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Saras: un titolo per il trading di breve

Pubblicato 24.03.2023, 13:08
Aggiornato 29.02.2024, 17:10

N.B. Questo articolo l'ho scritto anche su My Finance Club, il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.
Saras (BIT:SRS) è un pure player italiano attivo nella raffinazione e marketing di petrolio (che generalmente beneficia di prezzi energetici bassi e domanda forte) e nella produzione di energia elettrica (che al contrario, beneficia di prezzi energetici elevati e domanda crescente).
Il 2022 è stato decisamente un anno particolare e favorevole per la società, in quanto lo scoppio della guerra in Ucraina e l’arrivo delle sanzioni hanno ridotto l’import di prodotti raffinati dalla Russia (leader assoluto in questo settore, soprattutto nel diesel), a fronte di una domanda che continuava a rimbalzare dopo il blocco pandemico, ponendo così player come Saras e altre raffinerie in una posizione contrattuale molto forte. Questa situazione è stata poi esacerbata dal blocco della raffineria di Priolo (la più grande d’Italia), in quanto controllata dalla russa Lukoil, soggetta a sanzioni.
Il risultato è stato che i margini di raffinazione della società sono quadruplicati, con una domanda dei suoi prodotti letteralmente esplosa, cosa che ha portato così l’Ebitda della società a passare da €54mln nel 2021 a €1,2mld, a fronte di un Enterprise Value dell’intera società pari ad €1,1mld.

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Questo articolo l'ho scritto anche su My Finance Club, il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.
Saras è un pure player italiano attivo nella raffinazione e marketing di petrolio (che generalmente beneficia di prezzi energetici bassi e domanda forte) e nella produzione di energia elettrica (che al contrario, beneficia di prezzi energetici elevati e domanda crescente).
Il 2022 è stato decisamente un anno particolare e favorevole per la società, in quanto lo scoppio della guerra in Ucraina e l’arrivo delle sanzioni hanno ridotto l’import di prodotti raffinati dalla Russia (leader assoluto in questo settore, soprattutto nel diesel), a fronte di una domanda che continuava a rimbalzare dopo il blocco pandemico, ponendo così player come Saras e altre raffinerie in una posizione contrattuale molto forte. Questa situazione è stata poi esacerbata dal blocco della raffineria di Priolo (la più grande d’Italia), in quanto controllata dalla russa Lukoil, soggetta a sanzioni.
Il risultato è stato che i margini di raffinazione della società sono quadruplicati, con una domanda dei suoi prodotti letteralmente esplosa, cosa che ha portato così l’Ebitda della società a passare da €54mln nel 2021 a €1,2mld, a fronte di un Enterprise Value dell’intera società pari ad €1,1mld.

N.B. Questo articolo l'ho scritto anche su My Finance Club, il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.

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Certamente l’incertezza legata ai rischi sistemici potrebbe zavorrare la domanda assieme al nuovo aumento dei costi di trasporto sui tanker, ma, d’altro canto, (i) la riapertura della Cina aumenterà di parecchio la domanda di prodotti raffinati in giro per il mondo, (ii) le sanzioni sull’export di prodotti raffinati russi via mare iniziata a febbraio 2023 continuerà ad esercitare una pressione rialzista sui margini.
Di conseguenza, dopo l’exploit 2022, ci aspettiamo numeri del 2023 in calo ma comunque in grado di garantire ancora un’enorme generazione di cassa per la società, che potrebbe supportare ancora i rialzi del titolo. Saras rimane un'azione da utilizzare per strategie di breve periodo (in quanto nel lungo periodo, con il settore tornerà competitivo e i margini inevitabilmente caleranno), sapendo che tanto più lo scenario di contrazione dell’offerta rimane tale, tanto più favorevole sarà per le sue quotazioni. Idealmente sarebbe meglio posizionandosi quando il titolo subirà inevitabili ribassi per il peggioramento dell’outlook macroeconomico (es. al di sotto di €1,3) per poi detenerlo almeno fino a quando il prezzo non avrà superato €1,7 per azione.
N.B. Questo articolo l'ho scritto anche su My Finance Club, il primo portale italiano di ricerche e studi sui mercati finanziari rivolto a investitori retail.

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