- I dati sull’occupazione potrebbero essere il prossimo fattore di influenza sui mercati
- Il Bitcoin registra la serie di rialzi più lunga in otto anni
- Attese decisioni sui tassi di RBA e BoE
Alla chiusura della settimana più piena della stagione degli utili venerdì, i titoli azionari hanno chiuso al ribasso, sulla scia dei segni di debolezza proprio da parte di quelle società mega-cap che, nello scorso anno, avevano trainato il mercato a nuovi massimi. Ora, dopo che i timori per l’inflazione, l’impennata dei casi della variante Delta del coronavirus in tutto il mondo e gli utili migliori del previsto hanno fatto oscillare gli investitori tra avversione e propensione al rischio, gli analisti si preparano al dato mensile di questo venerdì sull’occupazione non agricola (NFP), che potrebbe essere il prossimo fattore di innesco di un’altra grossa mossa sui mercati.
Torna la rotazione ciclica?
Le stime deboli di Amazon (NASDAQ:AMZN) sulle vendite future, dopo i ricavi spinti dalla pandemia negli ultimi trimestri, hanno deluso le attese dei mercati in occasione della pubblicazione degli utili giovedì ed hanno causato il tonfo del 7,56% di venerdì del titolo del colosso della distribuzione su internet.
Il titolo del gigante del tech a mega-capitalizzazione ha trascinato giù sia l’indice S&P 500 che il NASDAQ in chiusura della settimana di scambi, quando tutti e quattro i maggiori indici USA hanno chiuso al ribasso.
L’indice Dow Jones è crollato a causa di un altro colosso del tech, Microsoft (NASDAQ:MSFT), che ha un forte peso sull’indice da 30 componenti.
Le previsioni sulle vendite più deboli di Amazon hanno fatto eco a quelle di Facebook (NASDAQ:FB) ed Apple (NASDAQ:AAPL) annunciate all’inizio della settimana, alimentando le voci di una rotazione ciclica che ancora in realtà non si è materializzata. Tuttavia, i settori che si basano sulla ripresa economica hanno avuto una performance superiore nella settimana appena terminata.
I materiali sono schizzati del 2,8%, superando il rialzo dell’1,8% degli energetici. Seguono i finanziari, con +0,7%. Dal lato opposto troviamo i settori che avevano beneficiato delle restrizioni sociali: i servizi di comunicazione registrano -1,3%, seguiti dal selloff dello 0,7% dei titoli tech.
Come abbiamo detto, un altro segmento del mercato sta tornando alla ribalta: i titoli difensivi. Le utenze hanno visto una performance superiore a luglio, con un balzo del 4,3%, battendo i tech di quasi lo 0,50%.
Gli analisti di Bank of America consigliano di comprare i difensivi. La banca prevede che i messaggi di politica monetaria misti porteranno il mercato verso una correzione nella seconda metà dell’anno. L’aspetto interessante di questa situazione è che i difensivi vanno meglio durante una contrazione economica, contrariamente allo scenario del Reflation Trade.
Il calo di venerdì da un altro record è avvenuto nonostante il secondo trimestre si sia rivelato migliore del previsto. Del 60% delle società S&P 500 che hanno già pubblicato i dati, più dell’80% ha battuto le attese sia su vendite che su profitti.
Tuttavia, i titoli continuano ad oscillare vicino ai massimi storici, anche se i grossi nomi che hanno trainato i rally prevedono picchi delle vendite. Lo spettro dell’inflazione resta una preoccupazione e gli investitori stanno giustamente diventando nervosi.
Con le valutazioni che diventano esagerate, gli ansiosi money manager probabilmente terranno il dito pronto sul pulsante “sell”, per una serie di motivi che vanno oltre il virus e l’inflazione: la stretta dei regolatori in Cina e i rapporti commerciali USA-Cina, giusto per citare un paio di potenziali cause di un selloff.
