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Il 2009 secondo Saxo Bank: un anno ai minimi. (17 Dic 2009)

Pubblicato 31.12.2008, 01:00
"Se le previsioni di Saxo Bank sul 2009 - elencate qui sotto - si dovessero avverare, si andrebbe alla conferma di un pessimo quadro dei principali indicatori anche per l’anno a venire."

Ginevra, Zurigo – 17 Dicembre 2008.

 

Il greggio a $25. Lo S&P 500 in caduta del 50% a quota 500. Il prodotto interno lordo della Cina a crescita zero. Il cambio EUR-Dollaro a 0.95. L’Italia che lascia il meccanismo di cambio europeo (ERM). Se le previsioni di Saxo Bank sul 2009 - elencate qui sotto - si dovessero avverare, si andrebbe alla conferma di un pessimo quadro dei principali indicatori anche per l’anno a venire. “Certamente il 2009 sarà un anno di svolta, anche perché peggio di così non potrà andare” – ha commentato David Karsbøl, capo economista di Saxo Bank.

Le previsioni della banca danese, specialista del trading online e degli investimenti sul mercato globale dei capitali, sono parte del documento di Outlook sul 2009 prodotto, come ogni anno, dagli analisti dell’istituto bancario.
Le previsioni di Saxo Bank per il 2009:

1) L’instabilità politica in Iran è destinata a divenire più acuta in relazione ai ribassi del prezzo del petrolio. Il governo, di conseguenza, non riuscirà a sostenere la fornitura per i beni di prima necessità.
2) Il greggio verrà commercializzato a 25$ in linea con la diminuzione della domanda e alla luce del peggior quadro macroeconomico mai registrato sin dai tempi della Grande Depressione.
3) L’indice S&P toccherà quota 500 nel 2009 a causa del crollo degli utili, della crisi del mercato immobiliare e all’aumento del costo dei capitali nel settore corporate. 
4) La UE sarà sotto pressione per l’eccessivo deficit nei bilanci di alcuni stati membri e l’Italia potrebbe lasciare il meccanismo di cambio europeo (ERM).
5) Il rapporto tra il dollaro australiano e lo Yen giapponese cadrà a quota 4. Il declino delle commodity avrà effetti sull’economia australiana.
6) Il rapporto Euro-Dollaro crollerà a 0,95 per poi risalire a quota 1,30, in considerazione delle sofferenze dei bilanci delle banche europee, troppo esposti ai fragili mercati dell’Est Europa e alle tensioni tra le economie europee.
7) Crescita zero per il prodotto interno lordo della Cina. L’export, un tempo settore trainante, sarà colpito in maniera dura dal crollo verticale del commercio mondiale e dalla crisi dei consumi negli Stati Uniti.
8) Alcune delle valute dell’Europa dell’Est, strettamente legate all’andamento dell’Euro, saranno sotto continue pressioni in relazione alla fuga dei capitali del 2009.
9) Il Reuters/ Jefferies CRB Index cadrà del 30% e si attesterà a quota 150. La bolla delle commodity sta scoppiando, con eccessi speculativi così ampi che altereranno le statistiche sulla domanda e l’offerta. 
10)  Il 2009 vedrà la principali valute asiatiche legate all’andamento dello Yuan cinese. Le economie asiatiche, fino a ora troppo dipendenti dagli USA, guarderanno sempre più alla Cina alla ricerca di nuovi partner commerciali e nuove economie di scala.

 
David Karsbøl, Head of Strategy at Saxo Bank, ha così commentato:

“Non è sicuramente un azzardo definire questa la più grande crisi economica di sempre. Sfortunatamente, siamo stati piuttosto precisi nelle previsioni dello scorso anno che allora potevano sembrare fuori dalla norma”, ha dichiarato Karsbøl.

“In un anno in cui i mercati e le economie hanno fatto registrare un alto grado di volatilità, nulla sembra impossibile. Noi crediamo che nel 2009 sarà difficile fare delle previsioni certe, così ci siamo concentrati su 10 punti relativi a ciò che potrebbe succedere agli indici globali e alle valute. Certamente il 2009 sarà un anno di svolta, anche perché peggio di così non potrà andare” – ha commentato David Karsbøl.

“Nel 2008, lo S&P 500 è sceso ben oltre il 25% sotto il livello massimo di 1182 raggiunto nel 2007, il prezzo del greggio è arrivato vicino a quota $175, mentre l’economia inglese ha registrato tassi di crescita negativi. E’ difficile dire quali delle nostre previsioni si avvereranno ma, visti gli anni precedenti, alcune di esse quasi certamente sì” – ha concluso Karsbøl.

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