Lo SP500 registra il suo nuovo massimo storico a 2350 (CFD) e sembra non volersi arrestare.
Tante le promesse di Trump, ma nulla ancora di concreto.
Le parole di Trump danno spazio alle "fantasie" fiscali e l'inflazione intanto raggiunge il 2.50%.
Cosa significa tutto ciò?
I prezzi in aumento, accompagnati da una politica fiscale accomodante, comporta degli utili ed ecco che tutti comprano.
E se tutto ciò non fosse vero?
Un'inflazione così alta non accompagnata da un aumento dei salari rischia di essere dannosa.
Tre aumenti dei tassi potrebbe quindi far schizzare troppo velocemente l'inflazione rischiando di tirare troppo la corda.
La decisione di rialzare i tassi nasce appunto dal fatto che tutti gli obiettivi della FED sono stati raggiunti.
Piena occupazione e tasso di inflazione al 2%, ma c'è un problema, la prosperità degli States coincide proprio al periodo in cui la FED ha lasciato i tassi a zero e un aumento dei tassi era necessario per non "drogare" troppo i mercati, ma ulteriori rialzi, rischiano però di portare alla famosa scintilla.
La ragione può sembrare tecnica ma in realtà è facile da comprendere: se i titoli di stato rendono quasi zero, investire nei titoli di stato non è conveniente, non è redditizio, e porta a considerare più conveniente e più redditizio investire in azioni sul mercato (equity), e lo SP raggiunge i massimi storici.
Ma guardiamo il grafico, notiamo che, ogni volta che il mercato sale (nell'ultimo anno) i volumi non accompagnano più e inoltre i rendimenti dei Treausury continuano a salire.
Quindi, nella certezza apparente di un mercato che sembra non volersi fermare, c'è l'incertezza, probabilmente legata alle politiche di Trump e della FED , le quali, se dovessero fallire nel loro intento.
Il crollo dei mercati rischia di essere, questa volta, uno dei più catastrofici della storia.
Giuseppe Francesco Ferrara
Head Trading Department
UCapital, Milano