Quanto pesa il calo della domanda
Dopo un disastroso -65% nel 2022, Tesla (NASDAQ:TSLA) è fra i protagonisti del rialzo della Borsa americana di questo inizio di nuovo anno. Dal primo gennaio il titolo è salito dell’8,3% a fronte di un rialzo del 3,5% dell’S&P500 e l’attenzione cresce in vista dei risultati del quarto trimestre 2022 che Elon Musk andrà a illustrare agli analisti mercoledì prossimo, 25 gennaio.
La società si presenta all’appuntamento con parecchi punti critici. Il principale è lo stato di salute della domanda di auto elettriche nel mondo: sarà questo il tema più discusso dagli investitori con il fondatore e Ceo di Tesla e saranno le risposte di Musk a determinare la reazione del titolo nelle settimane successive.
Come sottolinea la rivista Barron’s, i segnali di una domanda in calo sono evidenti: negli Stati Uniti il tempo di attesa per chi acquista una nuova Tesla si è ridotto da più di tre mesi a zero. La crescita delle consegne è rallentata al di sotto dell'obiettivo dell'azienda, mentre la produzione ha superato le consegne di una quantità crescente negli ultimi trimestri. Inoltre il taglio dei prezzi è stato consistente.
Attesa una crescita dei ricavi del 37%.
Ma tutto questo ormai dovrebbe essere nei prezzi di Tesla, dopo che la società ha annunciato agli inizi di gennaio che le vendite del quarto trimestre si sono fermate a 405.000 veicoli, contro le 420.000 previste. Il consensus degli analisti si aspetta ricavi del quarto trimestre 2022 a 24,3 miliardi di dollari (+37,2% sullo stesso periodo del 2021) e un utile di 3,7 miliardi (+37,8%). Il margine operativo dovrebbe essere salito al 17,6% dal 14,7% di un anno prima.
Sul 2023 il consensus ha già corretto le previsioni di vendite a 1,9 milioni di auto, da oltre 2 milioni di qualche settimana fa (rispetto a 1,4 milioni nel 2022). Il tema è quanto soffrirà la redditività di Tesla fra minori vendite e taglio dei prezzi. Ma qui è da notare che gli analisti non sono affatto preoccupati. Edmunds, un sito americano specializzato nel monitorare il mercato dell’auto, dice di aspettarsi una crescita della domanda di veicoli Tesla dopo che la società ha tagliato i prezzi del 20% in Europa e in Usa.
Il parere degli analisti sul taglio dei prezzi.
Emanuel Rosner, analista di Deutsche Bank (ETR:DBKGn), definisce il taglio dei prezzi “un’audace mossa offensiva” che permetterà a Tesla di aumentare i volumi mettendo in difficoltà i concorrenti, che siano Case automobilistiche tradizionali o produttori puri di veicoli elettrici. “Tesla ha un notevole pricing power che le deriva da una struttura dei costi molto contenuta”, dice Rosner. Anche Dan Ives, analista di Wedbush, si aspetta che la correzione dei listini stimolerà la domanda: “Un nostro sondaggio dice che in Cina il 76% dei consumatori interessati ad acquistare un’auto elettrica nel 2023 sta considerando di comprare una Tesla”.
Fra gli scettici c’è Toni Sacconaghi, analista di Bernstein che ha su Tesla una raccomandazione negativa (Underperform): “Tesla sarà costretta a ridurre le previsioni di vendita e abbassare il ritmo di produzione nelle sue fabbriche, oppure dovrà accettare di ridurre i margini continuando sulla strada degli sconti”.
Ma sugli effetti del taglio dei prezzi di Tesla i pareri sono discordi. Secondo RBC Capital Markets, a soffrirne saranno soprattutto i concorrenti. Oggi soltanto due produttori di veicoli elettrici guadagnano soldi: Tesla e la cinese Byd. Tutti gli altri operano in perdita, compresa General Motors (NYSE:GM) che ha come obiettivo di arrivare all’utile nel 2025.
Per quanto riguarda le start-up di veicoli elettrici, tra cui Rivian e Lucid Group, sono ben lungi dall'essere redditizie e non hanno le dimensioni necessarie per competere.
Barron’s: il titolo non è caro.
Tesla dovrebbe generare il maggior free cash flow tra i produttori di auto nel 2023, circa 12,2 miliardi di dollari, rispetto ai 9 miliardi del 2022. Toyota, la seconda azienda automobilistica per valore, dovrebbe generare un free cash flow di circa 10 miliardi di dollari quest'anno e il prossimo.
Come dice Barron’s, questi numeri dimostrano perché Tesla, con una capitalizzazione di Borsa di circa 418 miliardi di dollari, è l'azienda automobilistica di maggior valore al mondo, anche dopo un calo del 60% negli ultimi 12 mesi. Al multiplo attuale di 34 volte gli utili previsti per l’anno prossimo il titolo non è affatto caro, se si pensa che due anni fa era scambiato a un P/E di 200 volte.
Il target price medio degli analisti è 195 dollari, un obiettivo di prezzo che implica un potenziale di rialzo del 46% nei prossimi 12 mesi.