Il titolo utilizzato per il mio articolo non deve essere ingannevole o considerato come ambiguità semantica, in relazione alla situazione politica all'interno della nostra amata Penisola. Lungi da me...Vuole sostanzialmente rappresentare una "invenzione linguistica" da condividere con il lettore.
Per Pd intendo chiaramente il simbolo costituente la tavola periodica di uno dei metalli più cari e rari dei nostri tempi, il palladio.
Osservando i grafici, anche stamane sono rimasto fortemente colpito dall'andamento di tale metallo. Così chiamato per via dell'asteroide Pallade, è salito oggigiorno alla ribalta per la sua performance stratosferica, continuando incredibilmente a salire, superando la barriera dei 2400 dollari l'oncia, calamitato a sperimentare nettamente anche i 2500 dollari. Addirittura si è formata in mattinata sul grafico orario una Engulfing Bullish, seguita subito dopo dalla Three Outside Up che, detto in breve, confermano la tendenza, al netto dei tentativi di discesa che già dal primo pomeriggio hanno portato il valore sotto i 2350 dollari. Se dovesse continuare momentaneamente l'inversione di tendenza, da monitorare l'area che va da 2271,32 a 2204,22 per immaginare nuove posizioni long.
Le motivazioni di questo costante andamento sono la stretta conseguenza del deficit di offerta, affiancato da una importante domanda. Secondo alcuni analisti, a fronte di una richiesta di 10 milioni di once, per i prossimi due anni, le riserve di palladio ne produrranno poco meno di un milione.
La forte impennata va fatta risalire soprattutto alla necessità di produrre marmitte catalitiche sempre meno inquinanti e sembra, al momento, che solo l'utilizzo del palladio nelle stesse possa per davvero garantire il ridimensionamento del problema.
Tuttavia, le estrazioni, che avvengono principalmente in Russia, dove ha sede la Norilsk Nickel una delle principali società estrattive, ed in Sudafrica, iniziano ad offrire sempre una minore quantità di prodotto. Oltretutto, non possiamo affatto trascurare il fattore Cina, dove l'aumento della richiesta di automobili è supportato dalla necessità di contribuire alla riduzione delle emissioni.
Proprio in questi giorni a Davos, in occasione del World Economic Forum, il tema dell'ambiente è stato al centro di molti interventi.
Lo stesso Trump ha focalizzato parte del suo discorso sull'importanza del clima, senza dover necessariamente inasprire i toni, facendo cenno appunto all'economia inclusiva (argomento ben specificato nel mio precedente articolo dal titolo "Il vero trionfatore di Davos" facendo riferimento all'abilità comunicativa del Presidente degli Stati Uniti)
Se tracciare supporti e resistenze sui grafici degli altri metalli può risultare un esercizio più semplice, ponendo chiaramente sempre le dovute attenzioni, per il palladio sembra quasi si vada oltre le leggi di gravità, sfidandole.
Sull'oro dopo la decisa candela di inversione ribassista che ha formato una Upper Shadow sul giornaliero, l'ombra superiore che ha toccato i 1612,91 dollari ha ceduto il passo ai venditori, facendo rientrare la quotazione nuovamente in area 1550 dolari l'oncia. Oppure il rame che sul grafico orario cerca di ritrovare la sua forza per rientrare sui 2800 dollari per libbra.
E pensare che nel marzo dello scorso anno si ipotizzava lo scoppio di una vera e propria bolla speculativa sul palladio, poichè in soli due giorni le quotazioni crollavano di quasi il 15% rompendo importanti supporti tecnici.
"La febbre dell'oro" che ricorda anche il titolo di un celebre film sulla corsa al bene prezioso e la voglia di rivalsa sociale, diretto ed interpretato nel 1925 dal grande Charlie Chaplin, può essere nuovamente riproposto con nuovi attori protagonisti scritturati e dal titolo "La febbre del palladio", il tutto condito dall'ottimismo degli investitori e alcuni hedge fund che continuerebbero ad aumentare le posizioni rialziste.