Inoltre, alcuni analisti considerano il miglioramento dei dati sull’occupazione un fattore chiave per forzare la mano della Fed verso la rimozione dell’accomodamento. E questo alimenterebbe sicuramente una correzione del mercato.
Man mano che aumentano le loro preoccupazioni per i titoli azionari, gli investitori continuano a comprare Treasury, segnale di crescente pessimismo.
Grafico settimanale UST a 10 anni
Così, i rendimenti, compresi quelli dei bond a 10 anni, di riferimento, sono stati spinti ai livelli settimanali più bassi da febbraio.
Il dollaro è salito venerdì.
Grafico settimanale dollaro
Tuttavia, il biglietto verde è collassato su base settimanale, cancellando due settimane di rialzi, dimostrando resistenza a quella che dovrebbe essere la linea del collo di un enorme doppio bottom.
Invece, l’oro è salito sulla settimana.
Grafico giornaliero oro
Ciononostante, il calo del metallo giallo venerdì ha evidenziato resistenza ad una flag ribassista.
Per il decimo giorno di fila, il Bitcoin è salito venerdì, accelerando oltre i 42 mila dollari al massimo dal 20 maggio, la serie di rialzi più lunga in 8 anni.
Grafico giornaliero del cambio BTC/USD
Sebbene la criptovaluta più famosa per capitalizzazione di mercato sia al momento tornata sotto i 42.000 dollari, ricordiamo che il livello di 40.000 dollari è stato considerato un punto di inflessione dagli analisti. Questa linea potrebbe segnare un bottom.
Il WTI ha chiuso proprio sotto i 74 dollari, con la riduzione delle scorte globali che fa da contrappeso ai timori per la variante Delta del coronavirus. In effetti, molti analisti si aspettano che il trend rialzista continui per il greggio.
Questa settimana
Orari EDT
Domenica
21:45: Cina – Indice PMI manifatturiero di Caixin: dovrebbe scendere a 51,0 da 51,3.
Lunedì
3:55: Germania – Indice PMI manifatturiero: dovrebbe restare invariato a 65,5.
4:30: Regno Unito – Indice PMI manifatturiero: dovrebbe restare invariato a 60,4.
10:00: USA – Indice PMI manifatturiero ISM: dovrebbe salire leggermente, a 60,9 da 60,6.
Martedì
00:30: Australia – Decisione sui tassi di interesse della RBA: dovrebbero restare invariati allo 0,10%.
18:45: Nuova Zelanda – Variazione dell’occupazione: dovrebbe salire allo 0,7% dallo 0,6% su base trimestrale.
21:30: Australia – Vendite al dettaglio: dovrebbero crollare a -1,8 dallo 0,4%.
Mercoledì
4:30: Regno Unito – Indice PMI sui servizi: dovrebbe restare stabile a 57,8.
8:15: USA – Variazione occupazione non agricola ADP: dovrebbe salire a 700 mila da 692 mila.
10:00: USA – Indice PMI non-manufatturiero ISM: dovrebbe salire a 60,4 da 60,1.
10:30: USA – Scorte di greggio: la scorsa settimana hanno registrato -4,089 milioni di barili.
Giovedì
4:30: Regno Unito – Indice PMI edilizia: probabile aumento a 63,8 da 63,3.
7:00: Regno Unito – Decisione sui tassi di interesse della BoE: dovrebbe mantenerli stabili allo 0,10%.
8:30: USA – Richieste iniziali di sussidio di disoccupazione: dovrebbero scendere a 380 mila da 400 mila.
Venerdì
8:30: USA – Occupazione non agricola: dovrebbe salire a 900 mila da 850 mila.
8:30: USA – Tasso di disoccupazione: dovrebbe scendere al 5,7% dal 5,9%.
8:30: Canada – Variazione occupazione: dovrebbe scendere a 150,0 mila da 230,7 mila.
10:00: Canada – Indice PMI Ivey: la lettura precedente era pari a 71,9.