Giovedì la Banca Centrale Europea aggiornerà la sua politica monetaria: non ci aspettiamo ritocchi dei tassi d’interesse.
La BCE dirà che deve ancora aspettare nel suo lento corso verso la normalizzazione della politica, per non far salire troppo l’EUR/USD.
Proprio come è riuscita a fare Janet Yellen negli USA, ex presidente della Federal Reserve americana: mettere fine alla politica ultra-accomodante senza che vi fosse un assalto all’USD.
Il presidente della BCE Mario Draghi si concentrerà sui dettagli per mettere fine all’allentamento quantitativo, ma eviterà discussioni sui tassi d’interesse.
I titoli del Tesoro decennali USA si avvicinano al 3,0%; questo aumento dei rendimenti sta dando una forte spinta al biglietto verde.
I mercati si concentrano sull’inflazione generata dall’aumento dei prezzi del petrolio.
Una curva dei rendimenti USA più ripida farà sì che l’USD rimanga forte contro tutte le valute dei mercati emergenti che importano petrolio, come INR e TRY.
La debolezza delle economie europee di marzo è stata passeggera; gli indici dei responsabili acquisti di aprile hanno superato le attese.
Il PMI composito si è attestato a 55,2 punti a fronte dei 54,8 previsti, mentre il manifatturiero è risultato lievemente inferiore alle attese, a 56,0 punti contro i 56,1 previsti.
Giugno e luglio dovrebbero sostenere un rialzo del tasso d’interesse per l’area dell’euro.
Sarà una settimana intensa anche per le trimestrali, più di un terzo delle società dell’S&P 500 annuncerà infatti gli utili.