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SIT - Il mercato delle caldaie si riaccende

Pubblicato 12.02.2020, 12:27
Aggiornato 12.03.2019, 08:00

SIT (MI:SITT) [SITT.MI], attiva nella componentistica per le caldaie domestiche e nella misurazione dei flussi di gas, vede a breve un ritorno della crescita dei ricavi, dopo un 2019 penalizzato dalla comparazione con un 2018 eccezionale. “Ci aspettiamo un mercato degli impianti di riscaldamento in graduale rientro nel trend del medio-lungo periodo, con tassi di espansione nell’ordine del 3%, la nostra divisione heating dovrebbe allinearsi al contesto, dice a Websim.it il direttore finanziario Paul Fogolin.

Il ritorno alla crescita dovrebbe essere sostenuto dalla sostituzione degli apparecchi obsoleti o fuori standard con i nuovi, più efficienti e sicuri. Negli ultimi anni, ci sono state delle accelerazioni della crescita dei volumi provocate dall’introduzione di norme più stringenti sull’ambiente, o dall’arrivo di incentivi per il passaggio al gas, come quello introdotti in Cina poco prima del 2018. “Ma oggi il quadro regolamentare si è assestato e quindi dovremmo tornare a crescere per effetto della sostituzione del parco macchine installato: la base di partenza è enorme”, prosegue Fogolin.

La società con sede a Padova ha chiuso il 2019 con 349 milioni di euro di vendite caratteristiche, -2% sul 2018, per effetto del -9% della divisione heating, scesa a 260 milioni di euro. La flessione è stata più forte nella prima parte dell’anno, gli ultimi tre mesi si sono chiusi con un calo del 7% a 69 milioni di euro. La seconda divisione (smart gas metering) ha continuato a crescere, chiudendo l’anno a 89 milioni di euro (+23%).

SIT è leader mondiale nei dispositivi che rappresentano la parte più critica delle caldaie, quel che Fogolin definisce, “il motore termico”. Per questa ragione, i grandi costruttori con un brand proprio, come Bosch e Vaillant (entrambi clienti di SIT) sono molto attenti all’affidabilità di quel che comprano, il prezzo è importante ma non è al primo posto.

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La caldaia, principalmente quella a gas, resta uno dei bisogni primari per una parte importante degli abitanti del pianeta, ed al momento non si vedono all’orizzonte delle alternative credibili, economiche e vantaggiose, non c’è insomma una tecnologia “disruptive” in arrivo: “Per il riscaldamento dell’ambiente domestico ci sono poche alternative, la soluzione elettrica può funzionare, ma solo per le nuove abitazioni, il mercato invece, per tre quarti, è guidato dalla sostituzione”, commenta il cfo.

Qualcosa di interessante, ma non per il breve periodo, potrebbe arrivare dall’introduzione dell’idrogeno nel mix di gas di combustione: la ricerca in questo ambito sta accelerando e ci sono paesi, come la Gran Bretagna, seriamente impegnati nello sviluppo di questa tecnologia, ultra green ma anche più rischiosa di quella tradizionale, a causa dell’altissimo grado di infiammabilità del primo elemento della tavola periodica.

“E’ un tema per ora marginale ma molto importante in prospettiva, per questo noi abbiamo deciso di impegnarci e di essere a fianco di chi sta lavorando sull’idrogeno”, precisa Fogolin.

L’impegno nella ricerca e nell’innovazione di SIT è testimoniato dagli investimenti in arrivo nella realizzazione di una cittadella della ricerca a Padova dove riunire, in uno spazio di co working, i partner tecnologici commerciali e scientifici.

La società, controllata al 73% dal presidente Federico de Stefani, ha dimostrato le sue capacità tecnologiche ed imprenditoriali in anni recenti, con la messa in produzione, partendo praticamente da zero, dei contatori di gas intelligenti. Quella che è diventata rapidamente la sua seconda divisione, cresce a tassi fortissimi, grazie all’opera di sostituzione avviata in Italia: circa il 65% dei 21 milioni di contatori attivi nel Paese è stato sostituito con strumenti smart. “Siamo arrivati al 35% del mercato domestico, ma per noi questo è solo il punto di partenza, puntiamo a replicare all’estero il successo ottenuto in Italia, siamo in attesa di una certificazione che ci permetterà di sbarcare in UK e vogliamo esserci con un ruolo da protagonisti della metanizzazione dell’India. In questo ambito, stiamo pensando anche ad un’accelerazione attraverso operazioni per linee esterne” chiude Fogolin.

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