Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Mercati in attesa, ma di cosa? Cominciamo col dire che Donald Trump ha accolto favorevolmente il discorso del Presidente Xi , accrescendo le probabilità di un accordo tra le due maggiori economie del mondo.
Sappiamo quanto le attività di investimento, o più semplicemente di trading, abbiamo risentito di tali scenari ma forse quanto osservato negli ultimi giorni ci suggerisce un miglioramento del sentiment.
Ora l’attenzione sembra si stia orientando in Siria, dove si teme un intervento militare contro Assad (il ché, lo sappiamo, potrebbe aprire scenari potenzialmente devastanti considerando le forze in campo).
Ciò sta contribuendo a sostenere le quotazioni del petrolio e al contempo stiamo assistendo a una ripresa degli asset rifugio.
Si percepisce debolezza del biglietto verde, con l’indice del Dollaro ai minimi da circa 2 settimane, mentre i rendimenti obbligazionari faticano a risalire la china.
A questo punto è evidente che l'inflazione odierna, i prezzi al consumo USA, potrebbe rappresentare un movers altamente impattante. Idem i verbali del FOMC relativi all’ultimo meeting della FED, che verranno rilasciati in serata.
Nel frattempo la sessione asiatica ha proposto un'inflazione cinese al di sotto delle stime con un CPI che scende al + 2,1% (+ 2,6% il dato previsto, + 2,9% il precedente) e il PPI in calo al + 3,1% (+ 3,2% l’atteso, + 3,7% il precedente).
Wall Street chiudeva la sessione di martedì in territorio decisamente positivo, l’SP 500 + 1,7% a 2657 punti, ma poi i futures hanno perso circa mezzo punto percentuale durante la notte e ciò ha avuto ripercussioni sui listini asiatici (il Nikkei -0,5%).
Gli europei, al momento, dopo una partenza al ribasso hanno già ricucito lo strappo.
Sul fronte valutario, come detto, il Dollaro è debole ma abbiamo le commodities currencies che stanno sottoperformando (Aussie e Kiwi ) a causa dell’inflazione cinese.
La debolezza del Dollaro, ovviamente, si ripercuote sull’XAU/USD che nelle ultime 24 ore ha guadagnato $ 5.
Venendo al calendario economico si partirà con la produzione industriale UK alle 10:30, ma chiaramente l’attenzione sarà tutta rivolta ai prezzi al consumo USA.
Dopo la sorpresa al rialzo dei prezzi alla produzione di ieri, non si escludono ulteriori sorprese.
I mercati si aspettano un CPI primario mensile sostanzialmente invariato, mentre la lettura annuale dovrebbe mostrare una crescita a + 2,4% (da + 2,2%). Il CPI core dovrebbe aumentare dello 0,2% su base mensile e significherebbe un dato annualizzato a + 2,1% (da + 1,8%).
Poi sarà la volta delle scorte di petrolio, ore 16:30, per le quali ci si attende un valore pressoché pari a zero dopo i -4,6 milioni della scorsa settimana.
I distillati dovrebbero calare -0,5 m (+ 0,5 milioni di barili la scorsa settimana) così come le scorte di benzina -1,1 m (-1,1 m anche la scorsa settimana).
La giornata terminerà con i verbali del FOMC e sarà interessante capire se il FOMC avrà inserito elementi aggiuntivi rispetto alle dichiarazioni del Presidente Powell.