Russia,come sta vivendo la situazione di Cipro?
Il quasi fallimento di Cipro e delle sue banche ha ovviamente delle radici più profonde di quelle che si potrebbero immaginare ad una prima superficiale analisi.
Quanto è accaduto sulla piccola ma strategicamente importante isola dell’Egeo, infatti, ha riportato sotto i riflettori della ribalta mondiale, il problema dell’illegalità presente in Russia.
Secondo i pareri di alcuni osservatori internazionali, In Russia le attività definite in “nero” e quelle “grigie”, ossia tutte quelle attività di dubbia legalità, rappresenterebbero addirittura circa il 50%-60% del Pil nazionale.
E’ pertanto facile comprendere il perché una grossa fetta di questo denaro sia stata dirottata sui defilati conti correnti degli istituti di credito ciprioti, oltre che verso altre destinazioni fuori dalla Russia.
Questa situazione, solo ora evidenziata con enfasi dalla stampa internazionale, è in realtà già nota da tempo, agli addetti ai lavori.
Le competenti autorità russe stanno, gradatamente ma progressivamente, introducendo tutta una serie di nuove misure restrittive atte a porre sotto controllo il fenomeno, quali, ad esempio, il divieto di pagamenti in contanti per importi superiori ai 19500 Usd a partire dal 2014 e per importi superiori ai 10mila Usd a partire dal 2015.
Potrebbero essere inoltre previste delle compensazioni obbligatorie per chi retribuisse i propri dipendenti a mezzo di contanti.
Anche la Russia pertanto si adegua alla nuova tendenza, impostasi a livello globale, dell’introduzione di una maggiore trasparenza sia della finanza che dell’economia.
Le nuove regole tendono chiaramente alla limitazione dell’utilizzo dei contanti nelle transazioni di qualunque tipo, privilegiando ed a volte imponendo, l’impiego della moneta elettronica che è sempre tracciabile.
La scelta di imporre la moneta elettronica tende peraltro a “premiare” con laute commissioni il sistema bancario e a spostare la sede delle transazioni direttamente sul web, dove le operazioni lasciano una chiara ed indelebile traccia di se.
Personalmente aderendo alla ben nota tesi che in economia, fermo restando un valore globale immutabile, nulla si crea e nulla si distrugge , ma tutto semplicemente può solo variare la sua destinazione, rilevo che, anche in questa occasione e seppur con un passaggio piuttosto traumatico, nessun reale valore verrà “bruciato” ma semplicemente passerà da l’uno all’altro dei due aspetti dell’economia: quello di tipo illegale e quello di tipo legale.