Rinnovabili in alto e mercati sulle montagne russe: il 2025 inizia senza certezze

Pubblicato 04.03.2025, 09:21
“L’energia e la persistenza conquistano tutte le cose.” (Benjamin Franklin)

venti di guerra non frenano il rally, in Europa. Le Borse europee hanno chiuso la prima seduta della settimana in rialzo, con lo STOXX 600 a +1,1%, il FTSE 100 a +0,7%, il DAX in forte rialzo (+2,6%) e il CAC 40 in progresso dell’1,1%. Il FTSE MIB ha guadagnato l’1,07%, superando la soglia dei 39.000 punti. Oltreoceano, invece, la seduta ha visto una netta correzione, con l’S&P 500 in ribasso dell’1,76%, il Nasdaq in calo del 2,64%, mentre il Dow Jones ha perso l’1,48%. L’indice Russell 2000 ha ceduto il 2,81%, penalizzato dal deterioramento del sentiment su crescita e inflazione. I listini americani hanno così azzerato il rimbalzo di venerdì, chiudendo un febbraio negativo. Il rallentamento della spesa al consumo ha accentuato le preoccupazioni economiche: a gennaio, i consumi reali sono scesi dello 0,5%, segnando la contrazione più forte degli ultimi quattro anni. La dinamica è stata influenzata dal calo degli acquisti di automobili e di beni ricreativi, mentre la spesa per i servizi è rimasta modesta. La volatilità resta elevata, indice VIX sopra i 20 punti, in vista dell’entrata in vigore dei dazi su Canada e Messico nella giornata di oggi, mentre Trump ha annunciato che i dazi sulla Cina saranno raddoppiati al 20%, aumentando i timori di rappresaglie da parte di Pechino. Fonti di Global Times riferiscono che la Cina potrebbe rispondere colpendo prodotti agricoli e alimentari statunitensi. Il tocco magico del presidente perde intensità anche verso il bitcoin sceso sotto i $90mila nonostante Donald Trump abbia annunciato, in un post sul social media Truth, di voler creare una riserva strategica statunitense di criptovalute.

USA deteriorati

Sul fronte macro, il dato sull’ISM manifatturiero statunitense ha mostrato un deterioramento con ordini e occupazione in contrazione, alimentando le preoccupazioni su un rallentamento dell’attività economica nel primo trimestre 2025 che potrebbe rappresnetare l’inizio della recessione in Usa. Il rialzo della componente prezzi pagati ha aggiunto elementi di incertezza sulla traiettoria dell’inflazione, complicando la gestione della politica monetaria da parte della Federal Reserve che si potrebbe così allontanare sensibilmente dalla rotta della BCE che si riunirà giovedì. Se da un lato la banca centrale statunitense ha ribadito di non voler accelerare il taglio dei tassi, dall’altro Trump potrebbe indirettamente spingere la Fed a un allentamento anticipato. Nir Kaissar di Bloomberg Opinion ha sottolineato come la strategia tariffaria dell’amministrazione USA potrebbe forzare la banca centrale a rivedere la propria posizione sui tassi, soprattutto se il sentiment dei consumatori continuerà a deteriorarsi. La fiducia dei consumatori è scesa ai minimi da agosto 2021, e un crescente numero di famiglie sta rinviando decisioni di spesa significative, come l’acquisto di immobili o il finanziamento dell’istruzione.

Il green non sbiadisce: il caso ESPE

In Italia, il 2024 si è chiuso come un anno record per le energie rinnovabili, con la quota delle fonti energetiche rinnovabili (FER) sulla domanda elettrica al 41,2%, in forte crescita rispetto al 37,1% del 2023. Il fotovoltaico ha aggiunto 6.795 megawatt (MW) di nuova capacità (+30% su base annua), mentre la produzione eolica ha registrato un incremento di 685 MW, con le maggiori espansioni in Campania, Sicilia e Puglia. La transizione energetica accelera il trend di sviluppo per le società esposte al settore, come ESPE, società quotata sul listino Euronext (EPA:ENX) Growth Milan, attiva nelle rinnovabili con focus su impianti fotovoltaici e turbine minieoliche. L’azienda ha da poco festeggiano un anno dalla quotazione in Borsa, con un poderoso rialzo rispetto al prezzo di IPO: +188%, e acquisito una nuova commessa da 7,2 MWp in provincia di Siena, portando il proprio portafoglio ordini a circa €102 milioni, con una copertura fino al primo semestre del 2026. Il titolo ESPE è oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae SIM, con un rating BUY e un target price di €4,40, confermando il potenziale di upside basato sulla solidità della società nel settore in espansione della clean energy.
 
 

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