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Ci siamo, il G20 sta iniziando: può essere la svolta dell'anno

Pubblicato 28.06.2019, 12:09
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Ormai ci siamo, il vertice del G20 sta iniziando e viene considerate dagli operatori come un appuntamento chiave per l’andamento dei mercati nella seconda parte dell’anno. I Presidenti Trump e Xi si siederanno a un tavolo e proveranno a scongiurare una guerra a tutto campo che potrebbe condurre l’economia mondiale in una fase di recessione. Nelle ultime ore sono giunte dichiarazioni contrastanti, da un lato c’è ottimismo dall’altro lato non mancano i pessimisti. Va detto che secondo gli esperti un accordo commerciale sarebbe vantaggioso per entrambi i paesi, ma l'incontro che si terrà sabato potrebbe anche risolversi in un nulla di fatto.

In vista di tale appuntamento c'è un cauto consolidamento sui mercati, consolidamento che sta privando gli asset principali di direzionalità. Attenzione però, perché la contrazione di volatilità è seguita solitamente da un’esplosione e a seconda delle decisioni che verranno prese nel weekend l’apertura settimanale potrebbe riservarci movimenti clamorosi.

Difficile fare previsioni, è chiaro che l’eventuale accordo potrebbe preludere a un ritorno dei tori sugli asset rischiosi, viceversa nuove tensioni creerebbero i presupposti per movimenti di contrazione ad esempio dell’azionario.

Nel frattempo Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in territorio misto, l'S&P 500 è stato positivo di + 0,4% a 2925 punti. I mercati asiatici sono stati prudentemente negativi (Nikkei -0,5% e Shanghai Composite -0,9 %), mentre l’Europa sta provando a spingere col DAX in tentative di rottura della resistenza a 12300. Il consolidamento c’è anche nel Forex, ma è interessante notare NZD e AUD in ottima forma specie contro Dollaro. Sul fronte materie prime l’oro ha ritestato area 1400 dollari e sta provando a risalire, mentre il Petrolio vede nuovamente l’area dei 60 dollari.

Per quanto riguarda il calendario economico odierno, il focus sull’inflazione del mattino non ha riservato sorprese. Nella sessione degli Stati Uniti l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed, il core PCE statunitense delle ore 14:30, dovrebbe rimanere a + 1,6% (+ 1,6% ad aprile). La lettura finale del Michigan Sentiment è alle ore 16, dovrebbe essere leggermente superiore al 97,9 precedente (ci si aspetta 98).

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