STMicroelectronics (PA:STM) rafforza la sua presenza sul mercato europeo stringendo una partnership con Renault (PA:RENA) per la produzione di chip.
Lo “shortage chip” , ovvero la carenza dei chip, ha condizionato in questo 2021 un gran numero di settore industriali provocando ritardi nella produzione e consegna di svariati beni, dalle auto – elettriche o a combustibile – agli smartphone passando per prodotti che apparentemente hanno poco a che fare con la tecnologia. A soffrire di tale carenza non sono solo le aziende collocate nell’anello finale della catena ma anche quelle che sono responsabili della produzione dei chip e dei semiconduttori.
Tra queste, sul mercato domestico, STMicroelectronics che ha stretto diverse partnership a partire da quella con la Taiwan Semiconductor e , notizia delle ultime ore, adesso anche con Renault, che porterà all’azienda italo-francese una commessa per la fornitura di chip per sostenere quella che sarà la produzione di veicoli elettrici e ibridi da parte del gruppo automobilistico. In questo momento chiave, vi sono aziende come STM che, data la crescente domanda di semiconduttori, si trovano ad avere un potenziale di crescita molto alto e pertanto i recenti ribassi del titolo sui 30 euro di quotazione rappresentano un’opportunità sul medio termine.
Analizzando il recente andamento delle scorse settimane, data la tenuta dei 30 euro, si può aprire una posizione long con target i 32 euro e porre uno stop loss sotto il minimo della scorsa settimana a 29,70 euro che, se rotto, invaliderebbe il pattern rialzista.
Sfruttando la gamma di certificati messi a disposizione dall’emittente UniCredit (MI:CRDI) segnaliamo la possibilità di apertura di una posizione lunga (ISIN: DE000HV8BT38) che permette di partecipare con una leva di 11,3 volte la lineare. La struttura presenta lo stop loss intrinseco sulla posizione a 28,51 euro, pertanto il raggiungimento di tale livello provocherebbe l’azzeramento del prodotto. Al momento l’acquisto è possibile ad un prezzo di 2,52 euro.
Si ricorda che utilizzando leve maggiori, si avrà una maggiore oscillazione dei prezzi ma anche un minor esborso di capitale. E’ sempre opportuno fare riferimento al capitale che si intende controllare, anziché a quello investito realmente: ipotizzando, a titolo di esempio, di voler controllare 10.000 euro, investiranno 1000 euro con Turbo a Leva 10 e 2500 con Turbo a leva 4. Il risultato operativo dell’investimento sarà tuttavia il medesimo a fronte, sempre a titolo di esempio, di una variazione positiva o negativa dell’1%.