Le speculazioni nel settore della cannabis hanno cambiato marcia ultimamente. L’argomento di conversazione non sono più le ultime stime sulla dimensione del crescente mercato della marijuana. Ora, le congetture si focalizzano sul futuro di una singola compagnia: CannTrust Holdings Inc (TSX:TRST), (NYSE:CTST).
Il coltivatore di marijuana a scopo terapeutico con sede in Ontario è finito sotto i riflettori all’inizio del mese quando è stato rivelato che aveva contravvenuto alle regolamentazioni coltivando migliaia di piante in spazi non autorizzati nella sua serra di Pelham, Ontario.
Ripercussioni di vasta portata
Le conseguenze di questa rivelazione hanno avuto una portata enorme. Hanno comportato una sospensione delle vendite dei marchi della compagnia; i prodotti esportati in Europa sono stati messi in quarantena; è stata avviata un’indagine formale da parte di Health Canada, l’autorità federale per i permessi per la cannabis; è stata creata una commissione speciale per condurre un’indagine interna; e, forse l’aspetto peggiore per gli investitori, la capitalizzazione di mercato della compagnia è crollata del 50,49%, con gli investitori scappati a gambe levate. La perdita rappresenta un tonfo di oltre 500 milioni di dollari canadesi (380 milioni di USD) del valore del titolo di CannTrust.
Ieri, il produttore di marijuana in difficoltà ha pubblicato una dichiarazione a proposito della commissione speciale creata per indagare sulle accuse di non conformità. La commissione, composta da quattro membri e guidata da Robert Marcovitch, membro del consiglio di amministrazione di CannTrust, ha anche il compito di dare consigli al consiglio di amministrazione sulle questioni relative alla controversia e in particolare di evidenziare come influirà sugli asset, sulle scorte, sulle vendite e sulle entrate della compagnia.
Si cerca di rassicurare gli investitori
La dichiarazione non ha offerto molti dettagli, ma ha confermato che la compagnia ha inviato una risposta al report di non conformità di Health Canada e sta ora aspettando un responso. Marcovitch ha cercato di rassicurare gli investitori:
“La commissione speciale sta prendendo molto sul serio la questione e promette di lavorare insieme a Health Canada per riportare la compagnia in una situazione di conformità. Sebbene vogliamo agire il più rapidamente possibile, siamo consapevoli della necessità critica di essere scrupolosi. Siamo determinati ad identificare le cause fondamentali di tutti i problemi di non conformità, ad adottare le misure adeguate per risolvere e rimediare ad ogni problema con la cultura di conformità della compagnia ed a ricostruire la fiducia nella compagnia”.
Ma la dichiarazione non è bastata a fermare la discesa del titolo. CannTrust ha perso un altro 1,44% sulla borsa di New York ieri, chiudendo a 2,73 dollari USA (-1,66% sull’indice S&P/TSX Composite a Toronto, chiudendo a 3,56 dollari canadesi). È crollato di oltre il 10,5% nella scorsa settimana.
Voci di un’acquisizione
Mentre la compagnia attende la sentenza sulle licenze, un articolo di BNN Bloomberg ieri ha affermato che dei banchieri avrebbero tenuto delle trattative preliminari con due compagnie di cannabis canadesi per capire se ci sia un interesse in un’acquisizione di CannTrust. Una decisione simile impedirebbe alla compagnia di perdere le licenze di lavorazione se Health Canada decidesse di reagire in modo severo all’infrazione delle norme. Tuttavia, non c’è alcun segnale di un accordo.
Perciò mentre tutti sono concentrati sul capire chi potrebbe fare una mossa simile (o quale compagnia potrebbe volerlo fare a questo punto), gli investitori non vedono altro che rosso guardando i prezzi del titolo.
Il peso sul settore
Lo scorso mese ha pesato quasi su tutte le principali compagnie di cannabis, con i prezzi dei titoli affondati dappertutto.
Dopo CannTrust, la più colpita nell’ultimo mese è stata la Hexo Corp (TSX:HEXO), (NYSE:HEXO), del Quebec colata a picco con -16,49%, seguita da Canopy Growth Corp (TSX:WEED), (NYSE:CGC), con un tonfo del 14,25% sul mese scorso, e poi Aphria Inc (TSX:APHA), (NYSE:APHA) (-10,2%), Aurora Cannabis Inc (TSX:ACB), (NYSE:ACB) (-8,81%) e Cronos Group Inc (TSX:CRON), (NASDAQ:CRON)(-8,69%).
Ma, se ci si concentra su un orizzonte a lungo termine, le grandi compagnie di cannabis hanno comunque generato ritorni superiori al normale. Ecco una classifica sull’anno in corso:
Cronos Group: +33,73%
Hexo: +31,21%
Aurora Cannabis: +29,79%
Green Organic Dutchman: 26,42%
Canopy Growth: +24,8%
Aphria: +3,18%