Saipem: decisa la fusione alla pari con la norvegese Subsea7

Pubblicato 24.02.2025, 10:53
Dall’aggregazione nasce il leader europeo dei servizi Oil & Gas. L’attuale Ceo di Saipem (BIT:SPMI), Alessandro Puliti, sarà il Ceo della nuova società che sarà quotata a Milano e a Oslo. Previsti ricavi per 20 miliardi di euro e un Ebitda di 2 miliardi

Firmato il Memorandum of Understanding

Accordo fatto per la fusione fra Saipem e la norvegese Subsea 7, dopo quasi due anni di alleanza nella realizzazione di parchi eolici galleggianti. L’operazione, che è stata annunciata nella serata di domenica 23 febbraio dopo la firma di un accordo preliminare (Memorandum of Understanding), porterà alla nascita di un colosso europeo dei servizi Oil & Gas con una forte presenza anche nelle rinnovabili e nei nuovi business della transizione energetica, dove entrambe le società hanno conquistato significativi spazi di mercato. 
Un comunicato afferma che la società risultante dalla fusione si chiamerà Saipem7, sarà un leader globale nel settore energy services con un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro, ricavi per circa 20 miliardi e un Ebitda di oltre 2 miliardi. 

Azioni Saipem in rialzo del 2%, Subsea 7 guadagna il 6%


Fra Saipem e Subsea 7 – si legge nel comunicato - esiste "una forte complementarietà in termini di presenza geografica, competenze e capacità, flotte navali e tecnologie, al servizio di una base di clienti globale".
La nuova società sarà quotata a Milano e a Oslo. Da un lato Siem Industries, azionista di riferimento di Subsea7, dall’altro Cdp Equity ed Eni (BIT:ENI), azionisti di riferimento di Saipem, hanno espresso il loro forte supporto e hanno indicato l'impegno a votare a favore dell'operazione, il cui perfezionamento è previsto nella seconda metà del 2026.
Lunedì mattina nei primi scambi alla Borsa di Oslo l’azione Subsea7 sale del 6,8% a 194 corone, l’azione Saipem segna un rialzo del 2% a 2,37 euro.

Controllo congiunto e paritetico fra soci italiani e norvegesi


Gli attuali azionisti di riferimento di Saipem e Subsea7 deterranno il controllo congiunto e  paritetico della nuova società. La fusione tra i due gruppi dovrebbe avvenire alla pari, valendo in Borsa Subsea7 circa 4,6 miliardi di euro e Saipem 4,56 miliardi.  
Sulla base delle stime del consensus, Subsea 7 al prezzo di venerdì scorso era scambiata a 10,7 volte gli utili 2025, Saipem a 9,3 volte.
Per quanto riguarda la gestione del nuovo gruppo, Cdp Equity, Eni e Siem Industries hanno concordato un patto parasociale in base al quale il presidente di Saipem7 verrà scelto da Siem Industries, mentre l'amministratore delegato sarà nominato da Cdp Equity ed Eni. E’ previsto che Alessandro Puliti, attuale Ceo di Saipem,  venga nominato amministratore delegato del nuovo gruppo e che John Evans, attuale Ceo di Subsea7, venga nominato amministratore delegato della società che gestirà il business Offshore, ovvero il settore che comprenderà tutte le attività di Subsea7 e le attività Offshore Engineering & Construction di Saipem.

Insieme Eni e Cdp avranno il 16% della nuova società


Oggi Eni è il principale azionista di Saipem con una quota del 21,19%, Cdp è socia con il 12,82%. I due azionisti hanno rinnovato tacitamente lo scorso 25 gennaio il patto di sindacato che vincola entrambi i soci con una quota paritetica del 12,5%.
I soci di riferimento di Subsea 7 sono il presidente del gruppo, Christian Siem (proprietario del 23,9%) e il fondo pensione Folketrigtfonde con il 9,5%.
Al termine dell’operazione Eni e Cdp dovrebbero controllare una quota della nuova società pari a circa il 16%,  i due soci norvegesi  dovrebbero avere poco più del 15%.
Tecnicamente, gli azionisti di Subsea7 riceveranno 6,688 azioni di Saipem per ogni azione Subsea7 detenuta. Lo statuto del nuovo gruppo prevede l'adozione del meccanismo del voto maggiorato (due voti per azione).

Prima della fusione, Saipem distribuirà un dividendo


Il comunicato afferma che l’aggregazione genererà “un valore significativo per gli azionisti di Saipem e Subsea7”, con sinergie annuali pari a circa 300 milioni dal terzo anno successivo al completamento della fusione, con costi one-off connessi all'ottenimento di tali sinergie pari a circa 270 milioni.
A seguito della fusione, Saipem prevede di distribuire un dividendo pari ad almeno il 40% del free cash flow al netto del rimborso delle passività per beni in leasing. In base agli accordi,  Saipem e Subsea7 potranno effettuare distribuzioni agli azionisti nel corso del 2025 fino a 350 milioni di dollari ciascuna, sotto forma di cedola.
I due gruppi prevedono una struttura del capitale rafforzata con una situazione patrimoniale solida che possa portare ad ottenere un rating investment grade (oggi il rating S&P su Saipem in area speculativa è BB+, quindi sotto il livello di investment grade). 

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