Tempesta perfetta sul greggio. Da un lato il crollo della domanda, compagnie aeree a terra e 3,3 miliardi di persone nel mondo in quarantena e, dall’altro, la guerra in seno all’ Opec+, tra Russia e Arabia Saudita, sfociata in un boom della produzione. Peggio di così non poteva andare. Le quotazioni del greggio sono crollate da inizio anno di circa il 66%, sia per il derivato sul Brent che sul Wti. Oggi un barile vale un terzo di quanto quotava solo tre mesi fa.
Quanto ancora può scendere il petrolio? Non esistono sfere di cristallo, siamo sui minimi degli ultimi 17 anni, ma la situazione inizia ad essere davvero “fastidiosa” anche per il primo produttore al mondo: gli Stati Uniti che grazie allo shale oil, in pochi anni hanno superato Arabia Saudita e Russia, sul fronte della produzione.
Donald Trump ha deciso di scendere in campo, dichiarando ieri alla Cnn che il prossimo lunedì ha già fissato un colloquio con il collega russo Vladimir Putin. Obiettivo convincere i russi ad arrivare a più miti consigli e stringere un accordo con Arabia Saudita per un taglio della produzione. Il mercato ci crede, tanto che oggi, come mostra il grafico sotto, il Brent quota in contango di 16 dollari, ovvero i mercati si aspettano che tra circa un anno il greggio prezzerà 16 dollari al barile in più di oggi.
Il grafico del Brent da inizio anno (-66%)
Le attese future sui prezzi del greggio (+16,87 dollari al barile tra un anno:
Ad approfittare dell’estrema volatilità del greggio ci ha pensato Vontobel che nel mezzo della bufera, non si è lasciata spaventare e ha emesso, l’11 marzo, un certificate Memory Cash Collect Express Isin DE000VE8XJB2 con sottostanti Eni (MI:ENI), Bp e Repsol (MC:REP), barriera profonda anzi profondissima, che copre fino a cali del 50% di titoli già caduti parecchio, e stacca premi semestrali con memoria del 7,01% pari a oltre il 14% annuali.
Ogni sei mesi (la prima data di valutazione è il 10 settembre) può scattare il rimborso anticipato, se i tre sottostante si presenteranno all’appuntamento sopra al livello iniziale. Oggi il certificate quota sotto la pari, a 93 euro, dunque, in caso di rimborso a 100 (anticipato o a scadenza) l’investitore guadagna altri 7 euro di capital gain.
Con il certificate che quota sotto la pari, le cedole annualizzate rendono il 15% e in caso di rimborso anticipato già a settembre 2020 l’investitore incasserebbe 7,01 euro di cedole e altri 7 euro di capital gain: 14 euro su 93 sono pari a un guadagno del 15% lordo, in poco più 5 mesi (annualizzato saliamo a oltre il 30%, per niente male).
Il funzionamento di questo certificate è il classico cash collect: premi di 7,01 euro (7,01 sul livello nominale di 100 euro) ogni sei mesi (annualizzati 14% lordi) distribuiti se i tre sottostanti, alle date di valutazione, quoteranno sopra i livelli di barriera (ovvero i titoli non si saranno dimezzati rispetto al livello iniziale).
Bp Eni e Total, come tutti i petroliferi, da inizio anno registrano cali tra il 31 e il 38%; ulteriori crolli del 50% ad oggi appaiono poco probabili. Le barriere sono europee, dunque valide solo a scadenza, un loro sforamento durante la vita del prodotto non cambia la struttura del certificate.
I premi hanno una caratteristica davvero interessante, la memoria, se a una data di valutazione semestrale non dovessero essere stati staccati (perché non si è verificata la condizione) il premio non è perso. Se a una data di valutazione successiva, i tre sottostanti si riporteranno sopra il livello di barriera, l’investitore riceverà tutte le cedole non distribuite in precedenza.
Il certificate gode della possibilità di rimborso anticipato che scatterà se, da settembre e ad ogni data di valutazione successiva, i tre sottostanti si troveranno sopra la barriera. In quel caso l’investitore riceverà 100 euro ogni certificate più tutte le cedole eventualmente non distribuite.
Lo scenario alla scadenza (la durata è di 5 anni e l’ultima data di valutazione è fissata il 10 marzo 2025) vede due possibilità:
Scenario positivo: con tutti i tre sottostanti sopra il livello di barriera (nessuno dei tre si è dimezzato in Borsa rispetto il livello iniziale) avremo il rimborso a 100 euro (7,5% di capital gain e 15% di rendimento annuale dei premi).
Scenario negativo: lo avremo se anche solo uno dei tre titoli a scadenza si troverà sotto la barriera. Per l’investitore sarà come aver investito direttamente sul titolo (senza percepire i dividendi ma incassando eventuali cedole condizionate). In pratica se Eni a scadenza dovesse aver perso il 60% il rimborso sarebbe a 40 euro (più eventuali cedole).
Dopo il crollo dei titoli del settore un'altra perdita del 50% appare improbabile. Da notare che comunque vada il certificate non punta per forza a un rialzo, ma permette di guadagnare e molto anche in caso di ribassi, fino al 50%. Per vedere tutte le caratteristiche del prodotto qui di seguito il link al sito dell’emittente