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Tocca anche all’Europa? Una valutazione dei rischi di insolvenza di Credit Suisse

Pubblicato 17.03.2023, 08:47
Aggiornato 26.07.2023, 11:23
  • Questa settimana le azioni di Credit Suisse hanno subito un brusco calo
  • Gli investitori spaventati hanno iniziato a vendere il titolo, prevedendo che la banca di importanza sistemica fosse in difficoltà prima che la BNS intervenisse per calmare i mercati
  • Resta il timore che i problemi di Credit Suisse siano solo la punta dell’iceberg

Credit Suisse (NYSE:CS), la seconda banca svizzera per importanza con 167 anni di storia alle spalle, è da molti anni invischiata in polemiche. CS ha perso importanti quote di mercato in seguito alle accuse di manipolazione, evasione fiscale e riciclaggio di denaro. Questo scenario ha avuto un forte impatto sulla reputazione della banca, a causa della copertura giornalistica negativa e delle ingenti multe imposte dalle autorità europee negli ultimi anni.

A seguito di questi timori, le azioni di CS sono scese di ben il 28% nel pre-market, toccando il minimo storico di 1,75 dollari per azione, per poi riprendersi e concludere la giornata a 2,16 dollari. Tuttavia, nell’ultimo anno CS è scesa del 71%.

CS Daily Chart

E come se non bastasse, gli utili e la base di clienti di CS sono in calo dal primo semestre dello scorso anno, e questo ci porta a dubitare dell’efficacia della supervisione complessiva del sistema bancario.

Secondo il report annuale pubblicato il 14 marzo, la banca ha perso 8 miliardi di dollari. In precedenza, la banca aveva ritardato il suo report del 2022, suscitando la preoccupazione dei suoi clienti. La SEC ha dichiarato che ciò era dovuto a una valutazione tecnica e a una revisione.

Una valutazione della situazione

Prima di tutto, il fallimento di SVB ha spaventato i mercati questa settimana. Non si trattava solo di Credit Suisse. Anche Deutsche Bank (NYSE:DB) e BNP Paribas (OTC:BNPQY) sono state tra le maggiori perdite. Di conseguenza, il benchmark iShares STOXX Europe 600 UCITS ETF (ETR:STOXXIEX) è crollato mercoledì del 7%.

Stoxx 600 Banks Daily Chart

Il caos per le banche europee è iniziato con il fallimento di SVB che ha avuto un impatto sulle azioni di Credit Suisse lunedì, e poi le forti perdite e i deflussi di cassa nella relazione annuale hanno accelerato ulteriormente il fenomeno. Ieri, la presa di posizione della Saudi National Bank, azionista al 9,9%, ha portato a un forte calo del titolo.

Ammar Al Khudairy, presidente della Saudi National Bank, ha dichiarato che non fornirà sostegno finanziario per via di questioni legali e normative e che non ritiene che la banca abbia bisogno di molto sostegno.

Khudairy ha aggiunto di essere rimasto sorpreso dall’interesse ricevuto quando ha aumentato la sua partecipazione al 9,9%, pari a circa il 2,5% dei suoi asset. Di conseguenza, le azioni di Credit Suisse hanno subito un calo del 13,9% nella giornata di oggi, chiudendo a 2,16 dollari.

Nel corso della giornata si sono verificati due eventi importanti. Innanzitutto, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato che sta esaminando la situazione e valutando il potenziale impatto di Credit Suisse sulle banche americane.

Anche la BCE parteciperà all’indagine, ma il fattore decisivo in questa vicenda è la linea d’azione della Banca nazionale svizzera (BNS).

Dopo aver incontrato la banca in difficoltà, la BNS ha rilasciato una dichiarazione in serata, annunciando che avrebbe fornito liquidità se necessario, sottolineando che Credit Suisse era in regola con i requisiti patrimoniali e di liquidità per le banche di importanza sistemica e che non vi era alcun rischio di controparte.

Il comunicato ha inoltre cercato di rassicurare i mercati sul fatto che i problemi riscontrati da alcune banche statunitensi non rappresentano un rischio diretto per le banche svizzere e che il processo legale e normativo viene monitorato attentamente.

In mattinata, un comunicato di Credit Suisse ha affermato che la banca avrebbe approfittato della liquidità prendendo in prestito 50 miliardi di franchi dalla banca centrale.

L’ansia che Credit Suisse ha creato nei mercati questa settimana è stata molto alta e non si è ancora placata. Tuttavia, la rapida azione della Banca nazionale svizzera potrebbe contribuire a calmare i mercati.

Ma il vero timore rimane quello che questa sia solo la punta dell’iceberg.

Nota: l’autore non possiede nessuno dei titoli citati nel presente articolo.

Ultimi commenti

spara Ca. zza te a gratis
il terzo reset....il mondo finanziario ..
ho una strana sensazione ma sarà certamente il mio ingiustificato pessimismo
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