo migliore per proteggere il valore generale del portafoglio. Tuttavia, è importante non spezzettare esageratamente i vostri fondi. L’ideale sarebbe diversificare tra 15 e 20 titoli in 3-5 settori.

2. Stabilire delle regole ma infrangerle se necessario

Warren Buffett ha dichiarato che il suo periodo di possesso preferito è per sempre e che se non ci si sente sicuri a possedere un titolo azionario per 10 anni non bisognerebbe tenerlo nemmeno per 10 minuti. Questo ovviamente è totalmente in linea con la sua personale filosofia di acquistare buone imprese e tenerle a lungo termine.

Tuttavia, Buffet non esita ad infrangere questa regola quando è necessario. Al contrario di partecipazioni come quelle nella Coca Cola e nella American Express, nel portafoglio Berkshire rispettivamente dal 1987 e dal 1964, la partecipazione nella Deere & Company (NYSE:DE) è stata mantenuta solo per quattro anni, nel periodo 2012-2016, per poi andare in selloff, probabilmente a causa della recessione nel settore agricolo.

La compagnia ha avuto una partecipazione nella Kinder Morgan solo per un anno (2015-2016), acquisita dai manager di Buffett e non direttamente dall’oracolo di Omaha. La compagnia ha posseduto partecipazioni anche nella Exxon Mobil (NYSE:XOM) a intermittenza tra il 2009 ed il 2014.

Ovviamente, le proprietà svendute tendono a costituire un’eccezione all’interno del portafoglio di Buffet piuttosto che la regola, ma, pur avendo una rigida filosofia di investimenti, bisogna essere abbastanza flessibili da riconoscere gli errori o capitalizzare su una sorprendente opportunità.

3. Non bisogna vergognarsi di cambiare idea o preferenza

Per molto tempo, Buffet ha odiato le compagnie aeree in seguito ad una brutta esperienza con delle obbligazioni acquisite dalla US Airways nel 1989. Definiva l’industria aerea “una trappola mortale per gli investitori” e nel 2002 ha fatto una breve analisi del settore affermando:

Avete costi fissi enormi, avete sindacati forti e dovete tenere costo del prezzo delle materie prime. Non è una buona ricetta per il successo.

Tuttavia, lo scorso settembre, sorpresa! Berkshire ha dato il via ad una partecipazione non in una, bensì in quattro principali compagnie aeree statunitensi: Delta, Southwest, American e United Continental Holdings. Berkshire ha poi raddoppiato la partecipazione nell’ultimo trimestre ed ora ha 9 miliardi di dollari vincolati nel settore dell’aviazione, poco più del 6% del portafoglio. I tempi cambiano ed è quindi naturale che cambino anche le circostanze e le opinioni. Non abbiate paura di rivedere le vostre opinioni su una compagnia o un settore in base a nuovi dati.

4. Non rinunciare ai dividendi

Cosa hanno in comune l’80% delle principali compagnie pubbliche partecipate da Berkshire? Come si può facilmente evincere dal sottotitolo, ciascuna versa dividendi. Il rendimento va dall’1,59% della Delta Airlines in nona posizione al 3,56% della Coca Cola in terza posizione. Ciò nonostante, il principio si applica alla maggior parte degli affari di Buffet: le compagnie devono offrire un ritorno in termini di valore agli azionisti e i dividendi sono il modo migliore per farlo.

Lo stile di investimento di Buffet - possedere per sempre - gli consente inoltre di raccogliere i frutti di un dividendo crescente. Per esempio, Buffet ha iniziato la partecipazione nella Coca Cola dopo il crollo dei mercati del 1987, quando le azioni della compagnia erano scambiate a 2,2-2,5 dollari ciascuna. Oggi, la Coca Cola, che si è attestata a 41,78 dollari alla chiusura di venerdì, paga un dividendo nominale dal rendimento del 26% su azioni acquistate alla fine degli anni Ottanta: un bel ritorno!

Ironicamente, considerata la passione di Buffet per i dividendi, Berkshire Hathaway non ne paga. La ragione è semplice: Buffet preferisce reinvestire i profitti nella compagnia per farla crescere, continuando a fare acquisizioni ed aumentare il valore contabile di Berkshire. Buffet ritiene che a lungo termine l’espansione di Berkshire farà ritornare agli investitori un valore maggiore rispetto ad un dividendo trimestrale.

Lo stesso Warren Buffett una volta ha detto “Quando le persone mi dicono che hanno imparato dall’esperienza, io rispondo che il trucco è imparare dall’esperienza degli altri”. Senza dubbio, noi tutti possiamo imparare qualcosa da zio Warren.

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