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Questi 2 colossi del tech cinesi vedranno una ripresa dopo gli utili deludenti?

Pubblicato 21.11.2018, 18:00
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Le azioni di Tencent Holdings (OTC:TCEHY) e JD.com (NASDAQ:JD), le due principali compagnie internet cinesi, sono crollate nel 2018. Sicuramente, ciascuna compagnia sta affrontando delle sfide a sé ma, considerata la riduzione del valore dei rispettivi titoli, sembrerebbe che l’esito per entrambe possa essere simile.

Ciascun titolo ha subìto dei bruschi ribassi quest’anno e non sembrano esserci segni di un’inversione di rotta all’orizzonte. Anche se il recente crollo dei titoli cinesi è diffuso ed in linea con il trend globale, questi due giganti sono alle prese anche con delle difficoltà particolari che pesano sulle loro prospettive future.

Di seguito, vedremo cosa sta pesando su ciascuna compagnia per capire se dai loro report pubblicati di recente emerge qualche lato positivo.

Tencent: messa a dura prova la divisione videogiochi

Tencent Weekly

Questo colosso dei social con sede a Shenzhen sta faticando a mantenere lo slancio di crescita, in un momento in cui la sua principale fonte di reddito si trova sotto pressione.

Fin da questa primavera, quando i regolatori cinesi hanno soffocato il settore dei videogiochi del paese nei timori per la dipendenza da gioco, gli investitori hanno cominciato ad interrogarsi circa la sostenibilità del torrido tasso di crescita precedentemente mostrato dal “Facebook cinese”. Tuttavia, nell’ultimo report sugli utili, Tencent è riuscita a mostrare ingenti profitti sul terzo trimestre, grazie alle vendite pubblicitarie ed ai guadagni da investimenti.

Sfortunatamente, non è stato sufficiente ad arrestare il crollo delle azioni, con i guadagni da investimenti che non sono bastati a far passare in secondo piano il rallentamento delle previsioni sul cruciale segmento di videogiochi della compagnia per il prossimo trimestre. Il 15 novembre, Tencent ha affermato di aver registrato entrate nette di 23,3 miliardi di yuan (3,35 miliardi di dollari) nel trimestre terminato il 30 settembre, superando le aspettative degli analisti. I ricavi sono schizzati del 24% a 80,6 miliardi di yuan, in linea con le previsioni.

I profitti del periodo comprendono gli 8,8 miliardi di yuan (1,27 miliardi di dollari) dell’offerta pubblica iniziale di Meituan Dianping (HK:3690), la compagnia di consegne alimentari appoggiata da Tencent. È più del doppio dei guadagni da investimento del terzo trimestre dello scorso anno.

Queste cifre straordinarie, tuttavia, non risolvono il problema relativo ai videogiochi che sta affrontando Tencent. La compagnia fa affidamento su nuovi giochi per attirare e tenersi stretti gli utenti sul suo servizio di messaggistica WeChat, tramite il quale vende elementi di gioco e pubblicità ad oltre un miliardo di potenziali clienti.

Durante la dichiarazione sugli utili del terzo trimestre, la compagnia non ha menzionato il congelamento delle approvazioni dei videogiochi da parte del governo. Tuttavia, in risposta ad una domanda di un analista, il Presidente di Tencent, Martin Lau, ha affermato: “stiamo aspettando che il governo faccia ripartire le approvazioni per i giochi”. Una soluzione tutt’altro che proattiva.

JD.com: permangono i rischi

JD Weekly

Oltre al generale indebolimento che ha colpito i colossi del tech cinesi quest’anno, ci sono molte questioni specifiche di JD che stanno pesando sulla compagnia e riducendo la fiducia degli investitori nei confronti del secondo operatore e-commerce cinese dopo Alibaba (NYSE:BABA).

L’ultimo report sugli utili della compagnia, pubblicato il 19 novembre, non è riuscito a risollevare il morale degli investitori nei confronti di JD. La crescita dei ricavi è rallentata e la compagnia ha riportato il primo calo sequenziale del numero di clienti attivi annualmente dal lancio in borsa.

Il numero di clienti che hanno comprato prodotti o servizi su JD negli ultimi 12 mesi, un indicatore definito “clienti attivi annualmente”, è sceso di 8,6 milioni di unità tra giugno e settembre a 305,2 milioni: il primo calo da quando il titolo di JD è sbarcato sulla borsa di New York nel 2014.

E le notizie non sono buone nemmeno per il prossimo trimestre. JD prevede vendite di 130-135 miliardi di yuan e il punto medio si trova l’1,4% al di sotto dei 134,3 miliardi di yuan attesi dagli analisti.

Oltre alla debolezza finanziaria, gli investitori di JD sono preoccupati per l’indagine in corso contro l’Amministratore Delegato Richard Liu che, a settembre, è stato arrestato a Minneapolis con l’accusa di stupro. Anche se Liu è stato poi rilasciato ed è rientrato in Cina, manca ancora il verdetto. La CNN ieri ha riportato che dopo la pubblicazione degli utili Liu ha annunciato che cambierà ruolo all’interno della compagnia. “Mi concentrerò di più sulle nuove attività”, ha affermato Liu.

Ciononostante, Liu mantiene un forte controllo su JD.com tramite il suo pesante potere di voto. Una struttura azionaria in cui la sua partecipazione del 15,5% rappresenta il 79,5% delle azioni con diritto di voto è una stranezza. Ciò significa che, a prescindere da qualsiasi cambiamento di ruolo, continuerà ad essere un’importante presenza all’interno della gestione della compagnia. Al punto che gli altri membri del direttivo non possono decidere di fissare un vertice senza la sua approvazione.

Morale della favola

Con entrambi i giganti del tech cinesi che hanno deluso le attese sia per quanto riguarda gli utili del terzo trimestre che per le previsioni, le azioni continueranno a restare sottotono, ricevendo pressioni da due fronti: tanto dalle difficoltà specifiche a ciascuna delle compagnie, quanto dal peggioramento del macro-ambiente economico.

Gli investitori farebbero meglio a restare nelle retrovie per il momento, almeno fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulle regolamentazioni dei videogiochi in Cina e non sarà noto l’esito delle accuse a carico dell’Amministratore Delegato di JD.com. Oltre a questi rischi specifici delle compagnie, difficilmente questi titoli vedranno una ripresa fino a quando Stati Uniti e Cina resteranno impantanati nello scontro commerciale.

Ultimi commenti

"Dazi" non "faccio"
Grazie per l'analisi che condivido, salvo l'ultimo paragrafo in cui sostiene che i titoli verranno una ripresa fintantoché ci sarà la guerra commerciale tra usa e Cina. Non vedo come i faccio possano pesare su queste aziende
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