Dopo il forte rally dello scorso anno, i titoli dei semiconduttori sono crollati selvaggiamente il mese scorso, nei timori che la domanda di chip possa crollare sulla scia della recessione dell’economia globale.
L’indice Philadelphia Semiconductor Index, che comprende alcuni dei principali produttori di chip al mondo, è crollato di oltre il 20% dal 19 febbraio, persino tenendo in considerazione il rialzo dell’11% di ieri dovuto al rally diffuso.
Grafico prezzo settimanale Philadelphia Semiconductor Index
Mentre analisti ed economisti faticano a comprendere la portata del danno inferto alle compagnie ad alta crescita dalla rapida diffusione di questo letale virus, alcuni produttori di chip si preparano a rimbalzare una volta contenuta la pandemia di coronavirus. Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) è in cima alla lista.
Prima di crollare in questo mercato ribassista, la compagnia con sede a Santa Clara, California, ha visto un possente slancio beneficiando della domanda persistentemente forte di personal computer, centri dati e console di gioco. AMD è il secondo principale produttore di chip usati nelle schede grafiche dei computer.
Per alimentare il suo ciclo di crescita, AMD ha lanciato inoltre una vasta gamma di prodotti l’anno scorso, prendendo di mira il suo maggiore rivale, Intel (NASDAQ:INTC), che fatica a lanciare i suoi ultimi chip più avanzati.
In una serie di lanci di nuovi prodotti, la compagnia ha dimostrato di trovarsi in una posizione che le permette di ottenere un vantaggio competitivo rispetto ad Intel e di poter accaparrarsi i clienti più grossi sul mercato del cloud computing (che prima non avevano altra opzione se non i costosi prodotti di Intel).
Un titolo post-crisi da possedere
Per alcuni analisti, AMD è ancora ben posizionato per una buona performance una volta rimessasi in moto l’economia. Northland Capital Markets ha alzato il rating sul titolo di AMD la scorsa settimana ad ‘outperform’, spiegando che si tratta di una “compagnia da possedere dopo la crisi”.
Grafico del prezzo settimanale di AMD
“Un cambiamento del comportamento dei consumatori potrebbe avvantaggiare le vendite di console di gioco nel secondo semestre e notiamo una domanda solida sul mercato dei centri dati”, si legge nella nota, in cui viene assegnato un prezzo obiettivo di 52,50 dollari al titolo di AMD, schizzato dell’11% ieri chiudendo a 46,22 dollari. La compagnia ha registrato la performance migliore sull’indice S&P 500 nel 2019.
Il rating è stato inoltre alzato da “neutral” ad “overweight” da un analista di Piper Sandler che fa notare come il recente ribasso di mercato “offra un’allettante opportunità per gli investitori a lungo termine” che vogliono comprare il titolo.
Intervenendo durante una conferenza degli investitori all’inizio del mese, l’amministratore delegato Lisa Su ha cercato di placare i timori degli investitori circa l’impatto del coronavirus sulla redditività della compagnia, affermando che la filiera dell’industria dei computer sta rapidamente tornando ai livelli di attività ordinari. I fornitori di AMD in Cina, Taiwan e Malesia sono tornati quasi in piena attività.
AMD ha confermato le sue previsioni sui ricavi a breve termine a 1,8 miliardi di dollari, più o meno 50 milioni di dollari, per il primo trimestre del suo anno fiscale. Sebbene i risultati possano attestarsi nella parte inferiore del range e le attività dei clienti in Cina si siano indebolite, gli ordinativi altrove sono in linea con le aspettative, grazie alla domanda di chip per centri dati, secondo Su.
Altre compagnie tech hanno ritrattato le linee guida o abbassato le previsioni sul primo trimestre che terminerà il 30 aprile, con la pandemia di coronavirus che ha pesato sulla domanda e messo a rischio gli investimenti globali sulla tecnologia.
Morale della favola
Dopo il recente calo, il titolo di AMD sembra essere un buon affare per gli investitori a lungo termine, con la compagnia che si espande stabilmente ed ottiene una fetta sempre più grande del mercato.