Ieri il Bitcoin ha chiuso la terza giornata consecutiva al ribasso. Inizialmente, la criptovaluta principale si è attestata sotto 32K e poche ore dopo ha fissato un minimo locale a $ 28880, per poi rimbalzare sopra $ 31000.
La capitalizzazione di mercato è di $ 890 miliardi, l'indice di BTC dominance è del 64,4%.
I mercati finanziari, di converso, sono sempre sui massimi, con l'S&P 500 che ha chiuso a 3853 punti. Allo stesso tempo, l'indice di volatilità è al minimo mensile, evidenziando l'aumento della propensione al rischio, come dimostra l'indice del dollaro in calo in zona 90 punti.
Il motivo è chiaro: Biden ha promesso denaro ai mercati. Il pacchetto da $ 1,900 miliardi di nuovi stimoli economici molto probabilmente sarà approvato a febbraio.
Questa mattina gli indici asiatici sono in negativo, così come petrolio. Anche i futures S&P 500 sono in rosso, con la chiusura di settimana che potrebbe riservare prese di profitto.
Nel mercato delle criptovalute la situazione è più instabile. Bitcoin ha aggiornato i minimi sotto $ 30.000 ma il dip è stato rapidamente assorbito dagli acquirenti.
Al momento, alla luce degli ultimi sviluppi siamo in bilico tra lo scenario 1 e scenario 2 illustrati nell'analisi del 18 gennaio.
Se bitcoin recupera e si consolida sopra 32K entro 24 ore, torniamo nell'intervallo di scambio evidenziato nello scenario 2. Se il tentativo fallisce, aumenterà la pressione sul livello psicologico dei $ 30000 e non si possono escludere nuovi minimi locali.
Tuttavia, nello scenario peggiore, non credo che il prezzo rimarrà sotto $ 30000 per molto tempo. Tutti i fattori che hanno portato Bitcoin al successo nel 2020 persistono e si intensificano, a causa delle aspettative inflazionistiche generate dalle politiche espansive della Fed e all'interesse dei grandi player, che vedono in bitcoin un valido strumento per proteggersi dalla svalutazione del dollaro.
E nessuna bad news o FUD assortito di breve termine cambierà questa situazione.
Il rischio principale per Bitcoin nel breve periodo sono le azioni dei regolatori, che possono instillare paura, incertezza e dubbio negli investitori.
Il nuovo Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, ha annunciato "la necessità di trovare il modo per ridurre l'uso delle criptovalute [a scopi criminali] e garantire che il denaro non venga riciclato attraverso questi canali". Di solito tali affermazioni non promettono nulla di buono.
Anche se proprio ieri, durante un Q&A del Finance Committee, la stessa Yellen ha affermato testualmente che "le criptovalute possono migliorare il sistema finanziario".
Ma ci sono anche altre buone notizie. Intanto le proposte dell'ex ministro delle Finanze Mnuchin sulla necessità di identificare i possessori di wallet privati, sono state congelate dall'amministrazione Biden.
Inoltre, c'è la possibilità che Michael Barr, un ex consigliere di Ripple, sia nominato capo dell'OCC. L'autorità per il controllo delle valute è una delle strutture più influenti, (la stessa che qualche settimana fa ha dato luce verde alle banche per effettuare transazioni con stablecoin).
Dunque le probabilità che l'affare XRP si concluda al meglio, sono in crescita.
Infine una considerazione generale. Per la prima volta da inizio ottobre, la paura è tornata nel mercato delle criptovalute. In tale ambito, l'indice di paura e avidità di bitcoin ha avuto un calo significativo, attestandosi a 40 punti.
Il calo dell'entusiasmo è un buon segnale. Infatti lo shake-out degli ultimi giorni ha messo KO buona parte dele mani deboli, migliorando la qualità dei players del mercato e rendendo la crescita più sana e organica.
Vediamo se nelle prossime ore Bitcoin tornerà a consolidarsi sopra 32K.
In caso contrario, aumentano le probabilità di un nuovo test dei 30k, che questa volta potrebbe avere difficoltà maggiori ad assorbire l'urto dei venditori.
Le vendite arrivano dagli Stati Uniti, che sono stati il motore del rally iniziato a novembre. Dopo un simile risultato, le prese di profitto sono più che naturali. Un allenamento dello scarico in corso, sarà certamente propedeutico all'assestamento dei prezzi.