Il sentiment degli operatori sembra stia assumendo una nuova inclinazione negativa. Il flusso di notizie positive di massicci piani di sostegno monetario e fiscale si è arrestato e sembra ormai che il mercato si stia orientando verso scenari economici a dir poco devastanti per il mese di marzo.
I tassi di mortalità giornaliera da COVID-19 sono in aumento, ora anche negli USA, Wall Street è stata preda di volatilità estrema nelle ultime settimane ma i futures oggi stanno puntando a sud e i rendimenti obbligazionari sono di nuovo in calo. Il petrolio è letteralmente assediato e nonostante stia provando strenuamente a tenere quota 20$ sembra destinato a cedere. Tra l'altro i membri dell'OPEC non sono riusciti a concordare all'unanimità una riunione di emergenza e il prezzo del petrolio potrebbe risentirne.
Le PMI di marzo sono al centro dell'attenzione e stanno già fornendo – tranne che per la Cina – un quadro votato al peggioramento. I dati sul cambiamento di occupazione degli ADP statunitensi forniranno anche una visione piuttosto chiara sullo stato del mercato del lavoro americano. Come decivamo, alcune buone notizie arrivano dalla Cina dove il PMI manifatturiero Caixin di marzo ha migliorato le aspettative a 50.1 (45.0 il dato atteso). Nonostante sia sulla linea che delimita l'espansione dalla contrazione, ha migliorato le pessime performance del mese scorso.
Ricordiamoci che la Cina è almeno un mese o due in anticipo rispetto alle altre principali economie per quanto riguarda gli effetti del Coronavirus ed è chiaro che gli operatori guardino con molto interesse all'andamento cinese.
Sul fronte calendario economico abbiamo già detto dei PMI, che ovviamente per quanto riguarda l'Eurozona hanno mostrato una contrazione ma in linea con quelle che erano le previsioni. Ben più importante sarà a questo punto la variazione dell'occupazione ADP USA delle ore 14:15, chee dovrebbe precipitare a -150.000 per il mese di marzo (in calo da +183.000 a febbraio).
Occhio anche all'ISM manifatturiero di marzo, alle ore 16, che dovrebbe scendere a 45,0 (dal 50,1 di febbraio). Infine le scorte settimanali di petrolio che per la decima settimana di fila dovrebbero crescere, oggi di 4,3 milioni di barili (la scorsa settimana + 1,6 milioni).