Classifica dei dieci megliori e peggiori titoli di Piazza Affari:Top:1) Restart: +382.7%
2) Digital B.: +195.3%
3) El.En.: +160.4%
4) Elica: +132.8%
5) Azimut H.: 125.6%
6) Risanamento: +107.9%
7) Sesa: +107.5%
8) Mondo Tv: +106.3%
9) Falck R.: +104%
10) Stm: +97.4%.
Ci sono altri titoli che si sono mostrati all'altezza delle situazioni, eccone alcuni:
Amplifon che ha archiviato il 2019 con un +82.8% e con un nuovo massimo storico a 26.80 euro. Il titolo in 5 anni ha guadagnato oltre il 400%; +1600% dal 2001 ad oggi, un vero e proprio record.
Non sono da meno Reply e Zignago che lasciano il 2019 rispettivamente con un +59% e +51% e mettendo a segno nuovi massimi storici. Reply, miglior titolo in assouto degli ultimi 20 anni (+1900%; performance strabiliante), ha messo a segno un nuovo massimo storico a 74.80 euro; mentre Zignago a 13.60 euro (+150% ultimi 5 anni).
Ottimo risultato anche per Bca Mediolanum (+77.5%) che dopo un 2018 abbastanza difficile è riuscito a risalire la china portandosi oltre quota 9.0 euro, prezzo max ultimi 18 anni.
Un 2019 ricco di emozioni per Enel che si avvicina ai massimi storici; flessioni fino a 6.89 euro resteranno compatibili con l'ipotesi rialzista che potrebbe proseguire oltre la resistenza chiave a 7.27 euro con conseguente accelerazione (in caso di abbattimento in chiusura di seduta) in direzione di 7.40 euro in prima battuta e successivamente a 8.01 euro. Sotto 6.89 euro (in chiusura) invece il trend positivo perderebbe forza introducendo l'affondo verso il supporto chiave di 6.71 euro la cui violazione (in chiusura) potrebbe spingere i corsi fino a 6.39 euro in prima battuta.
Da segnalare anche le buone performance di Wiit, Tinexta, Ovs e Gamenet.
FLOP: 1) Eprice: -68.1%
2) Trevi: -47%
3) Cose Belle d'Italia: -31.6%
4) Aquafil: -29%
5) Bim: -28.6%
6) Pininfarina: -28%
7) Emak: -26.6%
8) Piovan: -25.8%
9) Igv: -24.6%
10) Tiscali: -23.4%.
Ci sono altri titoli che hanno trovato grosse difficoltà nel risalire la china, eccone alcuni:Mediaset archvia il 2019 in rosso (terzo anno consecutivo in rosso; -22% in 5 anni;) ed in circa 20 anni il titolo ha ceduto quasi 90 punti percentuali ed attualmente il suo destino sembra essere troppo legato alla nascita di Mfe, operazione non semplice viste le continue lotte con Vivendi.
Per quanto riguarda il quadro tecnico ancora molto incerto anche recuperi fino in area 3.0 euro non modficheranno una struttura ormai consolidata al ribasso che per subire variazioni significative dovrà attendere il superamento di 3.05 euro con tenuta di almeno 3 settimane ed aumento significativo dei volumi rispetto a quelli attuali molto scarsi. Molto più vicino invece il supporto (2.61 euro) dal quale dovranno guardarsi i corsi per non incappare in ulteriori scivoloni con primi target in area 2.54 euro, supporto fondamentale di medio periodo che avrà il gravoso compito di impedire alle quotazioni forti ribassi. Prestare la più assoluta attenzione alle false partenze soprattutto in avvio di sessione con scambi minimi. Quando assisteremo a volumi di oltre 25 mln ci saranno probabilmente i primi e reali segnali di ripresa.
Saras che, dopo il recupero effettuato nel mese di settembre ed ottobre, ha azzerato i precedenti guadagni spingendosi fino al successivo supporto in area 1.40 euro. E' consigliabile monitorare questo riferimento la cui decisa violazione (in chiusura di seduta) potrebbe spingere i prezzi in area 1.325 euro (area 1.27 euro 2° target). Reali segnali di ripresa solo oltre 1.90 euro (in chiusura e con tenuta di almeno tre sedute).
Beghelli (performance deludenti: -45% in 5 anni; -93% dal 1998 ad oggi) il cui quadro grafico è ancora molto incerto ed i corsi fortunatamente, almeno per il momento, riescono a mantenersi al di sopra di 0.210 euro, supporto alla cui violazione (in chiusura) seguirebbero probabilmente un nuova ondata di vendite tali da proiettare il titolo verso i minimi storici. Le prospettive tornerebbero invece interessanti oltre quota 0.280 euro, circostanza che spalancherebbe le porte ad un allungo in direzione di area 0.400 euro.
Maire Tecnimont il titolo in 12 mesi hanno ceduto circa il 23% sul listino milanese (+97% in 5 anni; -66% dal debutto ad oggi). I primi e timidi segnali di una reale e duratura ripresa giungeranno solo oltre quota 3.0 euro in chiusura di seduta per il test a 3.35 euro non lontano dalla successiva resistenza di medio periodo a 3,78 euro, la cui violazione in particolar modo in chiusura di seduta, potrebbe permettere al titolo di raggiungere i primi target posizionati a 4,15 e 4,32 euro. Segnali negativi in caso di violazione di 2,36 euro (in chiusura) per il test a 2,26 euro in prima battuta.
Landi Renzo archivia il 2019 con un -20.5% (-9% in 5 anni; -78% dal 2007 ad oggi). Se i prezzi dovessero continuare a stazionare al di sotto di 1.00 euro le possibilità di andare a rivedere area 0.878 euro in prima battuta resteranno alte. Sul fronte opposto invece, i primi, reali e timidi segnali di ripresa giungeranno oltre 1.09 euro (in chiusura e con aumento significativo dei volumi) per il test a 1.18 e 1.25 euro in prima battuta. Per il medio/lungo periodo, segnali positivi oltre 1.37 euro in chiusura di seduta.